Aa. Vv.
Don Enrico Carandino Un sacerdote, una famiglia, un territorio
Edizioni Terra e Identità, pagg.82, Euro 8,00
IL LIBRO – Questo libro raccoglie una breve antologia di testi relativo a don Enrico Carandino (Patro, 1860 – Asti, 1929), uno dei primi quattro sacerdoti della Congregazione degli Oblati di San Giuseppe d’Asti, nel centenario della nascita. Il sacerdote viene rievocato in queste pagine dal nipote don Ugo Carandino, che ha nelle sue espressioni, anche esterne, le caratteristiche dello zio, come vennero delineate dal santo Fondatore Giuseppe Marello, in una lettera del 23 novembre 1889: "L'Eminentissimo Don Carandino colle sue lunghe braccia sia l'aiutante universale secondo il consueto". Don Enrico aveva l'incarico di segretario generale e degli studi, essendo "eminentissimo" non solo di statura, ma ben più in cultura classica generale, unita a una fedeltà indiscussa ai suoi doveri sacerdotali e a un'arte pedagogica da vero educatore. Egli conobbe Don Bosco, fu sostenitore di Mons. Manacorda, vescovo intransigente, e fu uno di primi discepoli di Mons. Marello, fondatore degli Oblati. Compose le costituzioni della Congregazione e fu il primo superiore a Roma.
DAL TESTO – “Quanto a virtù sacerdotali e religiose, fu sempre di esempio a tutti. Non è il caso di discorrere sulle singole virtù. Vogliamo solo riferire un episodio, di cui tutta la Comunità fu testimone, dal quale risulta la sua umiltà. “A quei tempi, verso il 1926, la "ruota" che dal refettorio dei Superiori mette nella cucina per il servizio, si trovava vicino all'angolo in fondo, e si apriva direttamente dentro il refettorio stesso. Ora avvenne un giorno che il serviente fece, vicino alla "ruota", un po' di rumore mentre tutti erano in silenzio in attesa di far la preghiera. Ogni rumore, specie se improvviso, si ripercuoteva dolorosamente sui nervi di Don Carandino; e in quel momento egli non poté trattenere uno scatto di disapprovazione. Nessuno vi dette importanza, ben conoscendo la sua ipersensibilità; ma il giorno dopo, nel medesimo refettorio, egli ebbe la virtù di chiedere pubblicamente scusa a tutti del cattivo esempio dato. “Era di statura più alta della media (Mons. Marello lo chiamava "eminentissimo"), proporzionato, slanciato e diritto: non poteva soffrire quelli che si afflosciavano e si chinavano abitualmente in avanti.”
INDICE DELL’OPERA - Presentazione, di padre Severino Dalmaso, osj - Cronologia della vita di don Enrico Carandino - Necrologio degli Oblati di San Giuseppe - Diario manoscritto, di don Enrico Carandino, osj - Vita di don Enrico Carandino (1860 -1929), di padre Luigi Mori, osj - La famiglia Carandino, di don Ugo Carandino
|