Nella terra degli zar Stampa E-mail

a cura di Francesco Randazzo

Nella terra degli zar
Il destino delle riforme in Russia (1801-1911)

Edizioni Nuova Cultura, pagg.128, € 13,00

 

randazzo_zar  IL LIBRO – Il volume raccoglie gli Atti del Convegno dal titolo “La Russia tra rivoluzioni e riforme” che si è tenuto a Perugia il 9 novembre 2011 presso la Facoltà di Scienze Politiche. L’occasione è stata utile per ripercorrere un secolo ricco di avvenimenti durante il quale in Russia sono state gettate le basi per la nascita di una coscienza nazionale fortemente progressista. Nuove ÿgure politiche entrano in scena durante la rappresentazione di una tragedia, quella del popolo russo alle prese con un regime dispotico e illiberale. Grazie alla nuova mentalità politica cominciano ad allentarsi le catene alle caviglie della società civile, divisa fra schiavi, servi della gleba, contadini, artigiani militari e nobili. Tra le menti più brillanti di inizio XX secolo spicca Pëtr Arkad’evič Stolypin, l’uomo che avrebbe potuto salvare la monarchia dalla deriva a cui era fatalmente destinata. La sua opera riformatrice, che lascia dietro di sé detrattori ed estimatori, arriva forse troppo tardi. La rivoluzione del gennaio 1905 e le sommosse popolari imprimono al disfacimento della monarchia un’accelerazione inaspettata e incomprensibile sia allo zar che alla nobiltà parassitaria che lo circonda. In fondo, Nicola II che non ha la sapienza del suo avo Alessandro I, né il coraggio dimostrato dal nonno Alessandro II, è un sovrano debole e soprattutto in balia degli eventi che lo travolgono a più riprese, dalla deludente sconfitta contro il Giappone all’ingresso nel primo conflitto mondiale. Sullo sfondo di questo disastroso scenario vi sono le idee rivoluzionarie, le nuove teorie socialiste sul ruolo del proletariato urbano e l’insoddisfazione dei ceti contadini e servili per la miope politica zarista intenta a procrastinare sine die la risoluzione del problema agrario.

  DAL TESTO – “Seppur passato alla storia come autore della riforma agraria, Stolypin ebbe altri meriti. Il suo articolato programma, infatti, prevedeva anche la risoluzione della "questione ebraica". Già agli inizi del dicembre 1906 vi era un progetto, elaborato e approvato unanimemente dal Consiglio dei ministri e sottoposto allo zar, relativo alla pacificazione con gli ebrei del regno. Il 10 dicembre, però, Stolypin ricevette in merito a tale proposta una risposta negativa da parte di Nicola II il quale si giustificò dicendo che "malgrado i motivi a favore di una decisione positiva, una voce interiore non smette di ripetermi di non accollarmi questa decisione. Fin qui la mia coscienza non mi ha mai tradito. Ecco perché in questo caso io sono deciso a seguire i suoi ordini. Non mi rammarico che di una cosa, e cioè che voi e i vostri collaboratori avete impiegato tanta fatica per studiare una questione di cui io devo rigettarne la soluzione". Lo zar, infatti, non aveva alcuna intenzione di avviare una politica di pacificazione con gli ebrei, poiché essi sarebbero potuti tornar utili e giocare quel ruolo di capri espiatori in qualsiasi momento. Cade dunque l'accusa mossa a Stolypin da alcuni storici, di aver utilizzato i pogromy come mezzo di repressione nei confronti dell'elemento sionista-rivoluzionario. A conferma di ciò, giungono le parole dell'allora ambasciatore italiano a San Pietroburgo, Giulio Melegari il quale in una lettera del 25 settembre 1906 indirizzata al ministro degli Esteri italiano scrive: "il presidente del Consiglio mi parlò quindi, non senza rincrescimento, dell'attitudine sfavorevole assunta contro il Governo Russo dalla stampa europea, che tanto contribuisce ad incoraggiare i rivoluzionari a perseverare nella loro azione perturbatrice attribuendola in gran parte, come di ragione, all'influenza degli ebrei, che in tutte le fasi dei presenti torbidi, si sono dimostrati tanto all'estero come all'interno i più accaniti e risoluti avversari degli attuali ordini politici in Russia. Riconosceva come questa ostilità fosse suscitata dalle condizioni assai precarie fatte nell'Impero all'elemento Israelita ed in conseguenza aveva già deliberato l'attuazione di qualche misura intesa a promuovere un certo miglioramento di quelle condizioni. Ma a più radicali innovazioni in quel senso, egli mi confessava preferire lasciarne il compito alla futura Duma e ciò per non troppo inimicarsi il partito conservatore, sistematicamente ostile ad ogni cambiamento all'attuale legislazione a favore degli ebrei".”

  L’AUTORE – Francesco Randazzo (1970) insegna Storia dell’Europa orientale presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia. È giornalista-pubblicista e collabora con diverse testate giornalistiche. Ha lavorato per l’Archivio storico dello Stato Maggiore dell’Esercito di Roma di cui è stato consulente. Autore di saggi e monografie sui temi della Russia tardo-imperiale, da anni collabora con istituzioni accademiche italiane e straniere tra cui l’Università Statale di San Pietroburgo, l’Università di Targu Mures in Romania, il Centre d’Etudes Slaves dell’Università La Sorbonne di Parigi e l’Università L’Orientale di Napoli. Scrive per “Russia Oggi”, inserto italiano del Rossiyskaya Gazeta organo ufficiale delle Istituzioni russe.

   INDICE DELL’OPERA – Indirizzo di saluto - Introduzione - Capitolo primo. Tentativi di riforma nella Russia di inizi Ottocento. Qualche breve riflessione, di Emilio Cassese - Bibliografia  - Capitolo secondo. Terra e rivoluzione. Questione agraria e teorie socialiste in Francia e in Russia (sec. XIX), di Fausto Proietti - Bibliografia - Capitolo terzo. Sergej Vitte fu anche un riformatore?, di Sergio Bertolissi - Bibliografia - Capitolo quarto. Economic Reforms of Witte and Stolypin in Russia: Institutional Analysis, di Oleg Mis'ko - Bibliografia - Capitolo quinto. Sistemi politici ed economici a confronto. Gli Stati Uniti e la Russia fra Ottocento e Novecento, di Daniel Pommier Vincelli - Bibliografia - Capitolo sesto. L'esperienza riformatrice di Pëtr Arkad’evič Stolypin (1906-1911), di Francesco Randazzo - Bibliografia - La Russia storica - Nota biografica sulla vita di Pëtr Stolypin - Archivio fotografico - Scheda autori