Savoia boia! Stampa E-mail

Lorenzo Del Boca

Savoia boia!
L'Italia unita come non ce l'hanno raccontata


Piemme, pagg.335, € 18,50

 

delboca savoiaboia  IL LIBRO – Che cosa fu realmente il Risorgimento? Fu davvero un movimento di popolo, che vide gli italiani lottare con eroismo per la libertà, guidati da intrepidi condottieri e geniali statisti? E fu davvero merito dei Savoia se quella lotta costellata di sacrifici venne coronata dalla vittoria? Per capirlo, basta gettare uno sguardo sull'Italia di oggi, che in quell'epoca affonda le proprie radici: un Paese infelice, incompiuto, viziato da mali endemici quali la corruzione e il familismo, con una classe politica imbelle e un'élite economico-finanziaria di affaristi senza scrupoli. Ma da dove nasce questo sordido intreccio di tare ereditarie? La risposta che ci dà Lorenzo Del Boca, in questa "controstoria" è chiara: nasce dal tradimento della lotta risorgimentale da parte di un'intelligencia idealista a parole, ma pronta a vendersi per viltà o tornaconto e di una casa regnante ingorda, ipocrita, interessata solo a riempirsi la pancia e ad allargare i confini del suo staterello. L'abbraccio tra i patrioti e i Savoia fu fatale allora e negli effetti continua a esserlo oggi. I Savoia fagocitarono la causa risorgimentale piegandola alle loro mire espansionistiche. L'Unità fu conquistata a prezzo di infami accordi politici, brogli elettorali e stragi di civili. E il Regno d'Italia crebbe a immagine e somiglianza del Piemonte sabaudo: uno Stato da operetta, al tempo stesso ridicolo e feroce, corrotto, reazionario e sordo ai bisogni del popolo. Ripristinare la verità senza reticenze, anche se ciò significa toccare tabù ritenuti inviolabili, è perciò un passo fondamentale. Per il nostro presente e per il nostro futuro.
  "Lorenzo Del Boca – scrive, nella Prefazione, Pino Aprile - si è guadagnato questo apprezzamento e i suoi tantissimi lettori. Se già non lo conoscete per altri suoi libri, scoprirete in questo che non ha alcun timore di smontare miti storici costruiti non per farci sapere come sono andate davvero le cose, ma per farcele accettare, "nonostante tutto". Non si tratta di "demolire l'Italia", ma del diritto di decidere di essere italiani consapevoli. E chi, come Del Boca, ci aiuta a farlo, fornendoci informazioni più corrette, più complete, anche se più crude e "deludenti", come scoprire che non esiste Babbo Natale, merita un grazie. Insomma: Italia, hai un secolo e mezzo, è ora che tu sappia chi fu tua madre, o tuo padre."

  DAL TESTO – "Eppure a Vittorio Emanuele - altro che tricolore e paese libero - più che le regioni centrali dell'Italia, interessavano quelle dell'est, che erano più ricche, meglio amministrate e facilmente governabili. Abbastanza goffamente tentò un accordo con l'Austria per scambiare il Veneto con la Toscana. Poco contava che fosse già stata data un'indicazione formale attraverso un plebiscito, truccato finché si vuole. Il campione del nazionalismo dimostrò quali erano i valori per i quali era disposto a impegnarsi. Più tardi tentò ancora di accaparrarsi Venezia con la promessa di rinunciare alla zona di Trieste e di indennizzare Vienna con un paio di miliardi, che non aveva e che non poteva farsi prestare. L'iniziativa veniva raccontata, in giro per l'Europa, come una storiella divertente che dimostrava l'inadeguatezza di quell'omone con il faccione da macellaio e la divisa da re d'Italia.
  "E quando all'appello della causa unitaria mancava Roma, Vittorio Emanuele II destinò una quantità di denaro "in nero" per corrompere alcuni influenti circoli clericali della capitale che – non si sa come - avrebbero dovuto aiutarlo a prendersi la città del Papa. L'iniziativa si risolse nello spreco di una quantità imprecisata di risorse pubbliche, che finirono nelle tasche di speculatori senza patria. Poi, per lo stesso problema, cercò di accordarsi con la Francia proponendole un altro scambio: la capitale a lui e la Sardegna a Parigi, con il risultato che si sarebbe fatto «straniero in patria» per la seconda volta, venendo dalla Savoia che aveva ceduto dieci anni prima ed essendo formalmente re di Sardegna."

  L'AUTORE – Lorenzo Del Boca, giornalista e saggista, già presidente dell'Ordine nazionale dei Giornalisti e vicepresidente della Fondazione del Salone del Libro di Torino, laureato in Filosofia e Scienze politiche, ha incentrato la sua occupazione di divulgatore storico e scrittore in particolare sul periodo risorgimentale. Tra i suoi titoli di successo, "Maledetti Savoia", "Indietro Savoia!", "Polentoni", "L'Italia bugiarda", "Maledetta guerra" e "Il sangue dei terroni", tutti editi da Piemme.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Pino Aprile - Introduzione - Parte prima. Gli albori del Risorgimento e l'epoca albertina (1821-1849) - 1. Carlo Alberto «Tentenna» di Savoia - 2. Da amico a fucilatore di patrioti - 3. Succede un Quarantotto. Le Cinque Giornate di Milano - 4. La Prima guerra d'indipendenza, o dell'approssimazione - 5. L'effimera stagione della Repubblica Romana - 6. La sfortunata parabola della Repubblica di San Marco - 7. La battaglia di Novara: fine ingloriosa di una guerra fallimentare - Parte seconda. Il decennio di preparazione (1849-1859) - 8. Vittorio Emanuele II: re galantuomo o rozzo beccaio? - 9. Un'eredità tossica - 10. Le trame di Cavour e la Guerra di Crimea - 11. Si combatte sul campo e tra le lenzuola - 12. Gli ultimi giorni dei Borboni - Parte terza. "Qui si fa l'Italia o si muore". Da Marsala a Civitella (1860-1861) - 13. Il mito di Garibaldi tra propaganda e verità storica - 14. Marsala e Calatafimi: contarono di più i fucili garibaldini o i soldi inglesi? - 15. Palermo e Napoli libere (con l'aiuto dei picciotti) - 16. Bronte, Zambianchi, Nievo: tre scheletri nell'armadio garibaldino - 17. Tra i due litiganti, il Savoia piglia tutto - 18. L'ultima resistenza borbonica: Gaeta, Messina e Civitella - Parte quarta. La libertà sulla punta delle baionette (1861-1870) - 19. Elezioni farsa e campi di concentramento: nasce il Regno d'Italia - 20. La democrazia vista da dietro il mirino di uno schioppo - 21. Lotta al brigantaggio o guerra di sterminio? - 22. La repressione sabauda in Sicilia: dalla "guerra fredda" alla rivolta di Palermo - 23. La non così eroica conquista di Roma - Parte quinta. Alla radice della malapianta: i primi scandali dell'Italia unitaria (1861-1894) - 24. Insipienza e rapacità: la spoliazione del Sud e dello Stato Pontificio - 25. «Una febbre di guadagni smodati»: lo scandalo delle ferrovie del Sud - 26. La truffa della vendita dei monopoli di tabacco - 27. Il catastrofico crack della Banca Romana - Bibliografia