San Filippo di Fragalà Stampa E-mail

Manuela De Giorgi - Sulamith Brodbeck - Marina Falla Castelfranchi

San Filippo di Fragalà
Monastero greco della sicilia normanna
Storia, architettura e decorazione pittorica


Adda Editore, pagg.256, € 70,00

 

degiorgi fragalà  IL LIBRO – Arroccato sui Nebrodi, il monastero di S. Filippo di Fragalà, nel Val Demone, fondato alla fine dell'XI secolo, va annoverato tra le più importanti fondazioni monastiche italo-greche del Mezzogiorno normanno: tra i documenti originari si conservano l'atto di fondazione di Ruggero I e le tre redazioni del testamento-typikon dell'egumeno Gregorio. Il volume, connotato da un approccio multidisciplinare, presenta la storia della fondazione, il contesto architettonico e uno studio dettagliato della vasta decorazione che comprende, in particolare, un ciclo agiografico inedito del santo titolare, Filippo di Agira, figura chiave del monachesimo italo-greco. La ricerca intende definire il ruolo del monastero nel contesto dei secoli XI e XII da una parte e, dall'altra, aprire uno sguardo nuovo sulle relazioni artistiche, cultuali e culturali tra la Sicilia, il mondo bizantino e l'Occidente all'inizio della dominazione normanna sull'isola.

  DAL TESTO – "Definire questo monastero «un monumento della Sicilia bizantina» non basta per rendere conto della sua originalità. Infatti, se probabilmente risale al periodo della dominazione bizantina in Sicilia (secoli VI-X), la sua esistenza non è documentata prima dell'ultimo periodo della dominazione araba (seconda metà dell'XI secolo). Invece la sua rinascita, nel 1090, ci porta all'inizio dell'età normanna, cioè al periodo della riconquista cristiana dell'isola fino ad allora dominata dai musulmani, in una regione prevalentemente abitata da una popolazione greco-cristiana di rito bizantino, che aveva preservato la propria cultura e la propria religione anche nel corso della dominazione araba.
  "La storia del monastero consente di descrivere contesti diversi. Sul periodo musulmano le indicazioni sono scarse nonostante l'abate Gregorio ci informi che il monastero visse in condizioni difficili. Più persuasive sono le notizie sul suo ruolo nell'ambito del monachesimo bizantino e sul rapporto col popolamento greco-ortodosso della Sicilia orientale (e della Calabria meridionale). Infine,la sua presenza permette anche di parlare della formazione della contea normanna di Sicilia, entità politica nella quale coesistevano non soltanto etnie diverse, bensì tradizioni religiose politiche che non erano ancora organizzate in un sistema coerente."

  GLI AUTORI – Dopo la laurea in Beni Culturali (2000, Università degli Studi di Lecce), Manuela De Giorgi ha frequentato la Scuola di Specializzazione in "Tutela e Valorizzazione" dell'Università della Tuscia (Viterbo), dove ha approfondito tematiche strettamente connesse alla diagnostica non invasiva e alla valorizzazione dei Beni Culturali. Nel 2002 ha conseguito un M.A. in Byzantine Studies presso il Centre for Byzantine, Ottoman and Modern Greek Studies (University of Birmingham, U.K.) con una tesi di iconografia bizantina. Nel 2006 ha discusso una tesi di dottorato in 'Storia dell'Arte' dal titolo "La pittura tardo-comnena in Italia meridionale e Sicilia: affreschi e icone" (Università del Salento). Nell'ottobre del 2006, ha vinto una borsa di ricerca post-dottorale presso il Kunsthistorisches Institut in Florenz. Presso lo stesso Istituto, dal febbraio 2009, ha ricoperto la posizione di Assistente Scientifica del Direttore. Dal novembre 2010 è Ricercatore presso l'Università del Salento.
  Sulamith Brodbeck insegna Storia dell'arte bizantina presso l'Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne.
  Marina Falla Castelfranchi, laureata con lode presso la "Sapienza" Università di Roma in Storia dell'Arte bizantina, ha frequentato la Scuola di Specializzazione in Storia dell'Arte nella stessa Università: è specialista di Storia dell'Arte bizantina e medievale. Ha insegnato Storia dell'Arte bizantina presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Chieti, e attualmente è professore ordinario di Storia dell'Arte medievale presso il Dipartimento di Beni Culturali dell'Università del Salento, dove insegna Storia dell'Arte medievale e Storia dell'Arte bizantina alla laurea magistrale in Storia dell'Arte.

  INDICE DELL'OPERA - Introduction (Sulamith Brodbeck et Catherine Jolivet-Lévy) - L'histoire du monastère - Il monastero di S. Filippo di Fragalà. Il contesto storico, di Jean-Marie Martin – Alcune aggiunte alla conoscenza delle vicende moderne del monastero, di Antonello Pettignano - La fortuna storiografica del complesso monastico, di Giulia Arcidiacono - L'architecture et le décor peint: étude analytique - L'architecture du katholikon, di Marie-Patricia Raynaud – L'architettura del complesso monastico. Osservazioni tecniche, di Carla Maria Amici – La decorazione pittorica: stato di conservazione e descrizione analitica del programma pittorico, di Sulamith Brodbeck, Manuela De Giorgi e Catherine Jolivet-Lévy – Le due iscrizioni dipinte dell'abside centrale, di Mario Re - Le contexte de création du monastère - Il monastero di S. Filippo di Fragalà nel contesto dell'edilizia monastica italo-greca, di Marina Falla Castelfranchi - Les peintures de Fragalà, Byzance et le premier art siculo-normand, di Sulamith Brodbeck e Catherine Jolivet-Lévy – Appendice. Le dossier hagiographique de Saint Philippe d'Agira - L'agiografia greca nella Sicilia bizantina, di Augusta Acconcia Longo - San Filippo d'Agira nell'agiografia e innografia italo-greche, di Cesare Pasini – Conclusion, di Sulamith Brodbeck e Catherine Jolivet-Lévy - Bibliographie - Index