Emilio Salgari. II. Fascismo. 1916-1943 Stampa E-mail

Ann Lawson Lucas

Emilio Salgari
Una mitologia moderna tra letteratura, politica, società
II. Fascismo. 1916-1943
Lo sfruttamento personale e politico


Casa editrice Leo S. Olschki, pagg.X-506, € 35,00

 

lucas salgari2  IL LIBRO – Questo secondo volume, che approfondisce la ricezione dell'opera nel Ventennio fascista, porta in primo piano certi elementi anormali che si aggiunsero al «fenomeno Salgari». Si trattò di anomalie derivanti da due forme di sfruttamento: quello che mirava al puro vantaggio economico e quello che aveva per scopo l'influenza politica. Nel primo caso, il tentativo di far fruttare l'eredità salgariana sfociò nell'industria dei 'falsi': romanzi apocrifi creati da scrittori fantasma ma firmati Emilio Salgari. La seconda anomalia fu quella di avviare, negli anni 1923-27, la 'fascistizzazione' del romanziere con introduzioni, articoli e recensioni che interpretavano i racconti secondo la nuova ideologia; questa tendenza sfociò nel cosiddetto «caso Salgari» del 1928, una sedicente campagna pro-Salgari che ebbe ben altri obiettivi, rivolgendosi contro gli editori in generale e contro Bemporad in particolare. Gli effetti, amplificati da concorrenze editoriali, furono disastrosi per il buon nome dello scrittore e per l'integrità della sua opera.

  DAL TESTO – Nei primi commenti apertamente fascisti sullo scrittore risulta chiaro che non era cambiato solo il contenuto ma anche lo stile: si stava sviluppando una retorica fascista specifica che veniva applicata sempre all'argomento. La lingua del 'caso Salgari' ha un carattere particolare, altamente retorica, ma anche simbolica della morale fascista. È tipico degli entusiasti fascisti che la loro lingua sia anticonvenzionale e perfino scorretta; le loro parole a volte trasmettono la minaccia della violenza fisica, e ad esprimere la rottura con il passato, con la società civile stabile, con la passività convenzionale, un certo tipo di violenza è esercitato perfino sulla lingua stessa.
  "L'importanza di Salgari non consisteva soltanto nell'accoglienza fatta all'elemento del rischio nelle avventure ma anche nella provocazione al cambiamento. Secondo Cuesta, la scuola aveva inculcato solo fatti noiosi e inutili, mentre Salgari spiegava la vita e la realtà avventurosa di paesi lontani; era a causa del «maestro di audacia» che Cuesta e molti altri ragazzi avevano deciso di abbandonare la scuola: «egli ci insegnava la mischia, la generosità, il menefreghismo, il modo di differenziarsi dalle marmotte». Anche il Duce in gioventù, quando andava a scuola in Romagna, aveva letto i romanzi di Salgari. «L'attraente caratteristica dell'opera salgariana è di non voler essere didattica»: lo scrittore non pretendeva di insegnare le buone maniere e gli eroi facevano tante cose di cattivo gusto, ma quanto erano invece devoti, leali, amichevoli! Contro le «bugie pacifiste» di fine secolo Salgari aveva cercato nella storia e negli altri paesi esempi di guerra per crearne «nuovi cicli di gesta», prediligendo soprattutto la vittoria dei pochi sui molti, dei piccoli sui grandi."

  L'AUTRICE – Ann Lawson Lucas ha insegnato lingua e letteratura italiana nelle università di Southampton e Hull in Gran Bretagna. Fin dagli Anni Sessanta ha dato il via a ricerche innovative su Emilio Salgari (1862-1911) e sulla sua fortuna nella società di diverse epoche. È autrice di una monografia sui romanzi e curatrice di edizioni salgariane. Scrive su scrittori dell'Otto-Novecento, anche in studi comparatistici, e ha tradotto in inglese il capolavoro di Carlo Collodi. È Socia onoraria a vita della International Research Society for Children's Literature e fondatrice del periodico «International Research in Children's Literature».

  INDICE DELL'OPERA - Volume II. Fascismo - Lo sfruttamento personale e politico. La fantasia propagandistica e l'invenzione di uno scrittore prefascista - Capitolo 1. Dopo Salgari, 1916-1927. Gloria e denaro: l'opera sfruttata da privati (L'eredità - Cultura e politica - Editoria e giornalismo - Capitolo 2. La farsa e la tragedia di una fama infausta, 1928. La giovine Italia fascista e l'ardita battaglia de «Il Raduno» - Capitolo 3. Il falso e il mitico, 1928-43. Fascismo in auge, editore sconfitto, avventure visive, onorificenze immaginate - e rinviate - Elenco delle illustrazioni - Indice dei nomi