Carducci, la storia e gli storici Stampa E-mail

a cura di Emilio Torchio

Carducci, la storia e gli storici

Stem Mucchi Editore, pagg.280, € 23,00

 

torchio_carducci  IL LIBRO – In una pagina famosa, Benedetto Croce riconosceva che l’«ideale poetico» di Carducci aveva un evidente «aspetto letterario ed erudito»: di conseguenza, «nella [sua] lirica, doveva riversarsi la storia». Ed è una storia che abbraccia tutto l’arco cronologico: dalle battaglie omeriche fino a quelle risorgimentali (da Achille a Goffredo Mameli), passando per i Lombardi in lotta contro il Barbarossa nel 1176, e per i Pisani in lotta contro i Lucchesi nel 1313. Ma «la passione politica e la cultura storico-letteraria» (è ancora Croce) di Carducci, nutrite dalla lettura degli storici francesi (Guizot, Michelet, Quinet) e di Vico, hanno fruttificato, e quanto!, anche nelle prose: nei discorsi celebrativi, nei saggi critici, nelle lettere private.
  Il volume – che nasce dal progetto di ricerca Gli interessi storici e storiografici nella poesia e nella prosa di Giosuè Carducci, coordinato dal prof. Guido Capovilla – raccoglie i saggi di due generazioni di studiosi carducciani: Laura Fournier-Finocchiaro, Marco Sterpos, Alberto Brambilla, Fulvio Senardi, Valentina Gallo, Stefania Baragetti, Emilio Torchio. Il saggio di Capovilla Venezia e la sua storia nell’opera di Carducci è rimasto incompiuto. Un’incompiutezza, a cui queste parole carducciane ci fanno rassegnare: «ma la storia è quel che è: volerla rifare noi a nostro senno, ... voler... cancellar d’un frego di penna le pagine che non ci gustano... è arbitrio».

  DAL TESTO – “Carducci pensava, così come parte dell'opinione pubblica di quegli anni, che in un paese recente come l'Italia l'esercito poteva costituire un modello di coesione culturale. La sua ode La guerra, pubblicata nel 1891, difendeva la guerra come «idea storica» e necessità antropologica.  Costretto a giustificarsi pubblicamente in seguito a ripetuti attacchi e polemiche, Carducci citava anzi i benefici che potevano risultare dal conflitti; il poeta aveva trasformato la realtà della guerra in mito universale e sacro. Carducci offriva così ai suoi contemporanei gli strumenti retorici per dare alla nazione una nuova mistica guerriera, che ebbe una notevole fortuna nella penisola fino alla prima guerra mondiale, soprattutto negli ambienti nazionalisti.
  “Il suo discorso di elogio della guerra e a favore dell'armamento della nazione si concretizzò con la promozione della mobilitazione dei combattenti, prima a favore dell'irredentismo e poi del colonialismo. Carducci mostrò la sua sensibilità sulla questione delle terre irredente già nei Juvenilia. Il suo mestiere di professore all'Università di Bologna lo mise poi in contatto con militanti e gruppi irredentisti, tra cui l'istriano Giuseppe Picciola, uno dei suoi più cari allievi. Il poeta diventò progressivamente il portavoce dei triestini umiliati e perseguitati dall'Austria, per i quali pubblicò l'ode Il Saluto italico (1879), A Vittore Hugo (1881) e poi Miramar (1882). La sua azione più clamorosa fu la difesa dell'eroe dei nazionalisti triestini, Guglielmo Oberdan, accusato dall'Austria di aver progettato un attentato contro Francesco Giuseppe.”

IL CURATORE – Emilio Torchio (1977), laureato in Lettere classiche a Genova; ha conseguito il dottorato di ricerca in Italianistica a Padova, dove è stato titolare di borsa post-dottorato e di assegni di ricerca. Ha edito le Rime di Giovanni Guidiccioni (Commissione per i Testi di Lingua), il Carteggio Pascoli-d’Annunzio (Edizione Nazionale di Pascoli), le Rime carducciane del 1857 (Aracne editrice). Ha pubblicato studi sulle Rime diverse (Giolito 1545), su Guidiccioni, Carducci, Salvatore Satta; e note su Marino e Leopardi.

   INDICE DELL’OPERA – La rappresentazione della guerra e della "nazione armata" nella poesia di Carducci, di Laura Fournier-Finocchiaro - La civiltà comunale italiana nella poesia di Carducci, di Marco Sterpos - Cicatrici e bandiere. Appunti su Carducci e il Risorgimento, di Alberto Brambilla - Giosue Carducci interprete di Goffredo Mameli, di Fulvio Senardi - Vico e Carducci, di Valentina Gallo - Carducci e Sommaruga: altre risultanze, di Stefania Baragetti - Carducci filosofo della storia letteraria, di Emilio Torchio - Tavola delle abbreviazioni - Indice dei nomi