La Repubblica di Platone nella tradizione antica Stampa E-mail

a cura di Mario Vegetti e Michele Abbate

La Repubblica di Platone nella tradizione antica

Bibliopolis, pagg.256, € 26,00

 

vegetti-abbate repubblica  IL LIBRO – Questo volume raccoglie, nell'ordine e nella lingua in cui sono state svolte, le relazioni presentate a due convegni tenutisi presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università di Pavia rispettivamente nel gennaio del 1997 e nell'aprile del 1998, ed entrambi dedicati alla tradizione antica della Repubblica di Platone.
  Data la persistenza, la ricchezza e la complessità di questa tradizione, che si snoda dagli stessi dialoghi tardi di Platone fino al grande commento di Proclo e al pensiero cristiano e bizantino, il quadro offertone nel libro non aspira evidentemente ad alcuna completezza. Con una sola eccezione (Ferrari), sono stati privilegiati gli aspetti etico-politici del dialogo, rispetto a quelli ontologici ed epistemologici, pure rilevanti nel pensiero medio e neoplatonico. Non è stato possibile discutere significativi incontri fra la Repubblica e il pensiero scientifico, ad esempio nell'astronomia di Tolomeo o nella psicofisiologia di Galeno.
  Nonostante questi inevitabili limiti, il volume contribuisce con sufficiente ampiezza a delineare la persistente influenza della Repubblica lungo tutto il corso del pensiero antico, sia per le reazioni polemiche che essa ha suscitato, sia per le imitazioni, i rifacimenti, le riflessioni che ha promosso.

  DAL TESTO – "Forse, l'autorità di "Platone", quando ancora egli viveva, pensava e scriveva, era diventata la posta in palio di un gioco complesso di continuità, spostamenti e trasposizioni: un gioco che – almeno nel campo del pensiero politico – non era soltanto di carattere intellettuale e teorico ma coinvolgeva gruppi di pressione e interlocutori più direttamente legati alla politica in senso stretto.
  "È certo, in ogni caso, che la secolare storia delle interpretazioni della Repubblica ha inizio proprio nel contesto di questi dibattiti e all'interno di questi testi platonici. Essi ne prefigurano anzi alcune tendenze durature, prima fra le quali lo spostamento del suo modello politico dall'ambito del "desiderabile e possibile" a quello del "bello ma impossibile", con il conseguente abbandono della concezione dei filosofi-re come strumento di realizzazione del modello. Con il Timeo e soprattutto con le Leggi, è la stessa autorità dell'autore della Repubblica che viene chiamata a garantire e a legittimare questo spostamento e questo abbandono, che depotenziano opportunamente l'eredità del grande dialogo senza tuttavia rinnegarlo in modo esplicito; anzi confermandone il prestigio proprio mentre lo si relega nella condizione di "libro dei sogni", ormai remoto come l'ambiente intellettuale e sociale cui era stato destinato".

  I CURATORI – Mario Vegetti è nato a Milano nel 1937. Ha compiuto gli studi universitari presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Pavia, dove si è laureato nel 1959 con una tesi sulla storiografia di Tucidide. Nel 1967 ha ottenuto la libera docenza in Storia della filosofia antica e successivamente l'incarico di insegnamento di questa disciplina, presso l'Università di Pavia. Dal 1975 è professore ordinario di Storia della filosofia antica, e ha continuato a insegnare nell'ambito del Dipartimento di Filosofia dell'Università di Pavia.
  Michele Abbate, laureato in Filosofia presso l'Università degli Studi di Pavia, è ricercatore in Storia della Filosofia Antica presso l'Università di Salerno.

  INDICE DELL'OPERA – Avvertenza – L'autocritica di Platone: il Timeo e le Leggi, di Mario Vegetti – Plato and Aristotle on Political Unity, di Richard Stalley – Zeno of Citium's Anti-Utopianism, di Malcolm Schofield – Justice et Etat idéal chez Platon et Cicéron, di Ada Neschke – Trascendenza e immanenza dell'intellegibile: l'interpretazione plutarchea della metafora della linea, di Franco Ferrari – La giustizia nel medio Platonismo, in Aspasio e in Apuleio, di Pier Luigi Donini – Azione morale e libero arbitrio in Plotino: "La virtù non ha padrone" (Plat. Rep. X 617 e 3), di Francesco Romano – Plato's Republic in the School of Iamblichus, di Dominc O'Meara – Gli aspetti etico-politici della Repubblica nel commento di Proclo (dissertazioni VII/VIII e XI), di Michele Abbate – La cité n'est pas à nous. Res publica et civitas dans le XIXème livre du De Civitate Dei d'Augustin d'Hippone, di Ada Neschke – Il pensiero politico di Toma Magistro nel De Regno e nel De subjectorum officiis, di Paola Volpe Cacciatore