La Repubblica di Barbapapà Stampa E-mail

Giampaolo Pansa

La Repubblica di Barbapapà
Storia irriverente di un potere invisibile

Rizzoli, pagg.342, € 19,00

 

pansa_barbapap  IL LIBRO – “Barbapapà è il soprannome che la redazione di ‘Repubblica’ aveva dato a Eugenio Scalfari, il fondatore e il primo direttore. Ho lavorato accanto a lui per quattordici anni, più altri diciassette all’‘Espresso’. E oggi qualche amico mi domanda sorpreso: ‘Perché hai voluto scrivere da canaglia la storia del trionfo di Barbapapà e di quanto è accaduto dopo?’. Rispondo che l’ho fatto per non sottostare alla regola plumbea che tutela i grandi giornali. Fortezze sempre ben difese, capaci di incutere un timore riverenziale che induce a cautele cortigiane e narrazioni felpate. Con un po’ di presunzione, sono convinto che nessun altro fosse pronto a costruire un racconto fondato su un’infinità di ricordi personali e con l’aiuto di un diario tenuto per decenni. Tuttavia questo non è un libro riservato ai soli addetti ai lavori. L’importanza acquisita da ‘Repubblica’ nell’ultimo trentennio fa del quotidiano guidato da Scalfari e oggi da Ezio Mauro un testimone unico dell’Italia odierna. Uno specchio autorevole, e in molti casi autoritario, che rimanda a un potere invisibile, ma concreto. Lo detiene il gruppo raccolto attorno a una testata in grado di influenzare partiti, governi, mode culturali, comportamenti di massa. Il mio racconto riporta sulla scena le stagioni che hanno reso forte ‘Repubblica’: l’epoca violenta del Settantasette, la bufera del terrorismo, l’assassinio di Moro, il caso P2, le battaglie con il Psi di Craxi e il Pci di Berlinguer, l’intesa con il leader dicì De Mita, la guerra contro Berlusconi per il possesso della Mondadori. Anni che ‘Repubblica’ ha narrato anche con errori, faziosità, imprudenze. Il lettore scoprirà il percorso compiuto per creare un impero editoriale con pochi uguali nel nostro paese. E conoscerà meglio i personaggi che hanno affiancato o contrastato Barbapapà: l’ingegner De Benedetti, il principe Caracciolo, Mauro il comandante in carica, Bettino ‘Ghino di Tacco’, Andreotti ‘Belzebù’ e tanti altri. Ho narrato le vicende di ‘Repubblica’ con l’intreccio, il ritmo e i colpi di scena di un thriller politico. Ma al tempo stesso pensando a un percorso di vita italiana assai più ampio che appartiene a tutti.” G.P.

  DAL TESTO – “Scalfari poi voleva un quotidiano di sinistra ed è riuscito a costruirlo e ad affermarlo, mentre tutta la stampa di quell'area politica spariva o si riduceva al lumicino. "Repubblica" ha distrutto uno dopo l'altro i giornali legati al Pci o compagni di strada delle Botteghe oscure. Gli ha portato via schiere di redattori e molte migliaia di lettori, ma soprattutto ha divorato il loro prestigio. Nell'Italia del 2013 i quotidiani rossi non sono più di tre. Hanno tirature basse o ridotte al minimo. E ogni mattina si scoprono umiliati dal colosso repubblicano.
  “Barbapapà voleva un giornale "ibrido", come l'ha definito un intellettuale di grande acume, Edmondo Berselli. Per metà aristocratico e per metà popolare, in grado di ospitare firme diverse e spesso in contrasto. Scalfari ci è riuscito mettendo in pratica la teoria del giornale libertino, capace di contraddirsi, di mutare opinione, di sposare cause in apparenza lontane fra loro.
  “Un miracolo che il lettore troverà spiegato nel corso di questo racconto. Però quel prodigio oggi è finito, annientato dalla filosofia del giornale-caserma che pervade la "Repubblica" di questi ultimi anni. Diventata una fortezza inchiodata a un pensiero unico. Dove non vengono ammessi dubbi, dissensi, deviazioni. Le opinioni pubblicate sono tutte uguali e dettate ai lettori senza mai essere messe in discussione. Un errore al quale Scalfari non soltanto non si è opposto, ma che ha contribuito a provocare.”

  L’AUTORE – Giampaolo Pansa ha iniziato la carriera di giornalista nei primi anni Sessanta sulle pagine della “Stampa” ed è stato inviato e opinionista per i principali quotidiani italiani, dal “Corriere della Sera” a “Repubblica”. Scrive per “Libero”. Ha pubblicato numerosi saggi e romanzi di grande successo. Tra questi ricordiamo: I cari estinti, Carta straccia, I gendarmi della memoria, La grande bugia, La guerra sporca dei partigiani e dei fascisti, Poco o niente, La Repubblica di Barbapapà, Il revisionista, Il sangue dei vinti, I tre inverni della paura, I vinti non dimenticano.

   INDICE DELL’OPERA – Introduzione. La Triade - 1. Eugenio, devo dirti di no - 2. Due cugini rissosi - 3. Indro se ne va - 4. Via Solferino in rosso - 5. I soci del Quartetto - 6. Un Corrierino dei piccoli - 7. Ghino di Tacco al Raphaël - 8. Il Fattore Pci - 9. Morte di un cronista - 10. Stupro e saccheggio – 11. Una Renault piena di copie - 12. Il Grande vecchio - 13. Il sangue di Walter - 14. Bingo con la P2 - 15. Ciriaco mon amour - 16. Offerte di lavoro - 17. Boicottaggio rosso - 18. Molestie in redazione - 19. Miliardari e satanassi - 20. Belzebù - 21. Il Cav mangiatutto - 22. Il Mediatore - 23. "Repubblica" addio - 24. Barbapapà e Topolino - 25. Il club dei Giacobini - 26. Abbasso Pansa! - 27. Via dal Gruppone - Indice dei nomi