Orientalisti italiani e aspetti dell'orientalismo in Italia Stampa E-mail

a cura di Angela Spina

Orientalisti italiani e aspetti dell'orientalismo in Italia

Edizioni Labrys, pagg.216, € 20,00

spina orientalisti  IL LIBRO – "L'interesse per l'Altro e per l'Altrove, per il «diverso-da-sé», per quel che è lontano e appare strano e incomprensibile, forse non è per nulla «naturale»: e difatti non lo riscontriamo (non, almeno, con le medesime modalità e la stessa intensità) in tutte le culture del globo. Ne troviamo comunque traccia un po' dovunque nelle civiltà più complesse, dall'antico Egitto alla Cina imperiale ai mondi dell'America precolombiana: mai però esso assume le proporzioni che gli sono invece proprie nel nostro Occidente moderno e che sono state più volte correlate con il gusto e l'interesse per il grande viaggio da una parte (viaggio comunque motivato: commercio, conquista, tensione religiosa, curiosità, avventura...) e con le conquiste coloniali. Certo, noialtri occidentali siamo buffa gente, forse contraddittoria e forse, al contrario, fin troppo coerente: siamo gli unici al mondo ad aver sviluppato una prassi di conquista e di sfruttamento su larga scala di contrade remote dalle nostre, e al tempo stesso abbiamo inventato l'antropologia culturale, una vera e propria scienza dello studio del «diverso»; e con i principi del relativismo e della tolleranza ci siamo imposti di non considerare inferiori alla nostra le culture da essa diverse, anche se poi abbiamo, sia in teoria (con il razzismo), sia e più spesso nella pratica, contraddetto ai nostri stessi principi. [...]
  "Si è troppo spesso ripetuto che l'orientalismo è un aspetto della nostra cultura sette-ottocentesca connesso con il cosmopolitismo da una parte e con il colonialismo dall'altra. Ma esso non consiste affatto semplicemente nella curiosità per il "diverso", o con l'arte di farsene alibi per inventar mode o scatenare invettive e polemiche, bensì è uno degli elementi strutturali di lunga durata dell'Occidente stesso, uno degli elementi grazie e attraverso il quale esso ha potuto definirsi, nella misura in cui è riuscito a farlo". (dalla Prefazione di Franco Cardini)

  DAL TESTO – "Nel secondo dopoguerra e soprattutto dopo il 1960, anche in Italia, la tradizione orientalistica viene accusata: di aver fornito strumenti di oppressione coloniale o di aver collaborato, di aver negato originalità a prestigiose civiltà, di non aver saputo cogliere e valutare i problemi odierni, di avere di fatto postulato la superiorità occidentale.
  "Si spostano anche gli interessi dalle problematiche panislamiche a quelle di singoli popoli e paesi. Vengono in primo piano elementi politico-economico-etnico-sociali che prima venivano assorbiti dall'Islam. Non è più ritenuta necessaria un'adeguata conoscenza dell'Islam. Inoltre nei rapporti internazionali la diffusione di alcune lingue europee rende non più indispensabile una diretta conoscenza linguistica. La forte presenza della storiografia marxista comporta un approccio economicistico e di lotta di classe, venendo talora a mancare ogni contatto con la passata storia islamica. Dopo il 1989 la situazione non è migliorata. Tra politicamente corretto, pacifismi di ogni tipo, ormai ben pochi cercano di capire il presente e dove stiamo andando. Le ricerche sono in gran parte dirette al lontano passato, una pax academica tesa a rafforzare i rapporti con i poteri forti centrali dei Paesi del Vicino e Medio Oriente. Basta controllare i lemmi delle enciclopedie, anche le più prestigiose, che spesso contengono solo una parte dell'informazione."

  LA CURATRICE – Angela Spina, nata a Scafati (SA) il 26 maggio 1985, consegue la laurea specialistica in "Teoria e Prassi della Traduzione" presso l'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", presentando come tesi finale un lavoro di traduzione e critica letteraria dell'inedito romanzo della scrittrice libica Fawziyyah Shalābī. È autrice di una raccolta di poesie, "Fragmenta", pubblicata nel 2009 e vincitrice di un concorso letterario nel 2003. Ha pubblicato nel 2010 due articoli e una recensione sulle rivista "La Porta d'Oriente", anno III n. 10, e nel 2011 un articolo intitolato "L'emancipazione femminile in Libia attraverso le opere della scrittrice Fawziyyah Shalābī" su "La rivista di Arablit", anno I n. 2.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione. Orientalismo e Orientalistica, di Franco Cardini - In memoriam Mirella Galletti, di Angelo Piemontese - L'Orientalismo in Italia - Studi orientalistici in Italia, di Mirella Galletti - L'insegnamento della lingua araba a Roma nel Sei-Settecento, di Aurélien Girard - La stele nestoriana in Cina e la copia scoperta a Bologna, di Andreina Albanese - Il Museo Indiano a Firenze. L'orientalismo nell'Istituto di Studi Superiori a Firenze, di Maria Gloria Roselli - Alcuni orientalisti italiani - Pietro Della Valle, di Angela Spina - Il mistero di Sitti Maani Gioerida, di Mirella Galletti - Tra avventura e ricerca: Luigi Ferdinando Marsili e Amalia Sola Nizzoli, di Mirella Galletti - Michele Amari, di Angela Spina e Daria Rossetti - Celestino Schiaparelli. Un arabista fra due generazioni, di Salvatore Orlando - «Una facilità eccessiva di lavoro e [... ] un vasto spaziare su diversissimi campi». Angelo De Gubernatis, di Luca Mantelli - Leone Caetani, di Simona Di Iorio - Giorgio Levi Della Vida, di Daniela Testa - Carlo Alfonso Nallino, di Daria Rossetti - Virginia Vacca De Bosis. Una figlia d'arte, di Serena Sautto - Ricordo di Virginia Vacca De Bosis, di Daniela Amaldi - Laura Veccia Vaglieri. La madre della grammatica araba in Italia, di Serena Sautto - Ricordo di Laura Veccia Vaglieri, di Giuseppina Igonetti - Paolo Minganti, di Claudio Lo Jacono - Roberto Rubinacci, di Giuseppina Igonetti - Umberto Rizzitano, di Claudio Lo Jacono - Note biografiche degli autori in ordine alfabetico - Ricordo di lei, di Angela Spina