La fine del Terzo Reich |
Ian Kershaw La fine del Terzo Reich Bompiani, pagg.XX-622, € 30,00
IL LIBRO – “Mentre, all’inizio del 1945, si profilava la disastrosa sconfitta, si sentivano qualche volta i tedeschi dire che ‘avrebbero preferito una fine con orrore a un orrore senza fine’. E una ‘fine con orrore’ fu senza dubbio ciò che sperimentarono. La fine portò con sé distruzioni e perdite umane su scala enorme. Molto di questo si sarebbe potuto evitare se la Germania fosse stata disposta a cedere alle richieste degli Alleati. Il rifiuto di prendere in considerazione, prima del maggio 1945, la capitolazione significò dunque per il Reich e per il regime nazista non solo distruzione, ma autodistruzione. L’autodistruzione provocata dal perseverare nella lotta fino al limite estremo, fino a subire una quasi totale devastazione e una completa occupazione da parte dei nemici è estremamente rara. Eppure è questo che la Germania fece nel 1945. Perché? Si è tentati di dare una risposta semplice: Hitler rifiutò in maniera irremovibile di prendere in esame qualsiasi ipotesi di resa, per cui non c’era alternativa al continuare a combattere. Questa risposta suscita però altri interrogativi. Perché si continuò a obbedire agli ordini autodistruttivi di Hitler? In virtù di quali meccanismi di potere egli fu in grado di condizionare la sorte del paese, quando fu evidente a chiunque avesse occhi per vedere che la guerra era persa e la Germania completamente distrutta? E per quanto i tedeschi sarebbero stati disposti a seguire fino all’ultimo Hitler, pur sapendo che stava conducendo alla rovina il paese? Questi e altri problemi insorgono appena ci si pone una domanda lineare, che sembra richiedere una risposta semplice. E affrontarli non si può se non esaminando le strutture del potere e i modi di pensare imperanti nella Germania, mentre la catastrofe stava inghiottendo il paese nel 1944-45. Quello che questo libro cerca di fare.” Ian Kershaw DAL TESTO – “Per la verità, fino all'ultimo ci furono sostenitori fanatici di Hitler in tutte le unità militari: in genere però, a quel punto, erano una miranza. Un ufficiale ricordava che, ascoltando la notizia della "caduta" del Führer, solo un giovane soldato era scattato in piedi, alzando il braccio e gridando “Heil Hitler”, mentre gli altri continuavano a mangiare il loro rancio come se nulla fosse successo. Quando si diffuse la notizia, tra i generali ci fu sicuramente una grande varietà di reazioni emotive, fra il sollievo e il dispiacere, insieme a una sensazione di ineluttabilità. Scriveva nel suo diario il generale di corpo d'armata Hans-Georg Reinhardt, che ayeva avuto incarichi di comando sui fronti occidentale e orientale: "È caduto il Führer! Terribile, ma ce lo si aspettava." Quando un piccolo gruppo di alti ufficiali vennero a conoscenza della notizia mentre erano radunati nel quartier generale della III truppa corazzata nel Meclemburgo, pare che nessuno di loro desse segno di commozione. Anche gli alti ufficiali prigionieri degli inglesi esprimevano opinioni contrastanti su Hitler e sulla sua fine: "Una personalità tragica, attorniata da incompetenti e criminali", una "figura storica", le cui realizzazioni saranno riconosciute solo in futuro. Queste erano le definizioni che riassumevano i vari giudizi degli ufficiali, quando discutevano per decidere se, avendo giurato fedeltà a lui personalmente come militari, potessero ora considerarsi sciolti da quel giuramento.” L’AUTORE – Ian Kershaw è nato nel 1943 a Oldham, nel Lancashire. Figlio di un tecnico della Royal Air Force, Kershaw è professore di Storia Moderna all’Università di Sheffield. Tra i suoi libri, che lo hanno consacrato come uno dei massimi esperti di Hitler e del nazismo, Che cos’è il nazismo? (1995), Hitler e l’enigma del consenso (1997), Il mito di Hitler (1998). Bompiani ha pubblicato nel 1999 e nel 2001 i due volumi della monumentale biografia di Hitler, impostisi come testi di riferimento irrinunciabili sulla vita del dittatore e la parabola del nazismo, Gli amici di Hitler (2005), Operazione Valchiria (Tascabili Bompiani, 2009) e Scelte fatali (2012). INDICE DELL’OPERA – Ringraziamenti – Prefazione - Dramatis Personæ? - La fine del Terzo Reich. Germania 1944-1945 - Introduzione. L'incendio finale - 1. Il sistema sotto choc - 2. Crollo all'ovest - 3. Pregustando l'orrore - 4. Speranze suscitate e infrante - 5. Disastro all'est - 6. Il terrore invade il paese - 7. Crollano le fondamenta - 8. Implosione - 9. Liquidazione - Conclusione. Anatomia dell'autodistruzione – Cartine - Tavola delle abbreviazioni – Note - Fonti archivistiche citate - Opere citate - Indice analitico - Indice delle illustrazioni
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