Maledetta guerra Stampa E-mail

Lorenzo Del Boca

Maledetta guerra
Le bugie, i misfatti, gli inganni che mandarono a morire i nostri nonni


Edizioni Piemme, pagg.314, € 17,50

 

delboca maledettaguerra  IL LIBRO – Un conflitto che ha accatastato venti milioni di morti, probabilmente il più sanguinoso dell'intera storia umana (per non parlare delle epidemie collegate, altrimenti si superano i sessanta milioni), è nato dalle menzogne di un duplice omicidio e dalla fucilazione di 50 innocenti. Un conflitto che decisero economia, politici e un manipolo di invasati... ma poi a combattere dovettero andarci i soldati. E fu una carneficina.
  Lettere e diari dal fronte sono stati sempre trascurati - al più lasciati alle cure delle Pro Loco che, di tanto in tanto, potevano scoprire qualche scritto di un loro concittadino. Ma quei fogli raccontano un'altra guerra. Una guerra insensata, da combattere con armi vecchie, indumenti inadeguati, cartine sbagliate. Con i piedi a mollo nel fango delle trincee, i gomiti appoggiati sulla neve, facendo colazione a un passo dai corpi dei caduti. Altro che l'epica e l'eroismo, altro che medaglie al valore. Dalla voce dei soldati traspare il dolore, la sofferenza, la necessità di obbedire a ordini spesso insensati e la voglia di mandarli tutti a quel paese. "Il nostro peggior nemico era Cadorna" dichiara efficacemente uno di loro.
  Rivelando segreti, Lorenzo Del Boca racconta l'altra faccia della Prima guerra mondiale, quella che la retorica ufficiale e i libri di scuola nascondono. Perché dovremmo deciderci finalmente a onorare il debito di riconoscenza nei confronti dei nostri nonni.

  DAL TESTO – "La gente «commerciava, a suon di contanti, la propria immunità». Occorreva conquistarsi un titolo per ottenere l'esenzione dal militare o, almeno, dalle corvé in prima linea. «Parrucchieri diventati meccanici. Avvocati che si umiliavano nel portare vasi, nelle corsie degli ospedali, pur di non andare al fronte. Signorini a pagare i proprietari per farli risultare operai nei loro opifici.» Alcune attività, nelle industrie, vennero considerate alla pari del servizio in divisa perché producevano materiale bellico, ugualmente indispensabile per la guerra. E allora tutti a cercare un posto in qualche azienda che costruisse cannoni.
  "Fra gli "imboscati" c'era anche Giuseppe Prezzolini, propagandista di guerra, che trovò il modo di rivendicare una contrapposizione fra chi aveva pagato, magari con la morte, e chi, senza troppo rischiare, aveva approfittato per fare carriera. Ma con che titolo denunciava e recriminava? Lui si era accaparrato un posto nell'ufficio storiografico dell'esercito, dove ebbe il tempo di scrivere alcune sue opere famose. All'assalto andò con inchiostro e calamaio."

  L'AUTORE – Giornalista e saggista, già presidente dell'Ordine nazionale dei Giornalisti, Lorenzo Del Boca è vicepresidente della Fondazione del Salone del Libro di Torino. Laureato in Filosofia e Scienze politiche, ha incentrato la sua occupazione di divulgatore storico e scrittore in particolare sul periodo risorgimentale. Tra i suoi titoli di successo, Maledetti Savoia, Indietro Savoia!, Polentoni e L'Italia bugiarda, tutti editi da Piemme.

  INDICE DELL'OPERA – 1. Libertà per gli "irredenti" nelle braccia del Padreterno - 2. Le follie della Belle Époque all'inseguimento della morte - 3. Un complotto al quadrato per far fuori Francesco Ferdinando - 4. L'Europa, di corsa, verso il fronte: «E se non partissi anch'io sarebbe una viltà» - 5. "Cartina" e siringa all'hotel Turin per assassinare il generale Pollio - 6. Prima delle cannonate sul Carso. Una guerra combattuta a colpi di milioni - 7. «L'avanzata è quella cosa che si fa segnando il passo» - 8. Il combattimento dei "fissi" e dei "fessi": gli imboscati in città e gli altri al fronte - 9. Le trincee come gironi infernali dove era più facile morire che vivere - 10. Ogni zolla nella terra del Carso trasudava lacrime e sangue - 11. Il "generalissimo" Cadorna: quello zuccone arrogante - 12. "Assalto frontale" comunque senza curarsi se i soldati muoiono - 13. Un colpo d'ala sul Sabotino e il "Paolino" di Carzano - 14. Plotone d'esecuzione fra Carso e Isonzo: «Qui, ieri, hanno ammazzato Cristo...» - 15. L'impegno dei "succhionisti" ad arricchirsi: la segatura nel pane e i sacchi di carta - 16. Caporetto: le informazioni correvano ma Cadorna non ci credeva - 17. «Fuggivano i napoleoni degli stati maggiori, gli organizzatori delle difese arretrate» - 18. Sabotarono le trattative di pace per falsificare la vittoria - Note