Piazza Fontana. Noi sapevamo Stampa E-mail

Andrea Sceresini - Nicola Palma - Maria Elena Scandaliato

Piazza Fontana
Noi sapevamo
Golpe e stragi di Stato
La verità del generale Maletti


Mimesis Edizioni, pagg.215, € 18,00

 

sceresini piazzafontana  IL LIBRO – Che cosa accadde veramente in piazza Fontana alle 16.37 di quel 12 dicembre 1969? Per quale motivo i servizi segreti intervennero per depistare le indagini? Chi furono i responsabili di questa e delle molte altre stragi che si susseguirono in una micidiale escalation di violenza a cavallo tra la fine degli anni Sessanta e dei Settanta? Perché lo Stato, pur sapendo, non reagì? Dopo oltre 35 anni di latitanza sudafricana, l'ex generale del S.I.D. (Servizio Informazioni Difesa) Gian Adelio Maletti, unico condannato in via definitiva nei processi per la strage di piazza Fontana, accetta finalmente di raccontare la sua verità ai giornalisti Andrea Sceresini, Maria Elena Scandaliato e Nicola Palma. Superata la soglia dei novant'anni, Maletti rende noti per la prima volta nomi e cognomi di mandanti ed esecutori, complici e conniventi, sfogliando le pagine più oscure di un album di ricordi che attraversa un'intera, tragica stagione della storia italiana. I sette chili di tritolo alla Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana, la bomba nel cestino di piazza della Loggia, i quattro colpi di pistola con cui venne freddato Mino Pecorelli, si intrecciano alle trame della Loggia P2, alla storia di Ordine Nuovo e dell'Avanguardia Nazionale.
  "Io so i loro nomi", afferma Maletti in un passaggio dell'intervista. L'indagine dei tre giornalisti riapre gli archivi del generale e uno spiraglio di verità lontano dalle versioni ufficiali.

  DAL TESTO – "Nel 1969, Giannettini era alle strette dipendenze del generale Federico Gasca Queirazza, il mio predecessore. Il controllo nei suoi confronti era piuttosto stretto: più stretto, certamente, di quello che poi esercitò il sottoscritto. Gasca era un militare di valore. Dubito, però, che si guardasse in giro, quando si trovava in ufficio, e che gridasse: «Dov'è Giannettini? Non sarà mica andato a Padova?».
  "[...] Giannettini, in fondo, conosceva l'ambiente: era amico di Freda e Ventura. Era considerato l'intellettuale del gruppo: molto più preparato di Ventura. Forse, anche più di Freda. È possibile che fosse andato a Padova, e che sapesse tutto. Comunque sia, non ha mai rivelato nulla, neppure durante i processi. Non ha mai rivelato nulla di interessante. Sapeva, probabilmente. E probabilmente aveva paura".

  GLI AUTORI – Andrea Sceresini, ha realizzato documentari e reportage per Rai, Mediaset e Sky, lavorando come reporter dai fronti di guerra. Ha scritto libri per Aliberti e Chiarelettere e ha vinto il premio Dig (ex Ilaria Alpi) nel 2016. Ha scritto per "l'Espresso", "il Fatto Quotidiano", "la Stampa", "L'Europeo" e altre testate. Attualmente lavora per LA7.
  Nicola Palma, giornalista del quotidiano "Il Giorno". Ha collaborato con "il manifesto".
  Maria Elena Scandaliato, ha realizzato inchieste e reportage per la tv (Rai, Sky, RSI), per la carta stampata ("l'Espresso", "il Venerdì", "L'Europeo", "Altreconomia", "il Fatto Quotidiano") e per il web (Repubblica Le Inchieste, Wired). Ha pubblicato: "La strategia del maglione. Sergio Marchionne e l'Italia" (Aliberti, 2011); "Il Signor Billionaire" e "Le case della libertà", con Nicola Palma e Andrea Sceresini (Aliberti, 2010 e 2011). Dal 2016 è giornalista RAI.

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Paolo Biondani - Piazza Fontana, noi sapevamo - Introduzione. Nascita di un'indagine - Un uomo in divisa - Anni Sessanta, l'Europa in fiamme - Piazza Fontana - I depistatori - Vogliamo i colonnelli - La lunga scia di sangue - I grandi misteri - Tempo di bilanci - Epilogo. E l'inchiesta continua - Appendice - Cronologia