Nuova Storia Contemporanea, n.3/2013 Stampa E-mail

Nuova Storia Contemporanea, n.3 maggio/giugno 2013

Le Lettere, pagg.168, € 11,50

 

nsc_3_2013  - Antonio Ciarrapico, Europa senza limiti
La rigidità del sistema monetario e le asimmetrie esistenti hanno creato all'interno dell'Eurozona un solco sempre più profondo tra i Paesi creditori e quelli debitori. Da tale stato di crisi non è possibile uscire limitandosi ad affidare una funzione salvifica all'Unione Europea, anche perché la nascita di uno Stato federale, da molti invocata, è ancora lontana. Non si tratta, peraltro, di voltare le spalle all'Europa, ma di chiamare ciascun Paese membro dell'Unione a dare, secondo la propria specifica vocazione e le proprie distinte possibilità, un contributo alla ripresa generale della crescita e dell'occupazione. L’Unione Europea e Stati Nazionali non hanno funzioni divergenti, bensì concordanti e complementari.

- Ludovico  Incisa di Camerana, Gli Italiani non amano la propria storia
Il saggio analizza una tendenza largamente diffusa nella storiografia italiana che si sforza di presentare la storia dell'Italia in chiave moralistica e pessimistica, sempre in ritardo rispetto alle vicende degli altri Paesi europei, e non già come risultato di uno sforzo creatore collettivo e di un'evoluzione cosciente. Partendo dagli "storici del compianto" e passando attraverso i sostenitori di un’”antistoria”' dell'Italia, l'autore si sofferma criticamente su alcune manifestazioni di un "neoradicalismo storiografico" che si risolve nella creazione di un "mito negativo della storia italiana".

L. M. Capisani, Italia e Cina durante gli anni Cinquanta
Per comprendere meglio la normalizzazione delle relazioni italo-cinesi del 1970, è interessante esaminare quanto avvenne nei due precedenti decenni di cosidetto "vuoto diplomatico". In particolare, gli anni Cinquanta presentarono un quadro di rotttura dei rapporti bilaterali sulla falsariga della divisione mondiale fra Occidente capitalista e Oriente socialista nel clima della guerra fredda. In Italia, come in molti altri Paesi del blocco americano, la difesa della liceità del governo maoista fu inizialmente appannaggio della propaganda del Partito Comunista Italiano. Tuttavia, dopo la morte di Stalin e la conclusione del conflitto coreano, la ricerca cinese di una politica estera parzialmente indipendente dal modello russo pose le basi per un dialogo con i socialisti italiani guidati da Pietro Nenni, i quali si apprestavano a superare la politica del Fronte popolare con il Pci. Un momento di particolare sintonia fra la Cina e le nuove possibilità della politica italiana si ebbe in coincidenza con il viaggio di Nenni del 1955. A partire dall'analisi di questo intreccio, è possibile scandagliare l'attenzione rivolta verso le problematiche estremo-orientali dal mondo politico italiano e, in particolare, dai settori emergenti della Democrazia Cristiana. Si ricostruisce così un quadro delle dinamiche e delle valutazioni programmatiche di parte di quella classe politica che, nell'ambito dell'esperienza del centro-sinistra, giunse a concretare la ripresa delle relazioni bilaterali.

- Dino Grandi, Tutta la verità sul 25 luglio 1943
Questo memoriale inedito, scritto probabilmente nel 1958 ma non destinato alla pubblicazione, ricostruisce la genesi e gli sviluppi degli eventi che portarono al crollo del regime fascista. Il filo conduttore del documento è rappresentato dai colloqui che l'autore ebbe con Vittorio Emanuele III dalla metà di giugno del 1939 al 28 luglio 1943. L’autore ribadisce la tesi che gli uomini del 25 luglio non ordirono nessun complotto, ma cercarono di evitare soluzioni di continuità nella vita costituzionale del Paese ricorrendo al Gran Consiglio che fungeva di fatto, ormai, a surrogato del Parlamento.

- Stefano Fabei, Marzo 1943, alla vigilia del crollo del regime
Utilizzando una relazione inviata da Niccolò Nicchiarelli, comandante della milizia fascista di Torino al suo capo di Stato maggiore, Fabei rappresenta l'immagine della grande città industriale poco prima del 25 luglio. Emerge in modo chiaro una realtà colpita dai bombardamenti, la situazione materiale e lo stato d'animo di tutte le fasce della popolazione, dal proletariato all’alta borghesia industriale, alla famiglia Agnelli, il cui amministratore delegato, Vittorio Valletta, convinto della profonda divergenza tra gli interessi della Fiat e quelli del fascismo, ritenne utile stabilire contatti con esponenti della Resistenza azionista, socialista e forse anche comunista. Qualcuno, poi, si chiese se il primo ad accendere la miccia degli scioperi a Torino non fosse stato proprio lui...

- Gianluca Barneschi, Misteri, equivoci e ambiguità del tragico settembre 1943
Dick Mallaby, agente segreto dello Special Operations Executive, partecipò, con i membri della Casa Reale, Pietro Badoglio e i vertici militari italiani, al loro tormentato viaggio, da Roma a Brindisi, del settembre 1943, dopo essere stato l'esclusivo trait d'union tra italiani e Alleati, nelle trattative per la resa. Attraverso ricerche decennali, presso archivi italiani, statunitensi e inglesi, l'acquisizione di memoriale (elaborato dallo stess Mallaby) e testimonianze inedite, tutti i particolari sconosciuti (e, in parte, clamorosi) della vicenda sono stati chiariti definitivamente, dopo anni di confusione, più o meno voluta.

- Carlo De Risio, Il dramma della Marina italiana dopo l'8 settembre 1943
Basandosi sulla letteratura storiografica, sulla documentazione archivistica e su un promemoria autografo del generale Cesare Amé scritto per l'autore, il saggio ricostruisce la storia del triste tramonto della flotta italiana, la quarta più potente del mondo, in conseguenza dell'armistizio del settembre 1943 e traccia un bilancio della perdita del naviglio militare, ricordando fra l'altro l'episodio dell'affondamento della corazzata Roma.

- Claudio Siniscalchi, Ossessione. La modernità del cinema fascista
Nel 1943 usciva sugli schemi italiani Ossessione di Luchino Visconti. Con questo film si chiude la storia del cinema fascista. E comincia una storia nuova. Difatti Ossessione può essere considerato al contempo la matrice del futuro neorealismo e anche della futura modernità cinematografia europea, esplosa negli anni Sessanta. Dopo la sua uscita si è scritto molto sul film di Visconti, guardando però più ai tempi nuovi che non all'epoca in cui venne realizzato. Ma Ossessione è figlio del proprio tempo. La "cultura della crisi" nella prima metà del XX secolo ha prodotto opere di grande qualità formale, spesso controverse. Ossessione è una di queste. Un testo cinematografico tratto da un romanzo noir americano, girato in uno stile "verghiano", carico di tensioni esistenzialiste e cristiane.

- Alberto Indelicato, La prima Repubblica, luci e ombre
Il quadro che Bedeschi disegna della storia della prima repubblica italiana (1946-1993) mette in evidenza come le varie fasi (quella della ricostruzione e dei governi centristi, la stagione del centro-sinistra, il periodo della "solidarietà nazionale", e il governo del socialista Craxi), pur avendo contribuito alla modernizzazione e allo sviluppo sociale della società italiana, non siano stati esenti da fasi di demagogia e da momenti di disordine sino al terrorismo. L’autore ne studia con particolare acume le cause profonde, non ultime delle quali una costituzione inadatta alle moderne esigenze e la prevalenza delle ideologie ornai superate.

- Luigi Vittorio Ferraris, Un diplomatico italiano fra due guerre mondiali
La vita di un personaggio del Ventennio fascista narrata con stile assai piacevole e documentata sulla scorta di un prezioso archivio conservato a Forlì: il siciliano Barone Russo, che per matrimonio assunse il nome e il titolo di Paulucci di Calboli. Biografia di un testimone acuto e duttile, pieno di intuizioni e di senso della politica internazionale, anche quale saggista, inserito nel sistema ma non prono a esso e non solo esecutore perché capace di riflessione e di immaginazione.