Maledetta guerra |
Lorenzo Del Boca
IL LIBRO – Un conflitto che ha accatastato venti milioni di morti, probabilmente il più sanguinoso dell'intera storia umana (per non parlare delle epidemie collegate, altrimenti si superano i sessanta milioni), è nato dalle menzogne di un duplice omicidio e dalla fucilazione di 50 innocenti. Un conflitto che decisero economia, politici e un manipolo di invasati... ma poi a combattere dovettero andarci i soldati. E fu una carneficina. DAL TESTO – "La gente «commerciava, a suon di contanti, la propria immunità». Occorreva conquistarsi un titolo per ottenere l'esenzione dal militare o, almeno, dalle corvé in prima linea. «Parrucchieri diventati meccanici. Avvocati che si umiliavano nel portare vasi, nelle corsie degli ospedali, pur di non andare al fronte. Signorini a pagare i proprietari per farli risultare operai nei loro opifici.» Alcune attività, nelle industrie, vennero considerate alla pari del servizio in divisa perché producevano materiale bellico, ugualmente indispensabile per la guerra. E allora tutti a cercare un posto in qualche azienda che costruisse cannoni. L'AUTORE – Giornalista e saggista, già presidente dell'Ordine nazionale dei Giornalisti, Lorenzo Del Boca è vicepresidente della Fondazione del Salone del Libro di Torino. Laureato in Filosofia e Scienze politiche, ha incentrato la sua occupazione di divulgatore storico e scrittore in particolare sul periodo risorgimentale. Tra i suoi titoli di successo, Maledetti Savoia, Indietro Savoia!, Polentoni e L'Italia bugiarda, tutti editi da Piemme. INDICE DELL'OPERA – 1. Libertà per gli "irredenti" nelle braccia del Padreterno - 2. Le follie della Belle Époque all'inseguimento della morte - 3. Un complotto al quadrato per far fuori Francesco Ferdinando - 4. L'Europa, di corsa, verso il fronte: «E se non partissi anch'io sarebbe una viltà» - 5. "Cartina" e siringa all'hotel Turin per assassinare il generale Pollio - 6. Prima delle cannonate sul Carso. Una guerra combattuta a colpi di milioni - 7. «L'avanzata è quella cosa che si fa segnando il passo» - 8. Il combattimento dei "fissi" e dei "fessi": gli imboscati in città e gli altri al fronte - 9. Le trincee come gironi infernali dove era più facile morire che vivere - 10. Ogni zolla nella terra del Carso trasudava lacrime e sangue - 11. Il "generalissimo" Cadorna: quello zuccone arrogante - 12. "Assalto frontale" comunque senza curarsi se i soldati muoiono - 13. Un colpo d'ala sul Sabotino e il "Paolino" di Carzano - 14. Plotone d'esecuzione fra Carso e Isonzo: «Qui, ieri, hanno ammazzato Cristo...» - 15. L'impegno dei "succhionisti" ad arricchirsi: la segatura nel pane e i sacchi di carta - 16. Caporetto: le informazioni correvano ma Cadorna non ci credeva - 17. «Fuggivano i napoleoni degli stati maggiori, gli organizzatori delle difese arretrate» - 18. Sabotarono le trattative di pace per falsificare la vittoria - Note |