Il mito dacico nella letteratura romena dell'Ottocento |
Roberto Merlo Il mito dacico nella letteratura romena dell'Ottocento Edizioni dell’Orso, pagg.416, Euro 30,00
IL LIBRO – Dai cronisti medievali fino agli intellettuali del Novecento, le élite culturali romene hanno dato prova di un costante interesse per la definizione dell’identità nazionale. Tale definizione riposa in primo luogo sulla rivendicazione di un’origine, di un momento fondante che possa avvalorare il passato e garantire il futuro. In tal senso, la determinazione delle caratteristiche e delle specificità della «romenità» ruota da sempre intorno a due grandi miti delle origini nazionali e alla loro reciproca delimitazione: il mito latino e il mito dacico. DAL TESTO – “Il sintagma «mito dacico» circoscrive, all'interno dell'articolato avvicendarsi e intrecciarsi di narrative delle origini che segna l'evoluzione della cultura romena, il complesso mitico-simbolico dell'etnogonia che, in parallelo e in concorrenza con il «mito latino», si viene coagulando intorno al progressivo imporsi dei daci quale elemento centrale del processo etnogenetico, e che si afferma originariamente come mito storico-politico […] presto capitalizzato dalla letteratura «nazionale» romantica […], in seno alla quale prenderà vita anche un mito autenticamente «letterario» […]. L’AUTORE – Dopo la laurea e il dottorato in Romenistica, Roberto Merlo è stato per alcuni anni lettore di italiano in Romania. Attualmente insegna Lingua e Letteratura romena presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università degli Studi di Torino. Ha pubblicato studi sul mito dacico nella cultura romena dell’Otto e del Novecento, sulla poetica di Marin Sorescu, sulle traduzioni di letteratura romena in italiano e sulla letteratura italofona dell’emigrazione romena, sulla didattica multilingue italiano-romeno, sui fenomeni di interferenza fra le due lingue e sui rapporti linguistici slavo-romeni. Ha tradotto dal romeno opere letterarie, tra cui Gabriela Adameşteanu, L’incontro (nottetempo, 2010) e Doina Ruşti, Zogru (Bonanno, 2010), e saggi specialistici, tra cui Marius Sala, Dal latino al romeno. Introduzione a una storia della lingua romena (Edizioni dell’Orso, 2009) e Ion Bulei, Breve storia dei romeni (Edizioni dell’Orso, 2006). INDICE DELL’OPERA - Ringraziamenti – Introduzione. Il mito e la Dacia (1. Apertura - 2. «Mito» - 2.1. Letterarietà del mito: miticità della letteratura - 2.2. Forma - fiction e narratività - 2.3. Senso: significatività e aderenza - 2.4. Modalità - partecipazione e make believe - 3. «Dacico» - 3.1. Denotazioni storiche - 3.2. Connotazioni mitiche - 4. Prospettive - 5. Chiusura) - I. La vendetta di Decebalo. Il mito dacico tra immaginario storico e ideologia politica (1. Preliminari: memoria, nazione, mito e ideologia - 1.1. Storia, mito e modernità - 1.2. Ideologia, mito e legittimazione - 2. Il mito dacico: origini, evoluzioni e sopravvivenze - 2.1. Il bacino semantico del mito dacico - 2.1.1. Ruscellamenti - 2.1.2. Divisione delle acque - 2.1.3. Confluenze, il nome del fiume e assestamento degli argini - 2.1.4. Istituzionalizzazione pedagogica ed esondazione - 2.1.5. Esaurimento dei delta - 3. Conclusioni: derive e demitizzazioni) - II. L'arme e gli amori. Origini, strutture e forme del mito letterario dacico (1. Preliminari: tentazioni - 1.1. Le «tentazioni» dello spirito - 1.2. Le «tentazioni» della letteratura - 2. Edificazione I: strutture e materiali - 2.1. Fondamenta - 2.2. Variazioni - 2.2.1. Temi - 2.2.2. Motivi - 2.2.3. Figure - 2.2.4. Simboli - 3. Edificazione II: forme e modelli - 4. Conclusioni) - III. Le dimensioni dell'eroe. Spazi, tempi e figure del mito dacico in epoca romantica (1. Preliminari - 2. Fondazioni storiografiche ed edificazioni letterarie - 2.1. Fondazioni storiografiche - 2.1.1. Scavi - 2.1.2. Fondamenta - 2.2. Edificazioni letterarie - 2.2.1. Spazi mitici - 2.2.1.1. La Montagna - 2.2.1.2. Il Fiume - 2.2.2. Tempi mitici - 2.2.2.1. L'Età dell'Oro - 2.2.2.2. Il Risveglio - 2.2.3. Figure mitiche - 2.2.3.1. La genealogia dell'Eroe - 2.2.3.2. Rex nihil desperans: ipostasi epiche - 3. Conclusioni) - IV. I volti di Dochia. Genesi e metamorfosi di un mito letterario romantico (l. Preliminari - 2. I «miti» di George Călinescu - 2.1. Mito «letterario» e mito «letterarizzato» - 3. La «nascita» di Dochia: la genesi del mito letterario - 3.1. Le origini del «mito» - 3.1.1. «Sintassi» della variante asachiana - 3.2. Il mito delle «origini» - 3.2.1. «Semantica» della variante asachiana - 3.3. La «geologia» del mito - 4. I «volti» di Dochia: le metamorfosi del mito letterario - 4.1. Dochia come elemento di localizzazione - 4.1.1. Dochia (1851) di Dimitrie Bolintineanu - 4.1.2. Florinta (1880) di Ion I. Bumbac - 4.2. Dochia come genius loci - 4.2.1. Dragoş (1852) di Asachi - 4.2.2. Eroul Ciubăr-vodă (1843) e Dragoş (1868) di Constantin Stamati - 4.2.3. Daciada (1890) di George Baronzi - 4.2.4. Traianida (1868-1869, 1870) di Dimitrie Bolintineanu - 4.3. Introduzione alla complessità della Dochia emineschiana - 5. La «morte» di Dochia: l'obsolescenza del mito letterario - 6. Conclusioni) – Bibliografia (1. Fonti - 2. Critica - 3. Bibliografia supplementare)
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