Il capitalismo castrense |
Michele Dattolo intervista Rodolfo Guiscardo
IL LIBRO – Due colonnelli scoprono che lo strapotere finanziario globale destinato a essere sempre più pervasivo e che sta mettendo in ginocchio gli Stati moderni, funziona con le stesse regole del mondo militare. Obbedienza, rispetto della gerarchia, premi, punizioni, tenacia fino alla morte nel raggiungimento dell'obiettivo, potenza distruttiva e dissuasiva, spirito di appartenenza ossessivo. Altra novità che i due scoprono è che a differenza delle guerre napoleoniche dove l'Armata precedeva sempre l'Intendenza (leggi logistica in senso ampio) ora è l'Intendenza che va avanti (leggi merci e denaro) seguita e protetta dall'Armata. Con una differenza: in passato i militari con le loro regole erano al servizio degli Stati che ne dosavano il livello di violenza. Oggi, viceversa, è il capitale che utilizza il mondo militare con quelle stesse regole collaudate da secoli riducendo gli Stati a semplici pedine di un disegno globale egemonico o, nel migliore dei casi, a comprimari. I due amici, in virtù di una propria visione dell'essere militare nella società moderna hanno chiamato "castrense" il capitale finanziario odierno. È notevole come gli Stati con le loro Istituzioni potevano reagire a questa invasione finanziaria che non è meno pericolosa di quella militare e non l'hanno fatto. DAL TESTO – "Il capitalismo castrense, per attuare i propri fini, ritiene essenziale la selezione dei vertici politici ed economici, che effettua tramite l'impiego di personale ammesso "in prova" nei centri finanziari realmente autorevoli, come la Banca Mondiale, o tramite l'individuazione delle persone ritenute funzionali attraverso importanti organismi di acculturazione, fidelizzazione e selezione (come il Club Bilderberg). Il personale, dovendo successivamente effettuare attività di direzione e di controllo negli organismi finanziari, viene formato in centri culturalmente importanti. Per la categoria - ritenuta meno importante - dei politici bastano le caratteristiche di fedeltà, capacità comunicativa e adeguamento alle direttive generali e particolari del capitale. Ed anche per tali selezioni viene utilizzato un aspetto specifico della militarità, caratteristico, ad esempio, dell'organizzazione NATO in fatto di controllo generale e specifico del personale, al quale, ai vari livelli, viene concesso o meno in vari gradi il nulla osta di segretezza, a seguito di un'accurata analisi politica e ideologica." GLI AUTORI – Michele Dattolo, laureato in Tecnologia industriale applicata, è stato ufficiale effettivo, addetto stampa, pubblicista, collaboratore di diverse testate giornalistiche. Ha scritto "La democrazia in piazza d'armi" e "Fiori di pietra". INDICE DELL'OPERA – Premessa - Capitolo I. La contesa giuridica - Capitolo II. Le origini - Capitolo III. Le guerre del petrolio: il carburante del moderno capitalismo - Capitolo IV. Militari e finanza USA nel 2° conflitto mondiale - Capitolo V. Il dopoguerra - Capitolo VI. La società italiana degli anni '40 - Capitolo VII. La politica italiana degli USA e la CIA - Capitolo VIII. I condizionamenti - Capitolo IX. Il mondo militare italiano - Capitolo X. La non convertibilità del dollaro - Capitolo XI. La militarizzazione della finanza - Capitolo XII. Qualche contraddizione - Capitolo XIII. Gli interventi all'estero - Capitolo XIV. Tipi di analisi e miti "complottisti" - Capitolo XV. Egemonia e anticorruzione - Capitolo XVI. Il rullo compressore - Capitolo XVII. Colpi di mano o colpi di stato? - Capitolo XVIII. Il divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia: fine della sovranità monetaria - Capitolo XIX. Il partenariato transatlantico - Capitolo XX. La fase suprema del capitalismo castrense – Conclusioni – Appendice. Le tipologie della militarità - Bibliografia |