Verità e bugie nella politica internazionale Stampa E-mail

John J. Mearsheimer

Verità e bugie nella politica internazionale

Luiss University Press, pagg.191, € 14,00

 

mearsheimer bugie  IL LIBRO – I politici mentono. Di continuo, senza vergogna. Oppure no, dicono la verità. O forse solo alcuni, forse solo in certi casi. In questo piccolo libro John Mearsheimer, uno dei principali esperti al mondo di politica internazionale, tenta un'operazione mai tentata da nessuno per la sua portata: esplorare il tema della menzogna e del suo peso in politica. Nel delicato campo della politica internazionale, le bugie possono assumere forme diverse: deliberate falsità, omissioni, allarmismi, creazione di miti nazionalisti. E se mentire molto spesso può provocare guerre, nelle verità parziali si annidano le tesi complottistiche, nei miti della nazione il totalitarismo e l'oppressione, e l'assoluta realtà dei fatti rimane quasi sempre una mera questione di opinione. Ma se i leader mentono, lo fanno perché sono malvagi o c'è qualcosa in più? Se le bugie hanno le gambe corte, perché è al loro passo che spesso scelgono di muoversi i movimenti politici? E in quali situazioni, invece, possiamo essere certi che i politici dicano la verità?
  Una piccola guida per trovare l'equilibro sullo scivoloso terreno del vero e del falso, e una teoria politica della bugia piena di sorprese – tutte rigorosamente vere.

  DAL TESTO – "Una bugia è ovviamente una forma di inganno, ma non tutti gli inganni sono bugie. Esistono altri due tipi di inganno: l'omissione e la manipolazione. A differenza delle bugie, in nessuno dei due casi viene dichiarato il falso o viene raccontata una storia che porta a una falsa conclusione. Occultare e manipolare, tuttavia, non equivalgono a dire la verità.
  "Questi due tipi di inganno pervadono ogni aspetto della vita quotidiana, e di rado suscitano proteste. Per esempio, a una persona che si candida per un lavoro è consentito presentare la propria biografia in un curriculum in modo da apparire sotto la luce più favorevole possibile. Se lo ritiene opportuno, il candidato è libero di omettere delle informazioni nel curriculum. La politica è un terreno particolarmente fertile per manipolazioni e omissioni. Un presidente può presentare lo stato dell'economia americana in modo da sottolinearne gli sviluppi positivi e minimizzare o addirittura ignorare quelli negativi, mentre un membro dello schieramento opposto è libero di fare il contrario. Ma a nessuno dei due è permesso mentire per perorare la sua causa. Anzi, essere sorpresi a mentire probabilmente recherebbe loro un danno politico significativo.
  "Lo stesso non vale, tuttavia, se in gioco c'è una questione di politica estera. Statisti e diplomatìci sono raramente puniti per aver mentito, in particolar modo se le loro bugie erano indirizzate ad altri Paesi. Forse l'unica eccezione alla regola riguarda i casi in cui si viene a sapere che un capo di Stato ha mentito ai suoi connazionali su una strategia politica rivelatasi palesemente nociva per gli interessi del Paese. Ma persino in quel caso, il motivo principale per cui un capo di Stato incorrerebbe nell'ira del suo popolo sarebbe il fallimento di quella strategia, non la bugia. Naturalmente, questo spiega perché è improbabile che un leader scoperto a mentire su una determinata strategia paghi un prezzo politico molto alto se tutto va come previsto. Quando si tratta di politica internazionale, il successo giustifica la bugia, o almeno la rende tollerabile.
  "In breve, generalmente omissioni e manipolazioni sono considerate forme legittime di comportamento sia in politica interna che internazionale. Ma le bugie sono un'altra faccenda. Mentire viene visto come un comportamento inaccettabile in quasi tutti gli ambiti della vita quotidiana, tranne la politica internazionale, dove è solitamente considerato deplorevole ma a volte necessario."

  L'AUTORE – John J. Mearsheimer, professore di Scienze politiche all'Università di Chicago, è uno dei maggiori esperti di politica internazionale al mondo. Fra i suoi libri: "La Israel lobby e la politica estera americana" (Mondadori, 2007), "La logica di potenza" (Università Bocconi Editore, 2008).

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione - Introduzione (Il compito che ci attende – Le argomentazioni principali e il percorso seguito) - Capitolo I. Che cosa significa mentire? - Capitolo 2. L'inventario delle bugie internazionali - Capitolo 3. Bugie fra Stati (Perché gli Stati si mentono a vicenda - Quando gli Stati si mentono a vicenda) - Capitolo 4. Allarmismo (Perché i capi di Stato creano allarmismo - Quando le élite tendono a creare allarmismo) - Capitolo 5. Insabbiamenti strategici (Perché i capi di Stato ricorrono all'insabbiamento strategico - Quando è più probabile un insabbiamento strategico) - Capitolo 6. Miti nazionalisti (Perché le élite creano miti nazionalisti - Quando le élite creano miti nazionalisti) - Capitolo 7. Bugie liberali (Perché le élite raccontano bugie liberali - Quando sono più probabili le bugie liberali) - Capitolo 8. Il lato negativo delle bugie ìnternazionali (I pericoli delle bugie tra Stati - I pericoli dell'allarmismo - I rischi degli insabbiamenti strategici - I rischi della creazione di miti nazionalisti - Il potenziale scotto da pagare per le bugie liberali) - Capitolo 9. Conclusione - Note