Cossiga e l'intelligence Stampa E-mail

a cura di Mario Caligiuri

Cossiga e l'intelligence

Rubbettino, pagg.183, Euro 15,00

 

caligiuri_cossiga  IL LIBRO – I servizi segreti sono circondati da una leggenda nera. Eppure risultano indispensabili per la democrazia. È questo il messaggio che Francesco Cossiga ci ha lasciato, invitando a riflettere per comprendere di cosa parliamo quando parliamo di intelligence. Il Presidente Emerito della Repubblica ha invitato il mondo della politica, della cultura e dell'informazione a confrontarsi su un tema centrale per la sicurezza e il benessere dello Stato. I saggi contenuti in questo volume ne illustrano la profondità del pensiero e la vastità della visione. Giorgio Galli, Rosario Priore, Giulio Cazzella, Carlo Jean, Pino Arlacchi, Paolo Savona e Carlo Mosca hanno prodotto approfonditi contributi per fare conoscere alla pubblica opinione questo aspetto di Francesco Cossiga, che ha costantemente auspicato lo studio dell'intelligence nelle università del nostro Paese.

  DAL TESTO – “Francesco Cossiga è stato un grande statista, aveva un profondo senso del servizio dello Stato, lo intendeva come un "sacerdozio civile". […] Era un patriota, al tempo stesso sardo ed italiano, legato al proprio Paese con fierezza, capacità e dedizione. È stato un protagonista della politica italiana per oltre quarant'anni e si è sempre distinto per lungimiranza, conoscenza delle istituzioni e degli uomini e visione del futuro dell'Italia e dell'Europa. Già alla fine degli anni Ottanta, dopo il Trattato di Reykjavik, Cossiga aveva intuito che l'imminente" crollo del muro" non era solo un fatto epocale, capace di trasformare gli assetti geopolitici mondiali, ma anche un evento che avrebbe fatto crollare il sistema politico italiano. L'egemonia della DC, funzionale alla guerra fredda ed al periodo in cui dominavano le ideologie, sarebbe scomparsa, per essere sostituita da un sistema politico caratterizzato da una maggiore complessità, la cui crescita doveva essere però accelerata, per evitarne il collasso e per consolidare lo Stato, prima che si producessero confusione e caos e, quindi, un declino nazionale. Con il sistema politico avrebbero dovuto essere modificati anche taluni assetti costituzionali. Nel suo messaggio alle Camere del 26 giugno 1991 Cossiga sostenne l'inevitabilità e l'urgenza delle riforme ed indicò il percorso istituzionale con cui attuarle. Purtroppo, le sue proposte non furono accolte e il Presidente divenne oggetto di critiche ed accuse, come lo sono spesso coloro che, volendo migliorare le cose, ledono interessi consolidati. Non fu compreso o, meglio, fu capito fin troppo bene dalla partitocrazia imperante, che difendeva con i denti le proprie rendite di posizione, il proprio potere ed i propri privilegi. Cossiga voleva salvare i partiti che considerava necessari per la democrazia e, in particolare, voleva eliminare la divisione verticale esistente nel Paese e legittimare - o, come si usa dire oggi, "sdoganare" - il Pci emarginato. Ma i partiti non vollero riformarsi e lo misero alla gogna; ne conseguì il loro crollo, come il Presidente aveva chiaramente previsto. Il fallimento aveva molto amareggiato Cossiga. L'elezione di Oscar Luigi Scalfaro a nuovo Presidente della Camera, nell'aprile 1992, lo convinse che i profittatori del vecchio sistema avevano vinto. Nel discorso che pronunciò, in occasione delle sue dimissioni il 25 aprile dello stesso anno, lo disse chiaramente, prognosticando, quasi con disperazione, che cosa sarebbe avvenuto ed i fatti purtroppo gli hanno dato ragione.”

  IL CURATORE – Mario Caligiuri è professore associato di Pedagogia della Comunicazione all’Università della Calabria e insegna comunicazione pubblica all’Università “La Sapienza” di Roma. Direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, ha fondato presso lo stesso Ateneo il Centro di Documentazione Scientifica sull’Intelligence. Negli ultimi anni la sua ricerca sta proponendo una teoria pedagogica sulla formazione delle élite e lo studio dei rapporti tra poteri occulti e sistema democratico. Tra le sue pubblicazioni, Comunicazione pubblica, formazione e democrazia (2003), Prove tecniche di democrazia. Il progetto educativo John Dewey in Turchia (2008), La formazione delle élite. Una pedagogia per la democrazia (2008), Intelligence e 'ndrangheta. Uno strumento fondamentale per contrastare uno dei fenomeni criminali più pericolosi del mondo (2009), Cultura della legalità. Come lo Stato sta combattendo la 'ndrangheta (2010).

  INDICE DELL’OPERA - Introduzione, di Mario Caligiuri - Cossiga e il governo invisibile, di Giorgio Galli - Cossiga e il sequestro Moro, di Rosario Priore - Cossiga e gli anni di piombo, di Giulio Cazzella - Cossiga e la guerra fredda, di Carlo Jean - Cossiga e i riferimenti culturali, di Pino Arlacchi - Cossiga e l'intelligence economica, di Paolo Savona - Cossiga e il senso dello Stato, di Carlo Mosca – Appendici - Note sugli autori - Indice dei nomi