Le interdizioni del duce Stampa E-mail

a cura di A. Cavaglion e G. P. Romagnani

Le interdizioni del duce
Le leggi razziali in Italia


Claudiana Editrice, pagg.448, € 7,13

 

cavaglion interdizioni  IL LIBRO – Nell'autunno 1938 il governo fascista emanò i primi provvedimenti di legge per la "difesa della razza" con i quali 60.000 ebrei italiani - considerati una razza biologicamente diversa - venivano ridotti a cittadini di serie B, ponendo le premesse per quello che sarebbe stato anche per l'Italia il dramma della deportazione e dell'esilio.
  A oltre settant'anni di distanza, questo volume antologico - uscito presso Meynier e riproposto dall'editrice Claudiana in edizione ampliata e integralmente rivista con un ampio saggio introduttivo - propone documenti e testimonianze di quel periodo: testi di legge, manifesti, discorsi - tra cui in primis quelli di Mussolini e Pio XI - nonché scritti di Croce, Salvemini, Nitti, Venturi, Lussu, Luzzatto.
  Come scrive Piero Treves nella prefazione all'edizione 1988, "Le Interdizioni del Duce segnano, e insegnano anche, le interdizioni novissime ai nostri nemici di ieri e di oggi. A rileggere, infatti, le bolse assurdità, che sarebbero appena risibili se non grondassero lacrime e sangue, dei pennivendoli razzisti, vien da sorprendersi che siano state credute, vien tuttavia da sperare che non possano essere credute più. L'olocausto proscrive i proscrittori".

  DAL TESTO – "Il fondamento spirituale della superiorità della razza bianca era già stato enunciato da Gobineau nel suo Essai sur l'inegalité des races (sull'ipocrisia di questo atteggiamento spiritualistico la Arendt nel suo saggio sulle origini del totalitarismo ha pagine che si potrebbero ben considerare definitive). Evola, in ogni modo, aveva ereditato il concetto di Razza spirituale dall'ideal-tipo dell'Ebreo e della Donna di Otto Weininger e del suo Sesso e carattere, di cui era stato lettore fanatico. Se Mussolini ad un certo momento s'accorse che era meglio cambiare rotta, ciò fu anche perché s'accorse che il razzismo evoliano era più confacente allo spirito della sanità latina.
  "Fuori dal contesto storico del '38, il successo del razzismo spirituale coincide con altri aspetti inconsci e diuturni del carattere nazionale, primo fra ogni altro il gusto a spiritualizzare il nemico. E così, di nuovo, occorrerà molta cautela prima di attribuire tutta la responsabilità a Evola e al fascismo: questa idea di spiritualizzare l'avversario è un espediente di antica data, bene ancorato alle tradizioni culturali cattoliche del nostro paese; anzi, vi potrebbero essere ripercussioni oggi, in presenza di «altri» razzismi che a parole amiamo definire scientifici ed invece sono tutti evolianamente spiritualissimi. Il razzismo «culturalista» piace in Italia, perché è parte dei suoi miti archetipici, emanazione del secolare spiritualismo latino-mediterraneo che nega di odiare gli ebrei, le donne in carne ed ossa ma dice di detestarne i noumeni: l'Ebreo, la Donna, l'Inglese. Oggi magari rinasce per colpire l'Islam, per difenderci dal quale, in questi ultimi mesi, e in alte sedi, abbiamo sentito risuonare il vecchio inno italico alla «omogeneità spirituale» e alla «natura fondante la civiltà cristiano-mediterranea»."

  I CURATORI – Alberto Cavaglion lavora presso l'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea a Torino e collabora con alcune riviste.
  Gian Paolo Romagnani è professore di Storia moderna all'Università di Verona.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione all'edizione 1988, di Piero Treves - Introduzione - 1. Manifesti, leggi, discorsi (1.1. R.D. 30 ottobre 1930, n. 1731 - 1.2. Manifesto degli scienziati - 1.3. I decreti sulla scuola e contro gli ebrei stranieri - 1.4. La dichiarazione del Gran Consiglio - 1.5. Il discorso di Trieste (B. Mussolini) - 1.6. Il discorso al Consiglio Nazionale del P.N.F. (B. Mussolini) - 1.7. Rapporto Buffarini Guidi sul primo anno di attuazione dei provvedimenti razziali - 1.8. Il diario di Eliezer Tritto e gli ebrei di S. Nicandro - 1.9. Politica di razza in Africa Orientale - 1.10. La legislazione razziale del fascismo) - 2. Il veleno di una fede feroce (2.1. Che cosa devo sapere sulla razza - 2.2. Le potenze occulte (G. Preziosi) - 2.3. Cristianesimo e giudaismo (P. Orano) - 2.4. La donna e la razza (V. Gayda) - 2.5. I tre gradi del problema della razza (J. Evola) - 2.6. Arte e razza (T. Interlandi) - 2.7. La manomissione ebraica della nazione italiana - 2.8. Leopardi antisemita? (R. Mazzetti) - 2.9. Lo spirito ebraico del puritanesimo (G. Sottochiesa)) - 3. La posizione della Chiesa cattolica (3.1. «L'antisemitismo è inammissibile» (Pio XI) - 3.2. «Una sola, grande, universale, cattolica, razza umana» (Pio XI) - 3.3. «Compatire, ma convertire» (Mons. Giovanni Cazzani) - 3.4. La Chiesa e gli ebrei (R. Farinacci) - 3.5. Un grande chirurgo medievale: Guglielmo da Saliceto (Padre Agostino Gemelli)) - 4. Le pecore matte (4.1. «Oggi dicono ebreo come ieri dicevano jettatore» (A. Savinio) - 4.2. «Lo spettacolo di un pagliaccio ubriaco» (E. Bittanti Battisti) - 4.3. Noterelle dagli Stati Uniti (G. Salvemini) - 4.4. Il delirio razzista (C. Berneri) - 4.5 «Quello che l'umanità gli deve...» (M. Falchi) - 4.6. Lettera alla madre (E. Rossi) - 4.7. Razza e romanità: le origini di Orazio (E. Ciccotti)) - 5. La testimonianza civile di Benedetto Croce (5.1. Lettera al Rettore G. Hammer - 5.2. Lettera a Giovanni Laterza - 5.3. Tullo Massarani - 5.4. Un'epistola del Galateo in difesa degli ebrei) - 6. Meditazioni dell'esilio (6.1. Verità impopolari (F.S. Nitti) - 6.2 Contro la lotta razziale del fascismo e per la libertà religiosa (Dichiarazione del Comitato Centrale del Partito Comunista d'Italia) - 6.3. La razza italiana o l'italiano allo specchio (F. Venturi) - 6.4. Sardegna, Ebrei e «razza italiana» (E. Lussu) - 6.5. Sei mesi di antisemitismo in Italia (G.L. Luzzatto)) - 7. Nell'ora della prova (7.1. L'idea di Israele (D. Lattes) - 7.2. Due lettere (R. Vita Foa) - 7.3. Pensieri vari (Emilio Artom) - 7.4. «Esistono sistemi etici superiori all'Ebraismo... ma sono inattuabili» (Emanuele Artom) - 7.5. A Roma, dopo le leggi razziali (E. Sereni) - 7.6. Parole in libertà (A.F. Formiggini) - 7.7. Gli ebrei del «consenso» (E. Ovazza)) - 8. La certezza del diritto (8.1. La razza come principio giuridico (M. Bacigalupi) - 8.2. Questioni sull'appartenenza alla razza ebraica (A. Galante Garrone) - 8.3. La certezza del diritto e la responsabilità della dottrina (P. Calamandrei)) - Bibliografia