I Catari |
Paolo Lopane
IL LIBRO – Alla metà del XII secolo, una Chiesa dilaniata dallo scisma d'Oriente vide profilarsi una nuova e minacciosa insidia alla propria coesione interna: il catarismo, la grande eresia venuta dall'Est. Eredi di una prospettiva gnostica ferocemente avversata già dai primi imperatori cristiani, i Catari, combattuti "con il ferro e con il fuoco", professavano dottrine eterodosse che minavano alle fondamenta il potere di Roma. "Bugri" furono definiti con disprezzo nelle Gallie; "Bulgari" per le loro tenaci radici balcaniche. Ma la parola "Catari" significava "puri", e non vi sarebbe stata, forse, denominazione più adatta a caratterizzare un movimento spirituale che dell'assoluto rigore morale aveva fatto un'inconfondibile bandiera. Il presente saggio ricompone in un grande, suggestivo affresco, luci e ombre dell'appassionante epopea di questo movimento. DAL TESTO – "Il movimento cataro fu, di fatto, tutt'altro che omogeneo, assai meno monolitico di quanto comunemente si creda: interessò gli strati sociali più diversi, vide ridursi il suo sostrato sapienziale alla rigida contrapposizione fra spirito e materia ma altresì innalzarsi a livelli speculativi tali da farne espressione di alta spiritualità, corpus di insegnamenti iniziatici da trasmettere, in quanto tali, con cautela e gradualità. «Confortatevi e gioite», dirà Pietro Autier, «perché oggi è un giorno felice: se infatti sapeste quanti e quali beni (bona) Dio ci ha promesso - beni che non dobbiamo però rivelare a nessuno (que tamen dicere non debemus homini) se non è diventato "buon Cristiano" - a stento potremmo rimanere in terra!» L'AUTORE – Paolo Lopane è nato a Bari, dove insegna. Membro della Società di Storia Patria per la Puglia e dell'Associazione del Centro Studi Normanno-Svevi dell'Università di Bari, ha pubblicato nel 2000 un documentato saggio sul catarismo occitano – "Il risveglio della gnosi nella Francia albigese" (Besa Editrice) – cui ha fatto seguito nel 2004 un saggio sull'Ordine dei Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone, dal titolo "I Templari. Storia e leggenda" (Besa Editrice). Nello stesso anno ha contribuito con uno studio sugli insediamenti cavallereschi nel Meridione d'Italia ("La presenza templare nella Valle dell'Ofanto") alla stesura del volume "Ofanto", a cura di A. Ruggiero. Nel 2012 ha poi curato un saggio miscellaneo sul poeta armeno Hrand Nazariantz – "Hrand Nazariantz, Fedele d'Amore" – vincitore della XXIX edizione (2013, sez. XIV) del Premio Internazionale di Poesia e Letteratura "Nuove Lettere", indetto dall'Istituto Italiano di Cultura di Napoli e dalla rivista letteraria internazionale "Nuove Lettere". Collabora con riviste specializzate. INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Leo Lestingi – Premessa - Parte I. L'eresia - Capitolo I. «Catari o Paterini» - Capitolo II. Dal «secolo oscuro» alla Patarìa - Capitolo III. I «profeti dell'Apocalisse» - Capitolo IV. Il «battesimo di Cristo» - Capitolo V. L'endura - Capitolo VI. «Liberas nos a malo» - Capitolo VII. Fuochi a Occidente - Capitolo VIII. La «cancrena» dei Balcani - Capitolo IX. L'«Apostolo della Luce» - Capitolo X - All'ombra del Rodope - Capitolo XI. Il Paese d'oc - Capitolo XII. I «bon ome» - Capitolo XIII. «Bene stage Madona Horiente» - Parte II. La reazione - Capitolo I. «Par le commant de l'Apostole» - Capitolo II. «Una fede, una legge, un re» - Capitolo III. La Crozada - Capitolo IV. Pax Christi, Pax romana - Capitolo V. «Eia igitur, Christi milites!» - Capitolo VI. «Montfort! Montfort!» - Capitolo VII. I «Cani del Signore» - Capitolo VIII. Montségur - Bibliografia - Indice dei nomi |