Vincere! Vinceremo! Stampa E-mail

a cura di Quinto Antonelli e Sergej Ivanovich Filonenko

Vincere! Vinceremo!
Cartoline sul fronte russo (1941-1942)

Fondazione Museo Storico del Trentino, pagg.146, € 17,00

 

antonelli_filonenko_vincere  IL LIBRO – Volume che mette a disposizione, per la prima volta, una documentazione del tutto inedita conservata negli archivi dell'Università russa di Voronezh e integrata con il fondo di cartoline relative alla campagna di Russia (1941-1943) presente presso la Fondazione Museo storico del Trentino.
  La prima raccolta, Cartoline italiane a Voronezh, è rimasta per quasi settant'anni conservata tra i fondi dell'Archivio statale sulle rive del Don e contiene cartoline familiari o di amici indirizzate ai soldati italiani posizionati sul Don: cartoline di saluto, ricordi di paesaggi, borghi, montagne, litorali e spiagge. Il secondo blocco, Cartoline dal Don, proviene invece dagli archivi del Museo storico del Trentino, direttamente dal fondo «Censura Mantova (1941-1943)» e sono cartoline indirizzate in patria ai familiari dei soldati impegnati sul fronte russo.Prelevate per controllo dall'Ufficio Censura, non arrivarono mai a destinazione.

  DAL TESTO – “Oltre a essere più economiche e a viaggiare più velocemente delle lettere, le cartoline illustrate si prestano a veicolare messaggi e immagini di propaganda, non solo nei confronti di quell'unico destinatario cui sono indirizzate, ma anche a un più vasto pubblico di fruitori e di attori: illustratori, tipografi, negozianti (cartolai e giornalai), acquirenti, impiegati postali in partenza, smistamento, arrivo. «Solo alla fine di questo lungo viaggio - dopo essere magari passata anche sotto gli occhi degli addetti alla censura postale - ciascuno di questi milioni di pezzi raggiunge il suo ultimo, e teoricamente unico, destinatario: quel parente o amico o conoscente di cui un civile o un militare, dall'Italia o da fuori, ha inteso ricordarsi, intrecciando a questo punto, più o meno volutamente e consapevolmente, il proprio discorso privato - sia pur ridotto ai saluti o a una firma - a un più vasto, promiscuo, eterodiretto discorso pubblico di base.
  “Ciò che in tempo di guerra quel «vero e proprio manifesto da tasca» veicola sono dunque i temi della propaganda politica fondata sulla nettissima divisione tra bene e male, amici e nemici, civili e barbari, umani e bestie. «Il legame tra elemento morale ed elemento fisico diventa essenziale: la bruttezza o la deformità fisica, infatti, servono a descrivere i segni di una più profonda e sostanziale bruttura morale, e l'enfatizzazione dei misfatti del nemico e della sua irriducibile diversità hanno l'obiettivo di accrescere l'odio nei suoi confronti e di legittimare i sacrifici che il conflitto richiede. In tali casi, l'immagine diventa cruda e le parole nude; il linguaggio si fa brutale, non dissimula, ma esalta la violenza, incita all'odio. La guerra, infatti, non ammette sfumature e quindi tende a semplificare i messaggi: non si vuole più parlare, ma solo far vedere e sentire. La parola raziocinante tende a indietreggiare, la frase a scomparire. Dominano immagini forti, aggressive, eccessive. Lo scopo non è di indurre alla riflessione ma all'azione. D'altronde, com'è stato notato, denunciare quali sono le fonti del male significa anche suggerire implicitamente il rimedio per eliminarle».”

  I CURATORI – Quinto Antonelli è responsabile dell’Archivio della scrittura popolare al Museo storico in Trento. Nella sua ampia produzione a stampa si è occupato della formazione nel senso comune (Fede e Lavoro. Ideologia e linguaggio di un universo simbolico, Trento 1981), dell’immaginario folklorico (Storie da quattro soldi, Trento 1988), di storia delle scuola e dell’alfabetizzazione (Per una storia della scuola elementare trentina, Trento 1988 e A scuola! A scuola! Popolazione e istruzione dell’obbligo in una regione dell’area alpina secc. XVIII-XX, Trento 2001). Molti dei suoi studi vertono naturalmente sulle scritture “minori” (con Egle Becchi ha curato Scritture bambine: testi infantili tra passato e presente, Roma-Bari 1995) e popolari. Numerosi sono i volumi da lui scritti e curati per le edizioni del Museo storico in Trento.
  Sergej Ivanovich Filonenko
è uno studioso russo. Insieme con Giorgio Scotoni, ha pubblicato l’opera Retroscena della disfatta italiana in Russia nei documenti inediti dell'8ª armata (Panorama Editrice, 2008).

  INDICE DELL’OPERA – Premessa, di Lorenzo Dellai – Presentazione, di Aleksej Gordeev - «Un manifesto in tasca»: cartoline illustrate, propaganda di guerra e opinione pubblica, di Quinto Antonelli - Parte prima. Cartoline e santini italiani a Voronezh - Parte seconda. Cartoline italiane dal Don - Il teatro di guerra a Voronezh, di Sergej Ivanovich Filonenko