Gli alberi dell’orgoglio Stampa E-mail

Gilbert K. Chesterton

Gli alberi dell’orgoglio

Nuova Editrice Berti, pagg.128, € 15,00

 

chesterton_alberi  IL LIBRO – Vane è uno di quegli uomini che non credono a nulla, specie se si tratta di superstizioni popolari. E per dimostrare l'infondatezza delle irrazionali paure suscitate dai suoi tre alberi esotici, decide di trascorrere un'intera notte sotto le loro fronde. Il mattino dopo è scomparso. Intorno a una misteriosa leggenda inventata, Chesterton sviluppa uno dei suoi racconti più imprevedibili e geniali. Ambientato in un paesaggio molto inglese, tra cottages e scogliere a picco sul mare, questo romanzo breve è stato incluso da Borges nella sua "Antologia" della letteratura fantastica.

  DAL TESTO – “Il signorotto aveva appena finito di gustare un'abbondante colazione in compagnia della figlia, seduto a tavola sotto un albero nel suo giardino sulla costa della Cornovaglia. Difatti, godendo di un'ottima circolazione, insisteva sempre per consumare all'aperto quanti più pasti possibile, sebbene in tutta l'estremità meridionale dell'Inghilterra la primavera stesse appena sfiorando i boschi e riscaldando i mari. La figlia Barbara, una ragazza di bell'aspetto dai folti capelli rossi e con un viso serio come quello delle statue del giardino, era seduta immobile quasi come una scultura, quando il padre si alzò. L’elegante figura alta in abiti leggeri, con i capelli e i baffi bianchi agitati dal vento a scoprire un volto piuttosto bonario, dal momento che l'uomo teneva l'ampio panama in mano, si incamminò a grandi passi nel giardino terrazzato, scendendo alcuni gradini di pietra fiancheggiati da antiche urne ornamentali per giungere a un sentiero boschivo orlato di alberelli e poi giù per una strada a zigzag che scendeva lungo la ripida scogliera fino alla spiaggia, dove l'uomo avrebbe dovuto incontrare un ospite in arrivo su una barca. Nella baia azzurra era già fermo un battello e Vane scorse una piccola imbarcazione che si avvicinava al porticciolo lastricato.
  “Tuttavia, in quel breve tratto fra il verde tappeto erboso e le sabbie dorate che di lì a poco avrebbe incontrato, la sua testardaggine gli provocò quella condizione non insolita che il mondo tendeva a definire collera. Il fatto era che i contadini della Cornovaglia, suoi fìttavoli e membri del suo entourage domestico, erano ben lungi dall'essere persone che non perdevano tempo in sciocchezze. Avevano in mente, purtroppo, un sacco di scempiaggini; tra fantasmi, streghe e tradizioni vecchie quanto Merlino, lo cingevano con un cerchio delle fate di assurdità. Ma il cerchio magico aveva un centro: vi era un punto sul quale la tortuosa conversazione dei contadini tornava sempre. Era il punto che portava il signorotto all'esasperazione, e persino in quella breve passeggiata Vane sembrava scontrarvisi di continuo. Prima di scendere i gradini del prato per parlare con il giardiniere dell'invasatura di alcuni cespugli esotici, Vane si fermò un momento; il giardiniere parve cupamente gratificato, in ogni ruga del volto bruno come il cuoio, dalla possibilità di mostrare che si era fatto una brutta opinione dei cespugli esotici.”

  L’AUTORE – Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) è stato saggista, romanziere, poeta e pubblicista prolifico. Nato a Londra in una famiglia di religione anglicana, si converte al cattolicesimo nel 1922 e, alla sua morte, sarà ricordato come «dotato difensore della fede cattolica» da Papa Pio XI (1922-1939). Per vari decenni dopo la seconda guerra mondiale, l'interesse del pubblico italiano si è rivolto principalmente al Chesterton narratore. Negli ultimi anni si è assistito a una rinnovata attenzione ai saggi chestertoniani di maggiore spessore teologico, con nuove edizioni italiane di Ortodossia; San Francesco d'Assisi; L'uomo eterno; La Chiesa Cattolica, dove tutte le verità si danno appuntamento; La mia Fede e San Tommaso d'Aquino.

   INDICE DELL’OPERA – I. Il racconto degli alberi pavone - II. La scommessa del signor Vane - III. Il mistero del pozzo - IV. A caccia della verità