La questione del Kosovo nella sua dimensione internazionale Stampa E-mail

a cura di Laura Pineschi e Alessandro Duce

La questione del Kosovo nella sua dimensione internazionale
Profili storici, economici, politici e giuridici


Monte Università di Parma, pagg.317, € 15,00

 

pineschi kosovo  IL LIBRO – Da più di dieci anni le complesse vicende del Kosovo sono all'attenzione della comunità internazionale e di quella scientifica; raramente, però, tali avvenimenti sono stati affrontati secondo un approccio interdisciplinare.
  Il presente volume ha l'ambizione di contribuire a colmare questa lacuna, proponendo i risultati di una giornata di studio organizzata dalla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Parma nel novembre del 2009, con la partecipazione di funzionari internazionali e studiosi appartenenti a settori scientifici diversi: storia, economia, politica e diritto.
  Il confronto tra gli esperti è completato da un breve commento al parere relativo alla dichiarazione d'indipendenza del Kosovo che la Corte internazionale di giustizia ha reso nel luglio 2010, mentre alcuni documenti di rilevanza cruciale nei più recenti sviluppi della questione del Paese sono riprodotti in Appendice.
  I vari contributi, pur non avendo la pretesa di trattare in modo esaustivo la crisi del Kosovo, si propongono di far meglio comprendere le cause che sono all'origine dei conflitti, gli errori del passato e le difficoltà che ancora gravano nella realizzazione di un'effettiva convivenza pacifica all'interno di un'intera area geografica. Una raccolta importante nel panorama degli studi, in cui l'interpretazione di dati, fatti o norme giuridiche dei singoli autori ha in alcuni casi portato a risultati discordanti: conseguenza inevitabile di un confronto dialettico su una questione complessa, dai contorni sfuggenti e in continua evoluzione.

  DAL TESTO – "[...] il problema della liceità dell'intervento armato della NATO nei confronti della RFJ parrebbe di agevole soluzione, se analizzato alla luce dei dati testuali della Carta delle Nazioni Unite. Tale intervento andrebbe qualificato come radicalmente illegittimo, in quanto contrario al divieto dell'uso della forza nelle relazioni internazionali, sancito all'art. 2, par. 4, della Carta, e non giustificabile alla stregua di nessuna delle due eccezioni a tale divieto che la stessa Carta prevede. Infatti, l'uso della forza non era stato esplicitamente deciso o autorizzato dal Consiglio di sicurezza ai sensi dell'art. 4255, né poteva ricondursi all'ipotesi della legittima difesa individuale o collettiva prevista all'art. 51, mancando qualsiasi ipotesi di attacco armato o aggressione della RFJ nei confronti di altri Stati. Tuttavia, a fronte del quadro cristallino appena delineato, si pone la possibilità di identificare al di fuori del contesto giuridico di riferimento della Carta, ovvero nel diritto internazionale generale non scritto, una norma o un istituto in grado di giustificare l'intervento armato in Kosovo. Proprio su tale piano differente sembrano essersi posti gli Stati che, avendo partecipato direttamente all'azione militare della NATO o avendola indirettamente sostenuta, hanno invocato la legittimità dell'uso della forza armata per prevenire o evitare il prodursi di una catastrofe umanitaria in Kosovo. Da questo punto di vista, il caso del Kosovo si è proposto come un paradigma della problematica del c.d. intervento armato umanitario, che consiste nel domandarsi se il diritto internazionale contemporaneo ammetta, oltre le ipotesi classiche della legittima difesa e dell'autorizzazione del Consiglio di sicurezza, l'uso della forza armata per reagire a gravi e massicce violazioni dei diritti umani, commesse da uno Stato all'interno del proprio territorio e ai danni (di una porzione) della propria popolazione. Resta da aggiungere che l'eco degli interrogativi sollevati dall'intervento in Kosovo è lungi dall'essere oggi esaurito, come dimostra il tentativo elaborato di recente nel contesto delle Nazioni Unite di inquadrare entro limiti più precisi le problematiche dell'intervento umanitario armato, attraverso la nuova figura della "responsabilità di proteggere"."

  I CURATORI – Laura Pineschi è professore ordinario di Diritto internazionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Parma. Si occupa, in particolare, di operazioni per il mantenimento della pace, protezione dell'ambiente e tutela dei diritti umani. In materia di operazioni di peace-keeping, ha pubblicato, tra l'altro, la monografia "Le operazioni delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace. Parte I: Le competenze degli organi delle Nazioni Unite" (Padova, 1998) e un contributo a un'opera collettanea, "L'emploi de la force dans les opérations de maintien de la paix des Nations Unies "robustes": conditions et limites juridiques, in arcari et BaLmond" (sous la direction de), "La sécurité collective entre légalité et défis à la légalité" (Milano, 2008).
  Alessandro Duce è professore ordinario di Storia delle relazioni internazionali presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Parma. È stato parlamentare e segretario della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati. Collabora con diverse riviste nazionali ed estere. Ha pubblicato, tra l'altro, i volumi: "Considerazioni sul Canale di Suez nella politica internazionale dal 1869 ad oggi" (Milano, 1968); "La crisi bosniaca del 1908" (Milano, 1977); "L'Albania nei rapporti italo-austriaci" (1897-1913) (Milano, 1983); "Pio XII e la Polonia" (1939-1945) (Roma 1997); "La Santa Sede e la questione ebraica" (1933-1945) (Roma, 2006) e "Storia della politica internazionale (1917-1957)" (Roma, 2009).

  INDICE DELL'OPERA – Autori – Abbreviazioni – Presentazione, di Alessandro Duce – Introduzione, di Laura Pineschi - Sezione I. Lo scenario generale - 1999-2008: dieci anni di crisi del Kosovo (e oltre), di Maurizio Arcari - Il contesto storico: una nazione, due Stati?, di Luca Micheletta - Lo stato dell'economia, di Andrea Lorenzo Capussela - Commenti alla sezione I (Intervento di Francesco Bastagli - Intervento di Fabio Mini) - Sezione II. Il quadro giuridico - Le Conseil de sécurité des Nations Unies et la question du Kosovo, di di Louis Balmond - Il ruolo dell'Unione europea: il dispiegamento di EULEX, di Enrico Milano - "A strictly status-neutral posture": la risoluzione del Consiglio di sicurezza 1244 (1999), la dichiarazione d'indipendenza del Kosovo e la funzione interpretativa del Segretario generale delle Nazioni Unite, di Paolo Palchetti - Commenti alla sezione II (Intervento di Francesco Bastagli - Intervento di Fabio Mini - Intervento di Antonio Tanca) – Conclusioni - Oltre la crisi del Kosovo? Osservazioni sul parere consultivo della Corte internazionale di giustizia del 22 luglio 2010, di Maurizio Arcari – Appendice (I. Risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unire 1244 (1999) / Doc. S/RES/1244 (1999) del 10 giugno 1999 - 2. Dichiarazione d'indipendenza del Kosovo del 17 febbraio 2008 - 3. Costituzione della Repubblica del Kosovo promulgata dal Presidente della Repubblica del Kosovo il 19 febbraio 2008 - 4. Richiesta di parere consultivo dell'Assemblea generale delle Nazioni Unire alla Corte internazionale di giustizia - 5. Parere della Corte internazionale di giustizia relativo alla Conformità al diritto internazionale della dichiarazione unilaterale d'indipendenza relativa al Kosovo del 22 luglio 2010 - 6. Risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 9 settembre 2010, presa d'atto del parere della Corte internazionale di Giustizia)