Luigi Gedda nella storia della Chiesa e del Paese Stampa E-mail

a cura di Ernesto Preziosi

Luigi Gedda nella storia della Chiesa e del Paese

Editrice Ave, pagg.414, € 30,00

preziosi gedda  IL LIBRO – Luigi Gedda (1902-2000) ha attraversato tutto il Novecento. La sua vita e la sua intensa attività, spese nell'associazionismo e nell'apostolato laicale, hanno toccato i momenti più delicati della storia del secolo, in un intenso percorso che attraversa diverse stagioni della storia religiosa e civile. Dotato del genio dell'organizzazione, ricopre numerosi incarichi, facendosi apprezzare come infaticabile realizzatore di opere, fino a diventare figura al centro della scena pubblica.
  I saggi raccolti, pur non esaurendo il necessario approfondimento biografico, contribuiscono ad offrire un'ampia sintesi, se non definitiva, almeno più equilibrata di questo protagonista della storia del movimento cattolico. Il volume, ricostruendo i molteplici aspetti della sua attività, aiuta a collocare il profilo di Luigi Gedda in una prospettiva storica, fuori dall'animosità inevitabile della cronaca, specie di quella politica.
  L'insieme dei contributi fa emergere, inoltre, la dimensione religiosa e spirituale da lui espressa nelle forme caratteristiche dell'ecclesiologia del suo tempo.

  DAL TESTO – "L'impegno svolto dall'Ac di Gedda può rappresentare una chiave di lettura per comprendere la Chiesa e i vescovi dell'Italia dal Dopoguerra agli anni Sessanta. La proposta dell'Ac di Gedda ai vescovi italiani è indiscutibilmente sorretta da una concezione organizzativa, ma anche da una visione ecclesiologica e da una spiritualità. La concezione organizzativa si fonda essenzialmente sulla massa, sui grandi numeri, mediante una partecipazione passiva che non chiede coinvolgimento personale, con uso di slogan verbali, centrati sul riferimento al Papa, e di slogan visivi, i 300.000 baschi verdi in piazza San Pietro nel 1948. Da questa concezione organizzativa non va disgiunta l'identità del Comitato civico nazionale, autonomo rispetto all'autorità ecclesiastica episcopale, perché Gedda è uomo del Papa e al Papa risponde. Il supporto ecclesiologico stabilisce un rapporto tra ciascun fedele, o ciascuna massa di fedeli, con l'immagine del Papa, più che con il Papa stesso, secondo un noto modello intransigente. La spiritualità è attivistica e spassionata, esalta l'efficacia dell'impegno, privilegia il fare, le manifestazioni esteriori, i risultati di conquista sociale. Anche i temi delle istruzioni catechistiche sono dettati dall'Ac alle diocesi italiane. Dal 1952, questo viene fatto attraverso il Cenac, il Centro nazionale catechistico, che pur non abbandonando la divisione tradizionale della materia - il credo, la legge, la grazia -, propone in Italia una "catechesi totale" fondata sulla Bibbia e sulla liturgia, formula progredita rispetto al catechismo di Pio X.
  "Questa ampiezza di coinvolgimenti e di orientamenti messi in atto dall'Ac di Gedda nei confronti dell'episcopato italiano spiega l'omissione che le chiese italian e i loro vescovi spesso sono costretti a fare della funzione pastorale propria, egemonizzata e assorbita da supplenze e supporti esterni. L'egemonia dell'Ac non impedisce però totalmente una vita ecclesiale e una pastorale ragguardevole. Ci sono vescovi, che facendo riferimento al meglio della tradizione pastorale tridentina si sottraggono alle strettoie geddiane e utilizzano i riferimenti al concilio di Trento come elementi di forza e di libertà per esprimere impegno e responsabilità episcopali nella cura animarum.
  "Con il pontificato di Giovanni XXIII, e con il suo stile pastorale, i vescovi italiani vengono lasciati più liberi di esprirnersi. Giuseppe Alberigo stigmatizza questo passaggio con una indubitabile valutazione formulata nel 1965 da don Lorenzo Milani in merito all'aumento della responsabilità pastorale dell'episcopato italiano voluto da papa Roncalli: «In quel brevissimo tempo di papato, Giovanni XXIII aveva già tentato di ristabilire il potere dei vescovi. E questa fu la prima differenziazione tra il papato di Giovanni XXIII e quello di Pio XII. Infatti Pio XII li aveva molto esautorati i vescovi. Insomma, aveva avuto poco rispetto per l'autonomia dei vescovi. Giovanni XXIII invece per prima cosa dette autonomia ai vescovi»."

  IL CURATORE – Nato a Pesaro nel 1955, Ernesto Preziosi lavora presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore in qualità di Direttore della Promozione Istituzionale. Autore di saggi di storia contemporanea, è stato direttore dell'Istituto Paolo VI per la storia dell'Azione Cattolica e del Movimento Cattolico in Italia. È vicepresidente dell'Istituto regionale per la storia del Movimento di Liberazione nelle Marche e presidente del Centro Studi Storici e Sociali (Censses). Tra le sue pubblicazioni: "Obbedienti in piedi. La vicenda dell'Azione Cattolica in Italia", SEI, Torino, 1996; "La nascita del "partito italiano" in un feudo rosso: la Dc nel pesarese", in "Le Marche dalla ricostruzione alla transizione 1944-1960", Il lavoro editoriale, Ancona, 1999; "Le radici francescane dell'Università Cattolica", Pubblicazioni I.S.U. Università Cattolica, Milano 2003; "Una presenza imparziale? La Chiesa nel pescarese" in "L'8 settembre nelle Marche. Premesse e conseguenze", a cura di P. Giovannini, Il lavoro editoriale, Ancona 2004; "La città e le città", in "La Società", n. 1/2006; "Storia dell'Azione cattolica italiana: la presenza nella Chiesa e nella società italiana" (a cura di), 2008; "Tra storia e futuro. Cento anni di Settimane sociali dei cattolici italiani", 2010; "Il Vittorioso. Storia di un settimanale per ragazzi, 1937-1966", 2012.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione - Parte I. Una vocazione ecclesiale - Luigi Gedda: l'impegno giovanile e i primi incarichi direttivi, di Walter E. Crivellin - La Chiesa totalitaria di Pio XI, di Fulvio De Giorgi - L'Azione cattolica nel Secondo dopoguerra. Aspetti del decennio geddiano (1949-1959), di Mario Casella - Gedda e l'episcopato italiano negli anni Cinquanta, di Francesco Sportelli - Luigi Gedda, Vittorio Bachelet e l'Azione cattolica del Concilio Vaticano II, di Vittorio De Marco - Parte II. Il rapporto con la politica e i Comitati civici - L'Italia del Dopoguerra tra politica e religione, di Francesco Malgeri - Luigi Gedda e la politica italiana dal centrismo al centro-sinistra, di Michele Marchi - Luigi Gedda tra la Dc e il «partito romano», di Augusto D'Angelo - I manifesti dei Comitati civici, di Giovanna Dalla Torre - Il cinema e la politica nell'Italia del Dopoguerra, di Claudio Siniscalchi - La forma della propaganda nei film prodotti dal Comitati civici (1948-1959), di Elena Dagrada - Parte III. Un associazionismo creativo: strumenti e iniziative - Profili giuridici dell'associazionismo cattolico e i Comitati civici, di Giuseppe Dalla Torre - L'Istituto cattolico di attività sociali e le Settimane sociali durante la presidenza Gedda (1952-1959), di Caterina Ciriello - Luigi Gedda e la stampa: un settimanale illustrato per ragazzi, di Ernesto Preziosi - Le architetture di Luigi Gedda: committenza e cantieri (1949-1959), di Andrea Longhi - I rapporti internazionali di Luigi Gedda, di Alfredo Canavero - Gedda, il laicato e la cultura cattolica negli anni Cinquanta, di Roy Palmer Domenico - Parte IV. In un movimento cattolico variegato - La Giac di Gedda di fronte alla crisi europea, di Giuliana Chamedes - Due modelli di Azione cattolica a confronto: Giuseppe Lazzati e Luigi Gedda, di Marta Margotti - «L'esperienza di fede aperta al dialogo»: il contrasto fra Giorgio La Pira e Luigi Gedda, di Marco Paolino - Azione politica e Azione cattolica: Luigi Gedda e Carlo Carretto, di Enrico Galavotti - Indice dei nomi