M.S.I. e terrorismo nero tra verità e montature Stampa E-mail

Ivan Buttignon – Mattia Zenoni

M.S.I. e terrorismo nero tra verità e montature
I collateralismi tra il partito neofascista

e le organizzazioni armate di estrema destra

Edizioni Solfanelli, pagg.192, € 14,00

 

buttignon-zenoni msi  IL LIBRO – Questo libro vuole essere innanzitutto un travaso di esperienze tra il Movimento Sociale Italiano e i gruppi terroristici di matrice neofascista. Politicamente, amici o nemici? Convergenti o divergenti? Collaterali o scollegati?
  Le versioni sono duplici e spesso strumentalizzate. Da una parte l'antifascismo militante pretende di spacciare i missini per eversivi e il terrorismo nero come una costola del loro partito. Dall'altra la destra neo- ex- post- fascista che respinge ogni accusa e ribatte con il solito adagio: "noi dell'Msi non conoscevamo nessuno dei terroristi di estrema destra".
  Dove sta la verità? Dove si infrangono le accuse antifasciste e dove si confuta l'innocentismo missino?
  Punto di partenza è l'analisi sociologica del concetto di fascismo fatta da Ernst Nolte. Parte dal concetto di "epoca dei fascismi" e giunge ad analizzare il fascismo come un fenomeno intrapolitico e transpolitico. Secondo lo storico e filosofo tedesco, due sono gli spunti che permettono di capire il fenomeno del presunto collateralismo Msi-eversione nera: il fascismo come l'altra faccia della medaglia del marxismo e il fascismo come contenitore solidale tra le diverse componenti, che tuttavia non trovano l'unità tipica del comunismo. Questo contenitore solidale ben funziona negli anni di piombo, quando i neofascisti si aiutano reciprocamente, ogni organizzazione "nera" accoglie fuoriusciti di altre omologhe ma dagli obiettivi, strategie e ispirazione — atlantista, anarchica, autoritaria, totalitaria — diverse.
  Il libro procede con l'analisi di alcuni dei più importanti movimenti terroristici neri come Avanguardia Nazionale, Ordine Nero, Ordine Nuovo e i Nuclei Armati Rivoluzionari; indaga sulle loro stragi; riflette sulla politica del Movimento Sociale Italiano dalla sua nascita fino al celebre traghettamento di Fiuggi; incontra le personalità missine più importanti (De Marsanich, Michelini, Almirante, Rauti, Niccolai) che incarnano le diverse anime.
  Considerando queste e altre logiche e informazioni (alcune sono inedite e provengono da interviste esclusive a Stefano Delle Chiaie e a Giovanni Guarini), il saggio verifica l'eventuale coinvolgimento del partito di estrema destra rispetto alle stragi compiute (forse) dai movimenti terroristici politicamente contigui.
  Causa la segretezza, la pagina è ancora piuttosto buia. Tuttavia, le importanti rivelazioni e i ragionamenti proposto dal libro accendono qualche scintilla.

  DAL TESTO – "Il MSI, nella sua versione originaria, rivendica puntigliosamente e costantemente i principi ispiratori del fascismo movimento (com'è noto, assolutamente rivoluzionari). Contestualmente, lascia "programmaticamente" fuori i monarchici, i moderati e i fascisti che non avevano aderito a Salò. L'impostazione originaria è, pertanto, "di sinistra" proprio perché, appena costituito, il MSI si colloca a tutti gli effetti su posizioni "di sinistra". Cerca inoltre di coprire la fessura prodotta dalla scissione di Palazzo Barberini. Intende, tra l'altro, legittimare la collaborazione di classe, in puro stile corporativista; valorizza l'aspetto nazionale mantenendo una posizione da sinistra nazionale, antiatlantista e avversa all'internazionalismo.
  "Il MSI vuole inserirsi nello stesso segmento che sarà la collocazione del saragattiano PSLI (poi PSDI). La corrente socialista di Orazio Bozzini aderirà, dopo la scissione di Palazzo Barberini, proprio al MSI.
  "Addirittura, c'è chi paragona la prima versione del Movimento sociale a quella del primo fascismo. Fascismo che nasce appunto come una realtà milanese e padana per antonomasia, "approdata" nel Centro-Sud solo in un secondo momento e grazie alla impegnata assistenza nazionalista. Fascismo che è ostile alla politica romana, ai salotti del potere, che risulta eversivo, diciannovista, futurista, e che pretende di essere rivoluzionario.
  "Il neofascismo, che prende ufficialmente forma nei primi anni Cinquanta, con l'avvio della seconda versione del MSI, invece, nasce (seppur dopo un primo periodo di dibattiti, che pare lo vogliano di sinistra) borghese e anticomunista. Il problema essenziale non è più, come per Mussolini, la necessità di inventare un nuovo rapporto tra il popolo e il potere, dopo la crisi dello Stato liberale. È, invece, quello di difendere lo Stato borghese dall'attacco collettivistico e marxista."

  GLI AUTORI – Ivan Buttignon è docente all'Università degli Studi di Trieste, Corso di Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche, dove insegna Comunicazione politica e collabora alla cattedra di Storia contemporanea, e all'Università degli Studi di Udine, dove collabora con la cattedra di Economia aziendale. Lavora per partiti politici, enti pubblici e aziende private in qualità di formatore e consulente di comunicazione strategica. È caporedattore della rivista semestrale di comunicazione politica, aziendale e culturale "Zeta Comunicazione" (Campanotto Editore, Udine) e redattore della rivista politico-culturale "Totalità", di Simonetta Bartolini, Giordano Bruno Guerri e Marcello Veneziani. Già autore di apprezzati saggi come "Freikorps e primo squadrismo: la comunicazione politica degli ex combattenti tra associazionismo e filoni letterati" (in "Clio", n. 3, 2012) e "Nazismo e occulto" (in "Nuova Storia Contemporanea", n. 3, 2013), Buttignon è autore di monografie come "Compagno Duce. Fatti, personaggi, idee e contraddizioni del fascismo di sinistra", con prefazione di Giorgio Galli (Hobby and Work Publishing, Milano 2010), "Il Verde e il Nero. Maccari, Malaparte, Soffici: i fascisti che anticiparono l'ambientalismo", con prefazione di Giorgio Galli (Hobby and Work Publishing, Milano 2011), "Gli spettri di Mussolini. La storia del fascismo raccontata attraverso i suoi simboli" (Hobby and Work Publishing, Milano 2012) e l'e-book e audio-book "Public speaking per principianti" (Piuchepuoi.it, 2013).
  Mattia Zenoni, nato nel 1988, vive da sempre ad Albano Sant'Alessandro (BG), dove dal 2007 al 2012 ricopre la carica di Consigliere Comunale con delega all'Ecologia, al Tempo Libero e alla Polizia Municipale. Neolaureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Trieste, con il massimo dei voti. La sua prima opera è la pubblicazione dell'articolo "L'epoca delle Guerre Mondiali e dei Fascismi. Le semplificazioni storiografiche di Ernst Nolte" per "InStoria". I suoi interessi storici riguardano in particolar modo gli Anni di Piombo, l'Occupazione Italiana in Dalmazia e l'Ingresso della Turchia in Europa.

  INDICE DELL'OPERA – Gli anni di piombo e la sinistra neofascista, di Ivan Buttignon - Cosa sono gli anni di piombo? - Analisi del periodo (fine anni Sessanta - inizio anni Ottanta) - Le leggi speciali - Il movimento del 1977 - IL Movimento Sociale Italiano: analisi delle origini e delle tre "macrocomponenti" (Il fascismo di sinistra nel dopoguerra. La rinascita dalle ceneri - Il ruolo delle testate - Il sindacato fascista nell'Italia liberata - L'interesse espresso dai comunisti - Redenti? - Neofascismo variegato - Testate neofasciste contro i reazionari missini - La frattura ideologica tra il fascismo e il Msi - Gli anni Settanta: l'ultimo ruggito della sinistra neofascista - La perdita dell'identità ideale tra esperimenti c tatticismi - La fenice fascista - La sinistra nazionale e la figura di Beppe Niccolai - Giorgio Almirante: da "leader" della sinistra nazionale all'almirantismo – Conclusione) - Le "altre" correnti missine, di Mattia Zenoni - Dalla "reazione" di partito alla "reazione" armata - De Marsanich e Michelini: l'ala conservatrice e la strategia dell'inserimento - L'ala spiritualistica: Evola e la figura di Pino Rauti - Neofascisti, ovvero compagni che sbagliano - Le Brigate Rosse - Le principali organizzazioni armate di destra in Italia e le figure del pentito e del dissociato - Avanguardia nazionale e la strage di Gioia Tauro - Ordine Nero: il richiamo all'organizzazione Gladio e l'episodio dell'"Italicus" - I Nuclei Armati Rivoluzionari: i loro contatti con la Banda della Magliana - Ordine Nuovo - La strage di piazza Fontana - Piazza della Loggia – Conclusione - Analisi dei legami tra M.S.I. e le principali organizzazioni armate - Considerazioni finali degli autori - Gli Autori