Il fascismo in provincia Stampa E-mail

a cura di Paul Corner e Valeria Galimi

Il fascismo in provincia
Articolazioni e gestione del potere tra centro e periferia


Viella, pagg.264, € 30,00

corner fascismo  IL LIBRO – Il volume si propone di indagare alcuni aspetti del nesso fra il fascismo locale - ovvero i diversi fascismi locali - e lo Stato fascista, partendo dall'assunto che il fascismo aveva come progetto dichiarato la centralizzazione dello Stato e la gerarchizzazione di tutti i rapporti politici e quindi, implicitamente, la subordinazione a sé delle province. Anche se, dopo il 1925, il programma di Farinacci per la realizzazione di un fascismo "integrale" e per la completa fascistizzazione dello Stato italiano fu accantonato da Mussolini, attento a non farsi travolgere dalle posizioni dei suoi seguaci più estremisti, il modello di uno Stato centralizzato e gerarchizzato restava al centro del progetto mussoliniano. Secondo questo modello, lo Stato fascista - etico, organico - doveva essere l'espressione di una nazione pienamente unita e unificata, in cui tutti i rapporti fossero espressi dal centro alla periferia, senza lasciare lo spazio, cioè, ad iniziative locali o regionali che traducessero spinte autonome e indipendentiste rispetto al centro. Tuttavia, come appare evidente da alcuni dei contributti raccolti nel libro, fra la proclamazione del progetto a Roma e la sua realizzazione in ogni provincia d'Italia si interposero ostacoli a volte quasi insormontabili, generando così profonde tensioni all'interno del regime.
  L'insieme dei contributi offre una serie di chiavi di lettura per comprendere meglio queste tensioni e le loro cause, e per individuare i modi più opportuni per analizzarle.

  DAL TESTO – "A volte [...] venivano indirizzate al centro - alla Direzione del Pnf o a Mussolini - richieste strumentali di sostegno, con l'intento di rafforzare un particolare gruppo di fascisti locali, in lotta con altri fascisti locali. Il fenomeno, come metodo per risolvere le beghe fra fascisti locali, era molto comune; ma non sempre la risposta che arrivava dal centro favoriva il gruppo che aveva lanciato l'appello originale. Così l'intervento dello Stato spesso serviva a modificare i rapporti di forza fra le diverse fazioni in lotta. E altrettanto spesso si poteva verificare un incontro fra interessi locali e nazionali - essenzialmente un rapporto di scambio fra i due establishments, che faceva comodo a entrambi. In tal caso si può parlare di "mediazione" e forse anche di "negoziazione" fra centro e periferia, fra la classe dirigente locale e quella nazionale. Lo attestano anche le ramificazioni degli enti e istituzioni del fascismo in periferia [...] (i Gruppi universitari fascisti, l'Opera nazionale maternità e infanzia, il sindacato e gli enti per la promozione del turismo), i quali non sono meri esecutori delle volontà o delle direttive imposte dal centro, ma stabiliscono relazioni dinamiche con esso."

  I CURATORI – Paul Corner insegna Storia dell'Europa all'Università di Siena. Tra le sue ultime pubblicazioni: "Il consenso totalitario" (Laterza, 2012) e "The Fascist Party and Popular Opinion in Mussolini's Italy" (Oxford UP, 2012).
  Valeria Galimi svolge attività di ricerca all'Università della Tuscia. Ha pubblicato, fra l'altro, "L'antisemitismo in azione. Pratiche antiebraiche nella Francia degli anni Trenta" (Unicopli, 2006).

INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Paul Corner e Valeria Galimi - I quadri generali - La classe dirigente podestarile tra partito e Stato, di Tommaso Baris - Sviluppo, élites economiche e periferie, di Alessio Gagliardi - Dall'«elezionismo» al podestà. Appunti di geografia del potere, di Elisabetta Colombo - Finanza locale e gestione del potere in periferia, di Andrea Guiso - Articolazioni del potere - I Gruppi universitari fascisti: autonomia e controllo di una branca del Pnf, di Simone Duranti - Tra Stato e partito. Il governo dell'assistenza nelle periferie (1925-1945), di Domenica La Banca - Le politiche per il turismo fra centralizzazione e articolazione territoriale, di Francesca Cavarocchi - Poteri corporativi, sindacato ed élites periferiche nelle campagne padane, di Roberto Parisini - Geografie del potere - Dalla periferia al centro: la classe dirigente a Siena tra nazionalismo e fascismo, di Saverio Battente - Mafiosi, notabili e rivoluzionari. I podestà nella provincia di Palermo (1926-1931), di Matteo Di Figlia - «Sentinella della patria»: il fascismo al confine orientale, di Anna Maria Vinci - Fascismo sardo o sardofascismo? Dinamiche politico-economiche nel rapporto tra centro e periferia, di Gabriele Rigano - Italiani, italianissimi e italiani per nulla: proclamazioni d'italianità ai confini della nazione, di Roberta Pergher - Indice dei nomi - Gli autori