Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo Stampa E-mail

a cura dell’Associazione culturale 46º Parallelo

Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo
Quarta edizione

Terra Nuova Edizioni, pagg.208, € 20,00

 

aavv_atlante_delle_guerre_e_dei_conflitti_del_mondo_iv_edizione  IL LIBRO – Pensato come un vero e proprio atlante, il libro vuole essere un annuario aggiornato dei conflitti in atto sul Pianeta per avere un'informazione completa e approfondita. L'intento è quello di spiegare le ragioni di tutte le guerre in corso, far capire perché si combatte e chi sono gli attori. La pubblicazione è stata realizzata dall'Associazione Culturale 46° Parallelo, composta da numerosi corrispondenti di guerra e professionisti dell'informazione.
  L'elemento principale, in questo libro, è proprio la forma grafica, la scelta di essere Atlante. Ogni guerra ha esattamente lo stesso spazio, il medesimo numero di pagine. Questo per evitare di dare ad una maggiore importanza rispetto alle altre. È una scelta "politica", che vuole mettere tutte le guerre allo stesso livello. Così, le schede conflitto sono tutte di quattro pagine, divise rigorosamente per continente, come in un Atlante, appunto.
  Attenzione: in questo - che è un Atlante particolare – il lettore troverà delle schede conflitto, non delle "schede - Paese". Qui si disegna un profilo geografico ad una guerra e, quindi, vi sono schede che non corrispondono a Stati o Nazioni, ma ad aree di conflitto. È una differenza fondamentale.
  Sotto le carte geografiche di ogni scheda conflitto, ci sono i dati sulla situazione profughi e rifugiati. È stata realizzata in collaborazione con l'Alto Commissariato per i Rifugiati dell'Onu e si aggiunge al tradizionale rapporto sul tema pubblicato, come nelle precedenti edizioni, nelle ultime pagine.
  Le foto sono state fornite dall'Alto Commissariato dei Rifugiati, altre sono tratte da video di reporter sparsi in tutto il mondo. Sono quelli che tecnicamente si chiamano "frame", cioè fermi immagine di un filmato. Per questo, a volte, possono sembrare di qualità strana, magari mosse o sgranate. Sono state scelte per la loro efficacia, per la capacità di raccontare tutto in una sola immagine.
  Le carte geografiche, infine, sono quasi tutte messe a disposizione dalle Nazioni Unite: per questo sono in inglese.

  DAL TESTO – “L’attuale conflitto, che vede impegnate forze statunitensi e Nato in Afghanistan è iniziato per combattere Al Qaeda e il terrorismo islamico ospitato dai taliban. Il Paese, però, è da sempre ambito dalle potenze militari, per la posizione chiave dal punto di vista geografico: chi controlla l’Afghanistan, controlla l’Asia. Il riferimento, oggi, è ai gasdotti che lo attraversano e alle vie commerciali – sottoforma di strade e ferrovie – che attraversandolo collegano tutta l’Asia Centrale al Pakistan e all’India. Detto questo, non mancano le risorse minerarie. Recentemente sono stati scoperti buoni giacimenti di uranio ed è da sempre una buona riserva di smeraldi. Da non dimenticare, poi, che l’Afghanistan è il maggior produttore mondiale di oppio.
  “L’Afghanistan è considerato dal presidente statunitense Obama il fronte operativo principale nella lotta al terrorismo, soprattutto in vista del disimpegno dall’Iraq. Il numero di soldati Usa è quindi destinato ad aumentare, così come quello delle forze armate alleate, tutte sotto bandiera Nato. La scelta strategica è di una offensiva costante delle Forze Nato contro i Talebani. I combattimenti sono quotidiani nelle province di Paktia, Khost e Nangarhar, a Oriente, oltre a quelle di Ghazni, Zabul e Uruzgan. Si combatte anche nei distretti di Helmand, Kandahar, Farah ed Herat. È in questa provincia che si trova il contingente italiano, formato da quattro corpi operativi delle forze speciali, che intervengono in battaglia a fianco delle truppe statunitensi e da una compagnia di fanteria, che opera nel pattugliamento a lungo raggio. Resta poi elevato l’allarme per i continui attacchi – suicidi e non – delle forze talebane nelle grandi citta.”

   INDICE DELL’OPERA – Editoriale, di Raffaele Crocco - Saluti degli Amministratori – Introduzione, di Barbara Bastianelli – Introduzione, di Flavio Mongelli – Introduzione, di Riccardo Noury - Istruzioni per l'uso, di Raffaele Crocco - La situazione, di Raffaele Crocco - Il mondo in movimento/1, di Laura Boldrini - Beni a rischio/1, di Giovanni Puglisi - Banche e guerra, di Andrea Baranes - Informazione e guerra, di Enzo Nucci - Vittime di guerra/1, di Luisa Morgantini - Geografia della guerra, di Rosella Ideo - Evoluzione dei conflitti, di Enzo Nucci - Land grabbing, di Stefano Liberti - Vittime di guerra/2, di Renato Kizito Sesana – Speciale: la pirateria - La pirateria/1, di Alessandro Rocca - La pirateria/2, di Enzo Mangini - La pirateria/3, di Luciano Scalettari – Africa - Libertà e giustizia sono il sogno africano, di Amnesty International – Schede Africa - Inoltre Etiopia – America - C'è ancora Guantanamo nell'America di Obama, di Amnesty International – Schede America - Inoltre Messico – Asia - Fra integralismo e dittature, di Amnesty International – Schede Asia - Inoltre Birmania - Corea del Nord/Sud – Iran - Medio Oriente - I diritti umani sono lontani, di Amnesty International - Schede Medio Oriente – Europa - In Europa vince la chiusura, di Amnesty International - Schede Europa - Inoltre Paesi Baschi - Speciale Svolta Islam - Resta il dubbio sull'inizio del cambiamento, di Adel Jabbar - Foto reportage dalla Siria, di Fabio Bucciarelli - Altri stati coinvolti, di Ilaria Pedrali - Le missioni Onu - Nazioni Unite. I Caschi Blu, di Raffaele Crocco - Vittime di guerra/3, di Federico Fossi - Il mondo in movimento/2, di Giulia Bondi - Foto reportage dalla Colombia, di Diego Ibarra Sanchez - Beni a rischio/2, di Luigi Cortellessa - Beni a rischio/3, di Federica Ramacci - Gruppo di lavoro – Glossario – Fonti - Ringraziamenti