Il maledetto libro di storia che la tua scuola non ti farebbe mai leggere Stampa E-mail

Lorenzo Del Boca

Il maledetto libro di storia che la tua scuola non ti farebbe mai leggere
Controstoria d'Italia per non farsela raccontare


Piemme, pagg.372, € 18,50

 

delboca maledettolibro  IL LIBRO – Ricordare è faticoso, meglio non sapere: sembra questa la regola aurea di tanta storiografia ufficiale. Lorenzo Del Boca fa l'esatto contrario. Vuole ricordare tutto: anche i lati oscuri su cui si è sempre preferito tacere.
  Il maledetto libro è innanzitutto questo: uno sconvolgente viaggio nel tempo attraverso due secoli di bugie sfacciate e vergogne nascoste, animato dal desiderio di rendere giustizia alla storia. Anche a rischio di toccare i nervi scoperti della nostra identità nazionale.
  I Savoia furono sovrani illuminati o squallidi approfittatori? I garibaldini furono eroi senza macchia o un'accozzaglia di avventurieri mossi dalle più disparate motivazioni? L'unità d'Italia fu il sogno di un intero popolo o una frottola ideologica per camuffare la sete di conquista delle élite? Siamo certi che la lotta contro i banditi del Meridione non sia stata in realtà una feroce occupazione coloniale? E ancora: cosa descrivono i terribili diari dei soldati nelle trincee della Grande Guerra? Un'impresa gloriosa o una carneficina insensata, voluta da cinici politicanti e condotta da ufficiali codardi e incapaci? E il fascismo fu davvero, come in troppi ancora pensano, un regime autoritario ma di specchiata onestà?
  Dalla rilettura della nostra storia - quella non "taroccata" - emerge un sottile filo rosso che, in maniera contorta ma senza soluzione di continuità, si dipana dall'Italia di ieri per attorcigliarsi intorno a quella di oggi. Quella che a gran voce reclama parità di diritti e meritocrazia ma poi deve sopportare privilegi e raccomandazioni. Quella che insegue onestà ed efficienza ma deve fare i conti con corruzione e burocrazia. Quella che sogna trasparenza e uguaglianza ma si scontra con caste di intoccabili e inviolabili consorterie.
  Cadono molti idoli, lungo queste pagine appassionate e orgogliosamente schierate dalla parte della verità. Molte certezze vanno in pezzi. Non importa, se questo è il prezzo da pagare per costruire finalmente una memoria veritiera e condivisa che serva da base per il futuro del nostro Paese.

  DAL TESTO – "Badoglio combatté ancora - ma svogliatamente - gli angloamericani mentre ne cercava l'alleanza. Professò fedeltà ai tedeschi nei confronti dei quali stava progettando il ribaltone. Si proclamò antifascista capeggiando uomini che nel fascismo erano cresciuti e che col fascismo avevano fatto carriera. Infine, innalzò le bandiere della libertà mentre metteva in atto le misure dello stato d'assedio, applicate talora con rigore sanguinario. Il suo fu il governo della paura. Paura degli anglo-americani e paura dei tedeschi, paura di un ritorno fascista e paura di un'esplosione antifascista.
  "Il 29 agosto fu il giorno più lungo, perché l'indomani scadeva l'ultimatum. Nemmeno le ultime ore portarono consiglio sulla decisione da prendere. Badoglio incaricò Castellano di presentarsi in Sicilia per rispondere "ni". Il governo italiano aveva deciso di denunciare l'alleanza con la Germania e, conseguentemente, di cessare le ostilità contro gli alleati per avviare una serie di misure per cacciare le forze tedesche al di là delle Alpi. Però, per dare concretezza alle decisioni, occorreva che avvenisse uno sbarco anglo-americano di almeno 15 divisioni."

  L'AUTORE – Lorenzo Del Boca, giornalista e saggista, già presidente dell'Ordine nazionale dei Giornalisti e vicepresidente della Fondazione del Salone del Libro di Torino, laureato in Filosofia e Scienze politiche, ha incentrato la sua occupazione di divulgatore storico e scrittore in particolare sul periodo risorgimentale. Tra i suoi titoli di successo, "Maledetti Savoia", "Indietro Savoia!", "Polentoni", "L'Italia bugiarda", "Maledetta guerra" e "Il sangue dei terroni", tutti editi da Piemme.

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione. Spacciare per autentica una storia "taroccata" – Parte prima. L'Ottocento - 1. Voglia di costituzione nella Torino sabauda - 2. Reazionario e progressista: le capriole di "Tentenna" - 3. Il tricolore sabaudo nella Milano liberata - 4. Si cominciò con sconfitte gabellate per vittorie - 5. Quella canaglia di re «non conosce il disonore» - 6. Il ribaltone, i voltagabbana e l'Europa che ci comanda - 7. "Nicchia" e Napoleone III: Milano diventa sabauda - 8. L'unità d'Italia non piace nemmeno a chi l'ha fatta - 9. Il cornuto tricolore e mille camicie rosse - 10. Da Quarto al Volturno alla conquista del Sud – 11. Furono partigiani e li chiamarono briganti - 12. Venezia e Roma in alternativa: Firenze - 13. Vincere perdendo a Custoza e a Lissa – 14. La "questione veneta" dopo quella "meridionale" - 15. Le bombe a Porta Pia e il gelato del papa – 16. L'Umberto "buono" e i suoi mille cavalli - Parte seconda. Il Novecento - 17. Né armi né divise ma si torna al fronte - 18. «Maledetti ufficiali che volete la guerra» - 19. Verso Caporetto sull'orlo dell'abisso - 20. 4 novembre 1918: dov'è la vittoria? - 21. La pace melanconica e l'impresa di Fiume - 22. Mussolini in orbace: vent'anni in nero - 23. L'Anschluss e i Sudeti, Mentone e gli asini - 24. L'orso russo, il bagnasciuga e il complotto del 25 luglio - 25. L'armistizio corto e lungo e un re piccolo piccolo - 26. Brindisi e Salò, repubblichini e partigiani - 27. Dongo e Giulino di Mezzegra: l'epilogo nel sangue - 28. «Il sangue dei vinti» e le foibe nell'Istria - 29. Casa Savoia non regna più - 30. I tank a Budapest e il Muro di Berlino - Bibliografia