Ringiovanire il mondo Stampa E-mail

a cura di Andrea Tagliapietra e Diego Fusaro

Ringiovanire il mondo
Utopia e nostalgia del futuro


Casa editrice Il Prato, pagg.192, € 18,00

 

fusaro ringiovanire  IL LIBRO – Un clima fortemente antiutopico domina oggi su tutto il giro d'orizzonte. Esso trova la sua espressione più caratteristica in quel groviglio di "passioni tristi", come le chiamava Spinoza, che, spaziando dalla rassegnazione all'insicurezza, dalla disperazione al senso di precarietà, presentano come comune denominatore l'assunzione del presente come orizzonte invalicabile: "non avrai altra società all'infuori di questa!", continua minacciosamente a ripetere l'ideologia presentista. Essa desertifica le aspettative dilatando illimitatamente i confini dell'esistente. Gli studiosi convocati in questa raccolta di saggi provano a riflettere su questo tema. Sia pure con approcci, visioni ed esiti differenti, essi sono mossi dall'unanime convinzione che, nell'odierno scenario del futuro assente, occorra tornare a esplorare il pensiero utopico come dimensione del possibile. Diventa, per questa via, possibile prendere congedo dall'ubiquitario senso di impotenza e di rassegnazione e tornare a progettare futuri alternativi, meno ingiusti del presente di cui siamo abitatori. Reincantare il mondo e conferire un senso alle fantasie politiche oggi mutilate costituisce, d'altro canto, la sola possibilità per non continuare ad agonizzare impotenti nel tempo della morte di Dio, l'evento che traccia l'orizzonte di senso del nostro presente.

DAL TESTO – "Ripensare oggi l'utopia può allora voler dire soprattutto cominciare a distinguere nettamente l'utopia dalla profezia e il progetto della razionalità greca, occidentale e moderna e del suo implicito voler avere di più, dalla saggezza della cura del mondo e dalla diversa forma di razionalità che essa presuppone. L'utopia non è una fuga dal presente o una negazione del presente, quanto piuttosto una forma di presente parallelo, di un altrove con cui l'intelletto cerca di colonizzare l'altrimenti del futuro, di possederlo e soprattutto di spazializzarlo, rendendolo perfettamente controllabile. Diversamente la profezia, come la pietra del sogno del re di Babilonia, irrompe nel presente in modo imprevedibile da un futuro che rimane imperscrutabile. Non è un caso che essa abbatta una gigantesca statua umana, che simboleggia in modo evidente il sogno umano troppo umano del dominio e della volontà di potenza. Sin dalla più antica tradizione dei nebiim biblici la profezia contrasta il potere politico e la razionalità della forza, prima, e dell'intelletto poi (solo due variazioni, in fondo, della stessa ragione della forza), dicendo contro, negando, ossia rendendo possibile un altrimenti non ulteriormente padroneggiabile. Non è un caso, allora, che la profezia sia profondamente anti-istituzionale e venga messa a tacere sia dal potere politico dello Stato (antico e moderno), sia dall'organizzazione secolare delle religioni istituzionalizzate nelle Chiese (sicché la profezia è spesso eresia).
"Nella tradizione utopica è frequente il ricorso a figure paterne o patriarcali - sapienti, sacerdoti, anziani – che mettono i cittadini di "utopia" nella condizione di fanciulli o comunque di "governati". L'utopia ringiovanisce il mondo, ma questo può anche voler dire che bisogna mettere in conto il suo stato, tattico o sostanziale, di rimbambinimento. Non c'è nulla di più prevedibile, infatti, dei desideri dei bambini, dei giovani, di chi può essere governato mediante l'impulsività e l'immediatezza della sua stessa impazienza."

  I CURATORI – Andrea Tagliapietra (Venezia 1962) è professore ordinario di storia della filosofia presso l'Università San Raffaele di Milano, dove insegna anche storia delle idee ed ermeneutica filosofica. Dirige la rivista internazionale "Giornale Critico di Storia delle Idee" ed è coordinatore del Centro di Ricerca Interdisciplinare di Storia delle Idee.
  Diego Fusaro (Università Vita-Salute San Raffaele di Milano) è attento studioso della "filosofia della storia" e delle strutture della temporalità storica, con particolare attenzione al pensiero di Fichte, Hegel, Marx, Gentile e Gramsci, e alla "storia dei concetti" tedesca. Tra i suoi studi più recenti, si segnalano: "Bentornato Marx!" (2009), "Essere senza tempo" (2010), "Minima mercatalia. Filosofia e capitalismo" (2012), "Il futuro è nostro" (2014), "Antonio Gramsci. La passione di essere nel mondo" (2015). È il curatore del progetto internet "La filosofia e i suoi eroi" (www.filosofico.net).

  INDICE DELL'OPERA – Altrove e altrimenti. Ripensare l'utopia. Saggio introduttivo, di Andrea Tagliapietra - Riprendersi il futuro. Utopia, storia e possibilità, di Diego Fusaro - Utopia e apocalisse. Gioacchino da Fiore e la possibilità del futuro, di Alfredo Gatto - Per un reincantamento del mondo. L'utopia militante di Tommaso Campanella, di Corrado Claverini - Oltre il delirio dell'immaginazione e il pessimismo anti-utopico: l'utopia secondo ragione, di Marco Bruni – L'utopia dei margini. L'Europa e la Cristianità, di Janna Voskressenskaia - Utopia, Europa, filosofia, di Federico Nicolaci – Variare il coefficiente di inevitabilità. Per una filosofia delle immagini del mondo, di Alessandro Monchietto e Giacomo Pezzano