Giulio Meotti
La dolce conquista L'Europa si arrende all'Islam
Edizioni Cantagalli, pagg.456, € 22,00
Nella città svizzera di Lugano, in una residenza appartenente a un banchiere egiziano affiliato ai Fratelli Musulmani, le autorità hanno ritrovato un documento che era stato tenuto nascosto per ben vent'anni: il Progetto. Questo documento di quattordici pagine, risalente al dicembre 1982 e dal titolo inquietante ha come obiettivo la creazione del regno di Allah su scala mondiale. Il Progetto venne ideato subito dopo la posa della prima pietra della Grande Moschea a Roma nel 1984, evento che segnò l'Europa come un obiettivo dei regimi islamici. In soli trent'anni, in Francia sono state erette più moschee rispetto alle chiese costruite nei primi cento anni. Bruxelles è divenuta la base logistica dei Fratelli Musulmani in Europa, mentre l'Italia ha subito in prima persona l'influenza della suddetta organizzazione. In Germania, una nazione dal carattere post-cristiano, è stato concesso di richiamare le preghiere attraverso lo stile Muezzin.
In questo saggio, il giornalista Giulio Meotti traccia una mappa dell'enorme progetto di conquista messo in atto dai regimi islamici contro un'Europa fragile che rischierebbe di finire prostrata sotto il loro potere.
L'Europa è stata conquistata due volte in passato - la prima iniziò alla fine del VII secolo quando i musulmani passarono lo stretto di Gibilterra e si spostarono lungo tutta la penisola Iberica, fermati solo da Carlo Martello a Poitiers nel 732. La seconda conquista fu agita dai Turchi che attraversarono i Balcani. Oggi stiamo assistendo alla terza ondata di conquista, utilizzando la demografia, l'immigrazione, il multiculturalismo, la predicazione, la costruzione di moschee, la dawa (l'azione di proselitismo) e il terrore intellettuale.
La prefazione del volume è stata affidata a Boualem Sansal, mentre la postfazione a Richard Millet. Meotti ha intervistato numerosi esperti della materia i cui nomi includono Hamed Abdel-Samad, Daniel Pipes, Alexandre Del Valle, Jean-Louis Harouel, David Engels, Fatiha Boudjalhat, Pieter van der Horst, Robert Redeker, Bat Ye'Or, Ignacio Cembrero, Georges Bensoussan, Didier Lemaire, Alexander Grau, Shafique Keshavje, Philippe Val, Henryk Broder, Hassen Chalghoumi, Mordechai Kedar, Alain Finkielkraut, Michel de Jaeghere, Rémi Brague, Jean-Jacques Wunenburger, Annie Laurent, Alexandre Goodarzy, Andreas Kinneging, Srda Trifkovic, Bruce Bawer e Michel Onfray.
"Con l'arrivo di importanti flussi migratori dai Paesi del sud del mondo – spiega Meotti -, la società europea è diventata etno-culturalmente eterogenea. Questi migranti sono nella stragrande maggioranza musulmani e portano con sé una civiltà diversa dalla nostra. L'assimilazione presuppone che il nuovo venuto abbandoni la sua identità per adottare la nostra e questo è un passaggio estremamente difficile per un musulmano data la secolare opposizione tra la sua civiltà e la nostra e l'arrendismo delle nostre élite, che non ritengono più l'Occidente superiore. Da una parte abbiamo una civiltà basata sull'Islam e dall'altra una civiltà basata sul giudeo-cristianesimo, e queste due civiltà sono in conflitto da secoli. L'Islam, una religione emersa pochi secoli dopo il Cristianesimo, ispira i suoi credenti a impegnarsi attivamente per portare tutta l'umanità sotto la legge di Allah e pone cristiani ed ebrei, indicati nel Corano come il "Popolo del Libro", in una posizione subordinata rispetto ai musulmani (lo status di dhimmi). Dobbiamo essere consapevoli che nella seconda metà del Novecento si è verificato un fenomeno che ha fatto uscire il mondo musulmano dal torpore in cui si trovava: l'Islam si è svegliato." |