a cura di Alberto Carton e Mauro Varotto
Marmolada
Cierre Edizioni, pagg.420, € 24,50
IL LIBRO – Raccontare la Marmolada non significa soltanto descrivere una delle montagne più note delle Alpi, ma cimentarsi con un caleidoscopio di natura, storia e significati in grado di materializzare i momenti evolutivi della lunga - e unica al mondo - storia geologica delle Dolomiti e di distillare le principali tappe della civiltà alpina. Come la catena alpina, la Marmolada è stata ed è montagna di confine, crocevia culturale al centro di intensi scambi tra mondo ladino, mondo germanico e mondo veneto, a testimonianza del ruolo delle Alpi come secolare luogo d'incontro tra genti, merci ed economie lungo le vie di valico. In età contemporanea, quando il confine si tramuta in frontiera con il primo conflitto mondiale, gli scambi cedono il passo agli scontri, che trasformeranno in pochi mesi seracchi e crepacci in una sinistra "Città di ghiaccio". Ma le dispute confinarie continuano a riempire le cronache del secondo Novecento di una Marmolada contesa tra Veneto e Trentino, al centro di modelli culturali e di sviluppo contrapposti, tra progetti di sfruttamento turistico e battaglie per la salvaguardia ambientale che hanno visto protagonisti, tra gli altri, movimenti come Mountain Wilderness e Greenpeace. Luogo di contesa dunque, ma anche meraviglioso terreno di gioco: la Marmolada è una delle vette alpine più note, pietra miliare nella storia del turismo e dell'alpinismo. La sua fama si diffonde a livello europeo con le peregrinazioni e rappresentazioni ottocentesche del Grand Tour, con le prime ascensioni alla vetta tra 1862 e 1864, con le vicende dell'alpinismo eroico che dalla fine dell'Ottocento ad oggi hanno fatto della sua parete Sud uno dei campi di gara più impegnativi e avvincenti della storia dell'arrampicata. Sul versante settentrionale, il lungo ghiacciaio di pendio ha dato vita negli anni Trenta alla celebre discesa della Direttissima e poi al primo slalom gigante nella storia dello sci, preludio agli attuali caroselli sciistici che la connettono ai principali gruppi dolomitici circostanti. Montagna di confine, terreno di gioco, ma anche delicato laboratorio ambientale: la Marmolada è infatti un tassello importante nella storia geologica delle Dolomiti, sulla quale per generazioni si sono cimentati grandi geologi, ricostruendo l'affascinante paesaggio tropicale, embrione dei gruppi dolomitici successivamente scolpiti, nelle loro attuali forme, da fiumi di ghiaccio le cui tracce sono ancora evidenti in più punti. Ma ancor più oggi essa si propone come laboratorio climatico: il suo ghiacciaio, il più esteso delle Dolomiti, è soggetto ad un rapido ritiro, a conferma dei timori per gli esiti estremi del cambiamento climatico, sia a scala locale che planetaria. Il dimezzamento della superficie glaciale negli ultimi cinquant'anni non è solo argomento per climatologi: esso interessa anche le sorti dello sfruttamento idroelettrico dell'antistante bacino artificiale di Fedaia, dell'economia legata all'oro bianco e allo sci e, non ultimo, quel patrimonio estetico-simbolico fatto di favole, leggende, tradizioni e immaginario originati dal suo candido manto. Per cogliere questa ricchezza di mondi condensati in una sola montagna è necessario intenderla non come semplice vetta, ma come gruppo montuoso che unisce storie e geografie vallive che da esso si irradiano, agganciando alle vette quel contesto umano che a diverse scale ha contribuito a darle significato nel tempo. Attraverso testi di alta divulgazione, redatti dai maggiori esperti e conoscitori di questo gruppo dolomitico, un ricchissimo corredo fotografico d'eccezione, proveniente dai più importanti archivi e dalle più prestigiose collezioni private, il volume sulla Marmolada si propone come prima opera organica su una montagna per molti versi unica. Il volume è una sorta di enciclopedia della notissima montagna dolomitica, un racconto avvincente dal punto di vista letterario che di fatto si legge come un romanzo, anche se consiste in una impegnativa sequela di saggi. Ben venti sono gli autori, ma il volume si caratterizza per una vastissima cerchia di autorevoli collaborazioni, tanto da farne un unicum nella storia dell'editoria di montagna. Splendida la ricerca iconografica (foto Tappeiner, Ghedina, Gogna, Lasen, Faganello, Moratelli, Visintainer e altri). Tra gli autori si ricordano Piero Gianolla, Cesare Lasen, Franco de Battaglia, Paola Barbierato, Katia Occhi, Daniela Perco, Luciana Palla, Alessandro Gogna, Luigi Casanova, Ulrike Kindl, Tania Rossetto. Ognuno di essi porta esperienza, scienza e coscienza: dai loro scritti traspare prima di tutto un grande amore per la montagna e per questa montagna in particolare, una non celata amicizia con la gente della montagna e con la loro storia, la loro lingua, i loro costumi.
I CURATORI – Alberto Carton è professore ordinario di Geografia Fisica e Geomorfologia presso il Dipartimento di Geoscienze dell'Università degli Studi di Padova; ha prestato in precedenza servizio nelle Università di Ferrara, Bologna, Modena, Torino e Pavia. Si è sempre occupato di ricerche di carattere geomorfologico di base e applicato, con particolare riguardo al rilevamento ed alla cartografia geomorfologica, alla morfologia glaciale e periglaciale, alle applicazioni della geomorfologia negli studi di stabilità dei versanti e ai fenomeni di rischio e di pericolosità in alta montagna. Nell'ambito di questi temi di ricerca, ha prodotto più di 150 pubblicazioni individualmente ed in collaborazione. È autore e coautore di numerose carte geomorfologiche a colori a grande scala e di altrettante cartografie in bianco e nero. Mauro Varotto è professore associato di Geografia all'Università di Padova. Ha conseguito nel 1996 la Laurea in Lettere con indirizzo geografico e nel 2000 il titolo di Dottore di Ricerca in "Uomo e ambiente" presso il Dipartimento di Geografia dell'Università di Padova, in cui svolge attività di ricerca dal 2002. Ha insegnato presso le Università di Padova e Venezia tenendo corsi di Teoria e metodi della Geografia, Geografia culturale e Geografia. Attualmente è docente di Geografia e Geografia culturale e membro del collegio docenti della Scuola veneta di dottorato in Scienze storiche, geografiche e antropologiche. Dal 2013 è direttore scientifico della Biblioteca di Geografia.
INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Marmolada: natura, storia, mito, di Alberto Carton e Mauro Varotto - I quadri della natura - Il libro di roccia, di Piero Gianolla - Le forme del rilievo, di Alberto Carton - Storia di un ghiacciaio, di di Mirco Meneghel - I paesaggi vegetali, di Cesare Lasen - La vita animale, di Osvaldo Negra e Paolo Pedrini - La montagna, gli uomini, la storia - Una montagna contesa, di Franco de Battaglia - Geografie della colonizzazione, di Paola Barbierato - Vie di valico, di Katia Occhi - Abitare le terre alte, di Mauro Varotto e Viviana Ferrario - La fatica e il cibo, di Daniela Perco - Guerra sul ghiacciaio, di Luciana Palla - La diga, di Giancarlo Rossi - La parete d'argento, di Alessandro Gogna - Dal Grand Tour a Patrimonio Unesco, di Mauro Varotto – L'equilibrio compromesso, di Luigi Casanova - Genius loci - La Signora della Neve, di Ulrike Kindl - La montagna e lo sguardo, di Tania Rossetto - Alla ricerca della "montagna perfetta", di Giuseppe Sandrini – Congedo - In morte di un ghiacciaio, di Luisa Bonesio – Bibliografia - Prime ascensioni nel gruppo della Marmolada - Indice dei nomi |