Oltre l'Euro. Le ragioni della sovranità monetaria Stampa E-mail

Paolo Becchi – Alessandro Bianchi

Oltre l'Euro
Le ragioni della sovranità monetaria


Arianna Editrice, pagg.256, € 12,90

 

becchi oltre  IL LIBRO – Dopo la pubblicazione dell'e-book "Apocalypse Euro", che raccoglieva alcune delle voci "eretiche" a torto escluse dal racconto della crisi dal mainstream, qualcosa è cambiato. Parlare di tematiche come l'insostenibilità economica dell'euro per i Paesi dell'Europa meridionale, della necessità di riappropriarsi di una propria sovranità monetaria e, infine, del regime oligarchico di Bruxelles che sta annullando le Costituzioni nazionali e decenni di conquiste sociali, non è più un tabù. Ed è stato possibile grazie all'opera di divulgazione di autorevoli economisti e giuristi che dal 2011 - l'anno del Commissariamento dei mercati esteri realizzato attraverso il governo Monti e sotto la regia di Napolitano - hanno aperto uno squarcio di verità e creato un'alternativa al pensiero unico neoliberista.
  Spesso ignorati dalla comunicazione di massa e costretti all'esilio sul Web, i loro contributi sono restati isolati. Per questo "Oltre l'euro" ha il merito di racchiuderli in un unico testo, dando l'opportunità al lettore di avere opinioni e pareri non uniformi al pensiero dominante presente sui mass media. Parliamo di: Ambrose Evans Pritchard, Yanis Varoufakis, Jacques Sapir, Brigitte Granville, Alberto Bagnai, Vladimiro Giacché, Piergiorgio Gawronski, Paolo Savona e Nino Galloni, per gli economisti; Giuseppe Guarino, Carlo Amirante, Lidia Undiemi, Alessandro Arienzo, Francesco Borrelli, Alain de Benoist, per i giuristi (e pensatori).
  Nel libro "Oltre l'euro" sono riunite e riadattate interviste rilasciate da questi Autori al sito www.lantidiplomatico.it dal settembre 2013 al febbraio 2015. Sono presenti anche diversi contributi inediti raccolti da Cesare Sacchetti, autore delle interviste a Vladimiro Giacché, Carlo Amirante, Francesco Borrelli e Alessandro Arienzo.
  Nell'ultima parte, infine, il Lettore potrà leggere in esclusiva un'intervista a Gianni de Michelis che denuncia come la distruzione della classe dirigente a inizio degli anni Novanta abbia aperto la porta alle successive privatizzazioni e al cappio del vincolo esterno. Partendo da questa premessa, nel saggio di Cesare Sacchetti si analizzano le dinamiche che hanno permesso la fine dello Stato imprenditore, la svendita delle partecipazioni statali e l'aumento esponenziale del debito pubblico dopo il divorzio Tesoro-Banca d'Italia. Con la speranza di fondo che la fine dell'euro non sia una vittoria di Pirro, che non sia un nuovo 1992.
  Il libro si conclude con una postfazione di Paolo Savona che ripercorre il cammino percorso in questo libro sottolineando i passi più significativi.
  Il lavoro è stato consegnato all'editore prima delle ultime vicende greche, di cui pertanto non si dà conto, anche se in molti contributi si prefigurano gli scenari che poi di fatto si sono verificati.

  DAL TESTO – "Una federazione politica è realizzabile in linea di principio, ma nelle circostanze odierne implicherebbe trasferimenti di capitali massicci ai quali i Paesi più ricchi, a cominciare dalla Germania, ovviamente, non acconsentirebbero. Rimango legato al principio della moneta unica, fosse solo per far fronte al dollaro, ma sono anche il primo a riconoscere che la sua introduzione è stata fatta contro ogni logica. Considerando la disparità dei livelli economici, delle legislazioni fiscali e sociali ecc., la grande maggioranza dei Paesi europei non era in grado di usare una moneta tanto forte quanto lo era allora il marco tedesco. Questa sopravvalutazione dell'euro ha incontestabilmente aggravato la crisi finanziaria globale degli ultimi anni. Per quanto riguarda il ritorno alle valute nazionali, alcuni economisti lo consigliano, ma, ad ora, nessuno Stato lo vuole. Al contrario, tutti dimostrano di essere pronti a "salvare l'euro" - il che non significa certo che ci riusciranno. D'altronde, un "ritorno alle monete nazionali" non implica per forza di riprendere la lira, il franco, la peseta ecc. Si potrebbe anche immaginare vari euro nazionali (un euro tedesco, uno francese, uno italiano), persino un euro per il Nord-Europa e un euro per il Sud, esattamente come esiste un dollaro statunitense, un dollaro canadese ecc. Ma credo anche che, se si abbandonasse l'euro come moneta unica, sarebbe necessario conservarlo come moneta comune per gli scambi extraeuropei. Moneta unica e moneta comune non sono la stessa cosa..."

  I CURATORI – Paolo Becchi, nato a Genova, è professore ordinario di Filosofia del diritto presso la facoltà di Giurisprudenza dell'università di questa città.
  Alessandro Bianchi, nato a Roma, dirige il sito di politica internazionale "L'Antidiplomatico".

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione – Introduzione, di Paolo Becchi - Prima parte. Uscire dall'euro per salvare Costituzioni, democrazia e diritti in Europa - Presentazione - "La permanenza nell'euro per l'Italia significa la trasformazione nel Mezzogiorno d'Europa", di Ambrose Evans Pritchard - "La Troika e la banalità del male", di Yanis Varoufakis - "Dal socialismo all'europeismo reale: come il liberal-stalinismo ha invaso le società europee", di Jacques Sapir - "Le unioni monetarie non sono irreversibili. Ce ne sono state tante e hanno tutte creato un'enorme sofferenza. L'euro non è un'eccezione a tutto questo", di Brigitte Granville - "In Europa commessi gli stessi errori degli anni Trenta. Nulla è irreversibile in economia, nemmeno l'euro'', di Paul De Grauwe - "Non è mai esistito nella storia dell'umanità un sistema monetario così assurdo come quello dell'euro", di Alberto Bagnai - "Italia: il primo passo per ripartire è recuperare la nostra sovranità psicologica", di Vladimiro Giacché - "Il Piano Draghi ideato per salvare l'euro non è politicamente sostenibile", di Pier Giorgio Gawronski - "Sulla colonizzazione economica subita e il recupero della sovranità monetaria", di Paolo Savona - "L'euro è la fase finale del progetto di deindustrializzazione dell'Italia, iniziato negli anni Ottanta", di Nino Galloni - Seconda parte. I principi neoliberisti della governance dell'Unione Europea e la vittoria del capitale internazionale sullo Stato Sociale - Presentazione - "Saggio di verità n. 3 sull'Europa e sull'euro: la Grecia", di Giuseppe Guarino - "L'Unione Europea, figlia del diritto transnazionale, ha sovvertito il primato del diritto costituzionale", di Carlo Amirante - "Nella nuova lotta di classe imposta dalla Troika, i sindacati non hanno ancora capito chi è il padrone", di Lidia Undiemi - "Unione Europea: una governance di interessi finanziari che ha superato lo Stato sociale", di Alessandro Arienzo - "La governance europea contrasta con i valori democratici dei singoli Stati", di Francesco Borrelli - "La fine della sovranità: l'Europa non ha fatto altro che procedere senza i popoli", di Alain De Benoist - Terza parte. Storia e protagonisti del "vincolo esterno": il 1992 "giudiziario", la fine della sovranità e il pericolo di un ordine sovranazionale permanente – Presentazione, di Cesare Sacchetti - "Nel 1992 la magistratura ha attentato alla sovranità nazionale, cancellando un'intera classe dirigente", di Gianni de Michelis – Postfazione. Un necessario distinguo, di Paolo Savona