L'Italiaccia senza pace Stampa E-mail

Giampaolo Pansa

L'Italiaccia senza pace
Misteri, amori e delitti del dopoguerra


Rizzoli, pagg.339, € 20,00

 

pansa italiaccia  IL LIBRO – Delitti politici rimasti senza colpevoli. Pugno di ferro sui fascisti sconfitti. Reduci di Salò che si vendicano. Fanatismi barbarici. Partiti divisi dall'odio. Il potere crescente delle donne, imposto anche nelle storie di sesso. Misteri ed enigmi che diventano incubi. Il primo dopoguerra italiano è stato tutto questo. Un inferno durato tre anni, sino alle elezioni del 18 aprile 1948 e all'attentato a Palmiro Togliatti subito dopo il trionfo di Alcide De Gasperi sul Fronte popolare rosso. Da allora sono trascorsi tanti anni e quasi nessuno rammenta quel tempo feroce. Ma Giampaolo Pansa l'ha vissuto con lo sguardo attento di un ragazzino curioso. E non l'ha dimenticato. Lui ha una tesi: l'Italia di questo 2015 è ancora figlia del primo dopoguerra, dei vizi e delle faziosità che lo inquinavano. Allora i comunisti sognavano di fare un colpo di Stato. Adesso i reduci del Pci rimasti sulla piazza hanno scoperto degli alleati imprevisti: i movimenti che vogliono il nostro distacco dall'Europa. Gli italiani di oggi sono più in frantumi degli italiani di allora. I partiti soffrono di un discredito che nel dopoguerra affiorava già, ma non li paralizzava. Purtroppo non abbiamo un De Gasperi che ci guidi verso una nuova rinascita. Siamo vittime di paure più cattive di quelle che fra il 1945 e il 1948 devastavano i sonni di un paese che aveva ben poco da perdere. Mentre oggi abbiamo il terrore di perdere tutto e di ricadere nella povertà. È questa convinzione che ha spinto Pansa a creare un affresco dal titolo ruvido: "L'Italiaccia senza pace". Perché Italiaccia? Perché nel primo dopoguerra eravamo una nazione sottosopra, incapace di ritrovare una condizione di normalità e rapporti umani non inquinati dalla violenza. Si sente dire che il passato annoia, ma di certo non quello narrato da Pansa. Questo suo libro è un'incalzante sfilata di vicende osservate dal basso, dove il privato di tanti protagonisti diventa la spia di un'epoca senza misericordia. L'autore ha scovato nella propria memoria le sequenze di un dramma che nasce da un enigma: chi ha consegnato ai tedeschi l'ebreo Samuele Segre, un direttore di banca ucciso ad Auschwitz? La verità si scoprirà nelle ultime pagine dell'"Italiaccia senza pace".

  DAL TESTO – "Rimesso in libertà al termine del 1945, era ritornato in città poco prima di Natale. Possedeva ancora un piccolo alloggio nel centro, in via Lanza, ma si ritrovò solo. I genitori erano scomparsi da tempo. Non aveva fratelli né sorelle. Cercò qualcuno dei vecchi amici, però scoprì che non volevano più incontrarlo.
  "Nel 1946 non era facile vivere da reduce della Repubblica di Salò in una città dell'Italia del Nord. Andò in cerca di un lavoro, ma tutti gli chiudevano la porta in faccia, dicendo che non volevano avere tra i piedi un repubblichino.
  "Al momento di arruolarsi nella San Marco, frequentava il Politecnico di Torino. Pensò di riprendere gli studi, però comprese che innanzi tutto doveva preoccuparsi di sopravvivere. I pochi risparmi stavano finendo e presto non gli sarebbe rimasto nulla. Poi la fortuna lo aiutò.
  "Ottenne un posto da facchino al mercato ortofrutticolo. La paga era misera, ma almeno di sera ritornava a casa con un po' di verdura, qualche pagnotta, un pacchetto di pasta o un pugno di riso. Qualche volta gli sembrava di essere un mendicante. Allora, per non abbattersi, diceva a se stesso: «Anche oggi mangerò».
  "In realtà il suo vero problema era un altro. In città molti lo conoscevano come un reduce della San Marco. E presto gli accadde quel che succedeva a tanti ex prigionieri repubblicani come lui. Nelle regioni rosse venivano accoppati mentre tornavano dal campo di concentramento, prima ancora di mettere piede a casa. Ma anche in Piemonte rischiavano molto."

  L'AUTORE – Giampaolo Pansa, nato a Casale Monferrato nel 1935, scrive su "Libero" e ha pubblicato numerosi saggi e romanzi di grande successo. Tra gli ultimi libri pubblicati da Rizzoli ricordiamo "I vinti non dimenticano" (2010), "La guerra sporca dei partigiani e dei fascisti" (2012) e "Sangue, sesso e soldi. Una controstoria d'Italia dal 1946 a oggi".

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione. L'Italiaccia – 1943 – 1. Una famiglia ebrea – 1945 – 2. Gli invisibili – 3. Le scoperte di Carlo – 4. La stanza del ghetto – 5. Il direttore e le ciccione – 6. Dopo il disastro – 7. Storia d'amore – 8. Un segreto di famiglia – 9. La levatrice – 10. Il Fante crociato – 11. Una mela in bocca – 1946 – 12. Il cacciatore di ebrei – 13. La preside ha un segreto – 14. La rivolta di Santa Libera – 15. Addio, signor maestro! – 16. Lo spallone – 17. Delitti nella nebbia – 18. Un suicidio imprevisto – 1947 – 19. La Tilde – 20. Il marò e la comunista – 21. La qualunquista – 22. Bandiera sulla torre – 23. Il mattatoio di Milano – 24. Il dissidente – 1948 – 25. Romagna bella – 26. Colpi di Stato e sfilatini – 27. Il monsignore rosso – 28. Una moglie ribelle – 29. La Porcellina non scappa – 30. L'inferno nel cuore – 31. L'odalisca e il colonnello – 32. Misteri di frontiera – 33. Togliatti e la sensitiva – 34. Un pomeriggio di fuoco – 35. Sangue sull'Amiata – 36. La ragazza dell'Eternit – 37. Il funzionario infedele – 38. La donna della Gestapo – 1949 – 39. Una povera spia