Fiume. L'avventura che cambiò l'Italia Stampa E-mail

Pier Luigi Vercesi

Fiume
L'avventura che cambiò l'Italia


Neri Pozza, pagg.158, € 12,50

 

vercesi fiume  IL LIBRO – Il 12 settembre 1919 Gabriele d'Annunzio occupa con un migliaio di uomini il porto adriatico di Fiume. In pochi giorni il suo esercito di «disertori» si moltiplica. È una sfida al mondo intero: alle potenze alleate che non vogliono riconoscere l'italianità di quella città e al governo italiano che non si sa imporre al tavolo della pace di Versailles. L'occupazione dura quasi sedici mesi e Fiume diventa un laboratorio rivoluzionario politico, sociale, economico ma anche letterario e teatrale. D'Annunzio governa con un'invenzione al giorno, affinando le sue doti di seduttore e addomesticatore di folle. Fiume diventa la «città di vita», dove tutto è concesso e vissuto fino in fondo: le donne votano, l'omosessualità è tollerata, si può divorziare, l'esercito si democratizza e una Costituzione, la Carta del Carnaro, elaborata dal rivoluzionario Alceste De Ambris e riscritta da d'Annunzio, sovverte le regole borghesi e monarchiche.
  Pier Luigi Vercesi narra in queste pagine la storia di quest'avventura, dal settembre del 1919 in cui ebbe inizio sino alle giornate di sangue del Natale 1920, quando il governo italiano, dopo aver firmato un accordo con la Jugoslavia, ordinò al generale Caviglia di bombardare dal mare il Palazzo del governo di Fiume. Una straordinaria avventura che il fascismo, di lì a poco, tenterà di fare sua, riproponendo i cerimoniali inventati da d'Annunzio per conquistare le folle. L'anima più autentica del fiumanesimo, tuttavia, non soltanto non aderì al fascismo, ma si schierò dall'altra parte.

  DAL TESTO – "Per le strade, i fanti cominciavano a intonare una canzone: «Se non ci conoscete guardateci nel petto: noi siamo i disertori ma non di Caporetto». Il morale era alle stelle, nessuno metteva in dubbio che la nuova Italia si stesse forgiando in quella cittadina adriatica, tutti si identificavano nel poeta-soldato che aveva sfidato il mondo intero per un principio di libertà. Giutiati annotava: «Avevamo l'impressione che il mondo fosse fermo e noi soli in marcia, che tra una moltitudine di ciechi, noi soli fossimo veggenti, che Fiume fosse un'isola di giustizia in un mare d'iniquità». Ogni giorno affluivano volontari.
  "Il 19 settembre, sotto il portico del comando si presentò un uomo vestito in modo trasandato, occhi e capelli nerissimi. Sembrava un postulante ma quando pronunciò il suo nome tutti scattarono sull'attenti: era Luigi Rizzo, l'eroe di Premuda, medaglia d'oro e compagno di d'Annunzio nella beffa di Buccari."

  L'AUTORE – Pier Luigi Vercesi è nato a Corteolona nel 1961. Inviato del Corriere della Sera, ha scritto numerose opere tra le quali "Il marine. Storia di Raffaele Minichiello, il soldato italo-americano che sfidò gli Stati Uniti d'America" (Mondadori, 2017), "Storia del giornalismo americano" (Mondadori, 2005), "Ne ammazza di più la penna. Storie d'Italia vissute nelle redazioni dei giornali" (Sellerio, 2014). Ha, inoltre, realizzato numerosi documentari televisivi sulla Roma di Nerone, sulla Germania del Novecento e sulla Prima guerra mondiale.

  INDICE DELL'OPERA - Il porto della discordia - Cosa hanno fatto al povero vecchio signore? - Cronaca di un'occupazione annunciata - Faccia fuoco sul mio petto - Qui rimarremo ottimamente - Non sciupate la vostra impresa - Senza i milioni non si fan rivoluzioni - La fìlibusta del Comandante - Bellezza di un'idea - Il cardo e la rosa - Un tenorino pronto per la rappresentazione - La sinfonia prima della tempesta - Piove su Fiume - L'aquila a due teste