Democrazia insicura |
a cura di Marie-Anne Matard-Bonucci, Patrizia Dogliani
IL LIBRO – Com'è possibile combattere la violenza rispettando lo Stato di diritto? Come può uno Stato fronteggiare gruppi che avversano radicalmente la democrazia, approfittando delle libertà di espressione, di informazione, di circolazione di cui godono i cittadini? Come conciliare le esigenze di «sicurezza» della popolazione e della cosiddetta «opinione pubblica» con il rispetto della democrazia? Esiste un uso ragionato della forza rispettoso dei diritti fondamentali? Si tratta di interrogativi molto attuali, eppure sono stati spesso posti nell'Italia repubblicana, che nel corso della sua storia ha dovuto confrontarsi con forme cruente, e qualche volta concomitanti, di violenza di natura sociale, politica e criminale. Nuove leggi sono state emanate per accrescere i poteri delle forze dell'ordine, facilitare le inchieste e le procedure giudiziarie. Per far fronte ai diversi tipi di violenza, si è così accumulato un «patrimonio di saperi e di metodi», per poter passare da un contesto a un altro. DAL TESTO – "Nell'Italia del secondo dopoguerra il conflitto sociale viene spesso identificato dagli apparati dello Stato e dalle forze di governo come un fenomeno eversivo. La storiografia ha a lungo posto l'accento sul peso del condizionamento che in questo senso era esercitato dallo scontro politico e ideologico connesso alla guerra fredda. Occorre in realtà evidenziare maggiormente alcuni aspetti peculiari del paese. In particolare, analizzare come i diversi attori che compongono la compagine statuale si muovano in un quadro dai tratti sfocati in cui la continuità legislativa, da un lato, e la nuova Costituzione repubblicana, dall'altro, disegnano una continua tensione normativa e giuridica dalla quale origina un profilo incerto dello Stato di diritto. Se si adottano i conflitti sociali e la loro gestione come prospettiva d'indagine privilegiata, è possibile comprendere con più nettezza la continua negoziazione che su questo terreno si dipana tra soggetti diversi: apparati dello Stato - con le strutture del ministero dell'Interno in primo luogo -, le forze politiche e la compagine governativa. La frequente riduzione del conflitto a mera sovversione - qui poco importa se sociale o politica - è una delle cause che conducono a un difficile equilibrio tra Stato di diritto, norme costituzionali e azione dei corpi dello Stato [...]." LE CURATRICI – Patrizia Dogliani è docente di Storia contemporanea presso l'Università di Bologna. Si occupa di storia politica e sociale dell'Italia e dell'Europa contemporanea. Tra i suoi lavori: "Il fascismo degli italiani" (Utet, 2014); per Donzelli ha curato "L'Europa dei comuni dalla fine dell'Ottocento al secondo dopoguerra" (2003, con Oscar Gaspari). INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Patrizia Dogliani e Marie-Anne Matard-Bonucci - Parte prima. Ristabilire la democrazia e lo Stato di diritto - I. Prefetti e Stato di diritto nei dibattiti della Costituente e della prima legislatura della Repubblica, di Virgile Cirefice (1. Il compromesso costituzionale - 2. Un dibattito ridimensionato in un contesto mutato) - II. La polizia di Stato alla nascita della Repubblica: ordine pubblico e Stato di diritto (1944-1960), di Patrizia Dogliani (1. La storiografia - 2. Continuità o rotture? - 3. L'ordine pubblico) - III. La questione carceraria nell'Italia del dopoguerra. Un'occasione mancata?, di Marie-Anne Matard-Bonucci (1. Lo Stato contestato: carceri in rivolta - 2. Il vento del Nord soffia sulle carceri - 3. Umanizzazione, limitazione o abolizione? - 4. Alcune riflessioni intorno a una rinuncia) - IV. Internamento, «pericolo comunista», leggi eccezionali in Italia e nella Repubblica federale tedesca (1945-1968), di Camilla Poesio (1. Epurazione e denazificazione: l'uso dell'internamento civile - 2. La «democrazia protetta» e le leggi di emergenza tedesche del '68 - 3. Alcune riflessioni conclusive) - V. Proteggere e reprimere. Stato e conflitti sociali nel dopoguerra, di Lorenzo Bertucelli (1. La difficile uscita dalla guerra - 2. Il complesso rapporto tra Stato e società: continuità e nuovi problemi - 3. Democrazia, conflitti di lavoro e sovversione - 4. Il Partito comunista e l'uso della forza) - VI. I comunisti, la violenza e la questione dello Stato di diritto. Attorno all'attentato a Togliatti, di Fabien Archambault (1. Una violenza legittima e necessaria - 2. Una violenza rifiutata? - 3. Resistere legalmente alla grande repressione) - Parte seconda. Tra emergenza e difesa della democrazia - VII. I prefetti di fronte alla violenza politica degli anni settanta, di Grégoire Le Quang (1. 1969-1975:lo Stato sotto assedio. Difendere lo Stato di diritto di fronte alle violenze politiche - 2. 1976-1980: difendere lo Stato malgrado il diritto? Gli anni dell'emergenza e la questione del «garantismo») - VIII. Padova negli anni settanta: un laboratorio della lotta all'eversione di sinistra, di Andrea Baravelli (1. Il contesto - 2. La reazione al terrorismo di sinistra, l'innovativa azione della magistratura italiana - 3. Padova, l'estrernismo autonomo e l'inchiesta «7 aprile» - 4. Conclusione) - IX. Simpatizzante quindi terrorista? La sorveglianza delle polizie in Italia e nella Repubblica federale di Germania (1968-1982), di Laura Di Fabio (1. «L'area dei simpatizzanti, una "massa gelatinosa"» - 2. Il controllo degli estremisrni e dei terrorismi in Italia - 3. Conclusioni) - X. Stato di diritto e logica dell'emergenza. Dalla legge Reale alla legislazione sui pentiti, di Luigi Chiara (1. Premessa - 2. La decretazione d'urgenza: una tradizione lunga - 3. Una decretazione utile o politica?) - XI. Dalla mafia al terrorismo e viceversa: il metodo Dalla Chiesa, di Antonino Blando (1. Dalla mafia al terrorismo - 2. Dal terrorismo alla mafia) - Parte terza. Negoziare o combattere? - XII. Un'emergenza lunga trent'anni: lo Stato e i sequestri di persona a scopo di estorsione, di Alessandra Montalbano (1. I rapimenti estorsivi nella giurisprudenza penale - 2. Linea dura versus linea morbida - 3. Il blocco dei beni e la Costituzione italiana nella testimonianza di una vittima - 4. La legge 15 marzo 1991, n. 82) - XIII. Moro no, Cirillo sì, di Francesco Di Bartolo (1. Introduzione - 2. Trattativa sì, trattativa no - 3. Terremoti politici - 4. Conclusioni. Perché Cirillo sì?) - XIV. Il caso Scarantino. La discrezionalità e l'emergenza, di Romain Legendre (1. Vincenzo Scarantino: un «balordo» coinvolto nella strage di via d'Amelio (settembre-ottobre 1992) - 2. La notizia della collaborazione di Scarantino. Uno strano anniversario (luglio 1994) - 3. La collaborazione di Scarantino tra ritrattazioni, accuse e smentite (luglio 1995-settembre 1998) - 4. Conclusione) - Parte quarta. Interpretazioni, contrapposizioni - XV. Il Psi e la lotta al terrorismo fra tradizione garantista e responsabilità di governo, di Chiara Zampieri (1. Il Psi e il terrorismo nella fase della solidarietà nazionale - 2. Il Psi e il terrorismo dopo la solidarietà nazionale - 3. Conclusioni) - XVI. Uscire dagli anni di piombo. Il «7 aprile» secondo «il manifesto», di Roberto Colozza (1. Contro il «7 aprile». Motivi di una scelta di campo - 2. Il «7 aprile» come risorsa? La dissociazione alla ribalta - 3. Il «7 aprile» in aula. Processi e sentenze - 4. Conclusione) - XVII. Liberalismo reale. La percezione della legge Reale e dei suoi esiti nella sinistra rivoluzionaria italiana (1975-1977), di Eros Francescangeli (1. Ordine e disordine - 2. Verso uno Stato di polizia? - 3. Strade insanguinate) - XVIII. Il terzo incomodo. La Chiesa italiana di fronte allo scontro tra Stato e terrorismo di sinistra, di Guido Panvini (1. Introduzione - 2. Violenza diffusa e terrorismo - 3. Il sequestro Moro) - XIX. I duellanti: una guerra civile di celluloide? I terrorismi e lo Stato nel cinema italiano (1995-2012), di Giovanni Mario Ceci e Maurizio Zinni (1. Cinema, Stato e terrorismo: una ricerca per immagini - 2. Lo Stato assente: Buongiomo notte, Guido che sfidò le Brigate rosse e La prima linea - 3. Lo Stato attore di riconciliazione: La seconda volta - 4. Lo Stato ingannatore: La mia generazione - 5. Lo Stato complottista: Le mani forti e Piazza delle Cinque Lune - 6. Lo Stato duale: Romanzo di una strage - 7. Lo Stato terrorista: Se sarà luce sarà bellissimo - 8. Conclusioni) - XX. Leggere la violenza politica dell'Italia repubblicana. La relazione Pellegrino alla Commissione Stragi, di Vittorio Coco (1. Dal «doppio Stato» al complotto permanente - 2. Una narrazione per la «seconda» Repubblica - 3. Il fantasma della guerra civile) - Suggerimenti bibliografici - Indice dei nomi - Gli autori |