Giulio Meotti
La fine dell'Europa
Edizioni Cantagalli, pagg.224, € 17,00
IL LIBRO – Giulio Meotti ha intrapreso un compito necessario ma impopolare mettendo a nudo la verità allarmante sul declino demografico dei popoli europei indigeni. La risposta della nostra classe politica è quella di scrollare le spalle e dire "che importa?". Come sottolinea Meotti, la nostra incapacità di riprodurci non è causata dalla povertà o dalla debolezza genetica. Al contrario, ciò è dovuto alla ricchezza, all'indolenza e alla voglia di aggrapparsi alla sicurezza dello stato sociale. Ci ritiriamo dal lavoro il più presto possibile, e persino i giovani sono inclini a considerare i bambini come un peso che è meglio evitare. Questa nuova tendenza sociale dice Meotti è dovuta all'indebolimento della fede cristiana. Possiamo fare qualcosa per questo problema? Una cosa è certa, senza il coraggio di essere ciò che siamo, e di trasmettere la nostra eredità ai figli, noi europei siamo destinati a scomparire. E con noi scomparirà la più grande civiltà che il mondo abbia conosciuto. "I mali di cui stiamo soffrendo – si legge nel saggio di Richard Millet, scrittore francese, ex editor di Gallimard - sono stati già da lungo tempo indicati dalla Bibbia, spesso dalle vertigini del Numero, a partire dalle deportazioni, dalle uccisioni di massa e dalle epidemie fino alla molteplicità dei nomi che il Demonio assume. Il Numero, che è dunque un segno del Demonio, il libro di Giulio Meotti lo esprime in un vocabolario del tutto differente: l'autore lo ripone quasi completamente su delle statistiche - e queste, lo si sa bene, sono spesso uno strumento per manipolare l'opinione pubblica, in altre parole di propaganda democratica -, far parlare il Numero dando, all'occorrenza, voce all'ideologia liberal per la quale l'argomento economico si presume faccia tacere tutte le divergenze di opinione, compreso ciò che rientra nella crisi di civilizzazione. Le statistiche che spiega Giulio Meotti a proposito della catastrofe demografica europea provengono da fonti così diverse che possiamo sentirle come se fossero la musica funebre del nostro tempo: il rintocco di quello che ancora chiamiamo "Europa" e che tanto vorremmo che non si confondesse con lo spazio economico-ideologico che viene chiamato "Unione Europea"." "Ma una cosa è certa – conclude il filosofo inglese Roger Scruton -, senza il coraggio di essere ciò che siamo, e di trasmettere la nostra eredità ai nostri figli, noi europei siamo destinati a scomparire. E con noi scomparirà la più grande civiltà che il mondo abbia conosciuto."
DAL TESTO – "Non sono stati i musulmani, come non furono i Barbari con Roma, a convincere gli europei che la propria felicità personale ha la priorità su tutto il resto e che li hanno convinti ad avere sempre meno figli. L'islam radicale sogna di raccogliere i frutti di una conquista, ma non è la loro conquista, è la conquista degli europei su se stessi: una civiltà che si sta tagliando la gola attraverso il proprio meschino egoismo. La civiltà è nelle nostre mani e l'ora è vicina. "Di fronte a un nemico per il quale esiste qualcosa per cui valga la pena di morire e uccidere, ha l'Europa, dedicata al piacere materiale e piena di dubbi su di sé, qualcosa per cui valga la pena di morire e uccidere? Una settimana lavorativa più corta? Il pensionamento anticipato? YouPorn? L'aborto di stato? L'adulterio nel pomeriggio? "Per nessuno di questi beni materiali vale la pena morire. Piuttosto, ciascuno di questi beni è negoziabile, merce di scambio facilmente vendibile in cambio di un po' di sicurezza temporanea, un altro giorno di vita. Ma nel lungo termine, questo compromesso non è altro che una forma di suicidio al rallentatore."
L'AUTORE – Giulio Meotti, scrittore, è un giornalista del quotidiano "Il Foglio".
INDICE DELL'OPERA – L'islam e la nostra indolenza, di Roger Scruton – La musica funebre del nostro tempo, di Richard Millet - La fine dell'Europa – La peste bianca - Cosa resta agli europei? – Il miracolo d'Israele – Il disarmo della vecchia Europa - Splendore e declino – La Russia, la "terza Roma" - Maometto, primo nome fra i nuovi nati – La douce France - Roma e la fine dell'Occidente – La sharia in Inghilterra - Conquisteremo l'Europa con la fecondità - L'islam e il monopattino per adulti - Parchi giochi nelle chiese – La moschea di Notre Dame – I paesi ricchi non fanno più figli Una guerra silenziosa - La "noia metafisica" - Pannolini per anziani - La "zona a bassa fertilità" - Che sta succedendo in Italia? - Una epidemia di sterilità - È scomparsa la Germania orientale - Dove sono finiti i bambini nell'Est Europa? - Il sorpasso islamico - Un futuro giapponese - L'aborto della Spagna - La trappola - Quando la religione se ne va... - Le invasioni barbariche - L'ultimo anglicano - La Francia, figlia prediletta dell'islam - La morte di Dio in Germania - Le chiese vuote di Bruxelles - Il deserto olandese - Il silenzio sui cristiani d'oriente - Conclusioni |