Giornalismo di pace |
a cura di Nanni Salio e Silvia De Michelis
IL LIBRO – La guerra domina la scena dell'informazione: per interesse, per scelta politica, per superficialità. I media, poi, vengono per lo più usati dagli Stati come "armi di disinformazione di massa". A questa prassi si oppone il modello del "giornalismo di pace", elaborato soprattutto da Johan Galtung, che cerca di leggere in profondità i conflitti, rifuggendo dalle semplificazioni di chi descrive la guerra e la violenza come realtà inevitabili e ricercando gli obiettivi reali delle parti in causa, le loro contraddizioni e le vie possibili per superarle. L'intento non è quello di nascondere o di minimizzare la guerra ma di contribuire, con una informazione corretta, alla trasformazione non violenta dei conflitti. Di questo metodo il libro fornisce una ricca documentazione teorica e interessanti casi di studio. DAL TESTO – "Le caratteristiche salienti del giornalismo di pace consistono nell'esplorazione della genesi del conflitto al di là dei confini geografici all'interno dei quali esso si svolge; la sua storicizzazione; l'esposizione delle responsabilità di tutti le parti coinvolte; la messa in luce degli aspetti visibili e invisibili, quali quelli culturali e strutturali; l'abolizione dei tentativi di disumanizzazione di una o più parti; la necessità di dare più voce alle persone coinvolte, e non solo quando esse siano espressione di interessi elitari; il tentativo di ricercare soluzioni orientate alla "vittoria" di tutte le parti coinvolte, intendendosi con essa la ricerca di soluzioni che pongano gli interessi di ciascuna parte non più in antagonismo; l'enfatizzazione della nonviolenza, della risoluzione del conflitto, ricostruzione del tessuto sociale e rinconciliazione tra le parti." I CURATORI – Giovanni Salio, detto Nanni (Torino, 24 dicembre 1943 - 1 febbraio 2016) è stato tra i massimi esponenti italiani del movimento nonviolento. Fondatore nel 1982 del Centro studi e documentazione per l'analisi delle azioni dirette nonviolente di Torino, poi diventato Centro studi Sereno Regis, ne è stato presidente fino alla morte. Autore di numerosi scritti e saggi sulla nonviolenza, ha collaborato con Edizioni Gruppo Abele per l'edizione italiana del "Manuale pratico della Nonviolenza" di Michael N. Nagler (2014), di cui ha scritto la prefazione. INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Johan Galtung - Prologo, di Silvia De Michelis - Parte prima. Analizzare i conflitti in una prospettiva di pace - Giornalismo di pace e trasformazione nonviolenta dei conflitti, di Nanni Salio - Giornalismo di pace: una panoramica internazionale, di Silvia De Michelis - Parte seconda. Che cos'è il giornalismo di pace - Raccontare i conflitti: la via inferiore e la via superiore, di Johan Galtung e Jake Lynch - Giornalismo di pace: lo stato dell'arte, di Dov Shinar - Parte terza. Il ruolo delle donne nel giornalismo di pace - Sicurezza internazionale e linguaggio. Un ampliamento del modello del giornalismo di pace, di Birgit Brock-Utne - Globalizzazione della compassione. Racconti femminili come modello per il giornalismo di pace, di Elissa J. Tivona - Parte quarta. Giornalismo di pace applicato - Raccontare i conflitti nel mondo, di Johan Galtung e Jake Lynch - Documentare la guerra, visualizzare la pace: verso una fotografia di pace, di Stuart Allan - Parte quinta. Casi studio, di Johan Galtung - L'Impero colpisce ancora - Libia: ci siamo già stati - 11 settembre: dieci tesi su dieci anni persi - Iraq: dieci anni di stupidità - Cinque tesi su Assange-Manning-Snowden - NSA e caduta dell'Impero USA - Israele-Palestina: 1-2-6-20 - Ucraina-Crimea-Georgia: l'Occidente e la Russia – Siria - Siria: tre livelli di conflitto. Soluzioni? - ISIS: negoziato, non bombardamento - Siria (Prestare attenzione alle menti, II) - Pace positiva: che cos'è? - Giornalismo di pace: funziona? |