Lo stato degli studi voegeliniani Stampa E-mail

a cura di Gian Franco Lami

Lo stato degli studi voegeliniani
A cinquant'anni dalla pubblicazione di Ordine e storia

Edizioni Franco Angeli, pagg.288, Euro 27,00

 

lami_voegeliniani  IL LIBRO – Dal punto di vista di Voegelin, filosofia e scienza hanno da trovare il modo di convivere, senza preclusioni. Ma questo diviene possibile solo consentendo che la filosofia si faccia carico di quella ricerca-ultima, rispetto alle conoscenze mondane, capace di dare un senso, non solo utilitario e più che semplicemente duraturo, agli stessi metodi con cui tali conoscenze vengono praticate.
  Ciò significa che, anche per Voegelin, l'adozione di un modello, la utilizzazione di un paradigma reale, e il suo giudizio favorevole all'impiego di quel certo modello, o di quel paradigma, in determinate circostanze esistenziali, non significano affatto la loro approvazione incondizionata. Al contrario, con atteggiamento che richiama molto fedelmente lo stereotipo aristotelico, egli ne conferma la validità "formale" solo in presenza di una specifica sostanza, la qualità di un'anima solo in presenza di un corpo specifico, dalla cui necessità partire, al fine realizzativo di qualsivoglia interpretazione o miglioramento. E il miglioramento è insito nel patrimonio naturale di tutte le cose, insieme con la loro intrinseca qualità.
  Dunque, fin dal tempo in cui disquisiva della "forma" dello Spirito americano, Voegelin non ha mai dubitato della impossibilità di esportare, per esempio, soluzioni costituzionali, e non ha mai scambiato il dito che indica la luna con la luna stessa. Purtroppo, questo semplice accorgimento non è stato utilizzato da taluni suoi recenti commentatori e dalla maggior parte dei suoi critici, che lo hanno, di volta in volta, preso per un pensatore conservatore, per rivoluzionario, per integralista, per protestante, per tradizionalista, per progressista, e così via.

  DAL TESTO – “Voegelin, in fondo, sembra suggestionato dalle posizioni antiautoritarie degli gnostici, e vede la gnosi quasi come una giustificazione al rifiuto della legittima autorità del vescovo (come era il caso del rifiuto del maestro gnostico Valentino a sottomettersi all'autorità del vescovo di Roma) e quindi come tale un pericolo politico per l'unità della Chiesa, ma, a parte questo timore, per cui definisce come modernità gnostica ogni rottura dell'intiero politico-teologico, egli stesso sembra muoversi in una sequela di tematiche gnostiche, infatti la gnosi antica è proprio quella fede in una «scienza» primordiale che possa permettere al dotto, al sapiente, all'intellettuale gnostico (come il celebre maestro Valentino) di spiegare i misteri della religione, innanzitutto agli iniziati, in una sorta di omologia tra rivelazione teologica e speculazione filosofica, appunto fede e dottrina. Gli gnostici avevano due fonti di tradizione: una pubblica, quella rivelata, ed una segreta, un'«eredità primitiva» pre-data, consustanziale all'anima-coscienza, e tutto il loro sforzo era darsi delle regole per la liberazione dell'anima dal mondo. Tale tentativo era proprio di una ristretta schiera élitaria di iniziati, dal carattere tipicamente aristocratico, allo stesso modo di come Platone-Voegelin è impegnato nella ricerca di una «forma simbolica» con cui l'anima possa esprimere la sua ascesa verso Dio.”

  IL CURATORE – Gian Franco Lami insegna Filosofia Politica all'Università di Roma "Sapienza". È professore visitatore alla Pontificia Università Urbaniana. Dal 1978, cura l'edizione italiana degli scritti principali di Eric Voegelin. Tra i suoi lavori più recenti: Eric Voegelin, Ordine e Storia , vol. I, Israele e Rivelazione , Aracne, Roma, 2004; Socrate Platone Aristotele , Rubbettino, Soveria Mannelli, 2005; Julius Evola, Augustea (1941-1943) La Stampa (1942-1943) , Fondazione Julius Evola, Roma-Pesaro, 2006; Tra utopia e utopismo , Il Cerchio, Rimini, 2008; Filosofi cattolici del Novecento. La Tradizione in Augusto Del Noce (a cura di), FrancoAngeli, Milano, 2009.

  INDICE DELL’OPERA - Premessa, di Gian Franco Lami - Platonische Gründungsspiele bei Eric Voegelin, di Clemens Kauffmann - Voegelin interprete di Agostino. Contributo ad un'analisi critica, di Giuliana Parotto - "C'è ragione nella ricerca dell'ordine". Voegelin come pensatore della modernità, di Jürgen Gebhardt -  Tra "teologia politica" e gnosi: quale restaurazione dell'ordine politico?, di Francesco Saverio Festa -  Voegelin e le sue anticipazioni sul mondo moderno, di Franco Eugeni e Marco Santarelli -  Politica e religione. Voegelin oggi, di Andrei Marga -  Dio non può morire: il carattere "estetico" della trascendenza in Eric Voegelin, di Stefano Virgilio - Przywara in Voegelin: un "flux of parousìa"?, di Paolo Cevasco - Il paradosso hegeliano, di Gian Franco Lami - Voegelin's Final Writing: Quod Deus Dicitur (Jan. 2-18, 1985) - Il concetto politico di Apocalisse: Voegelin e Dostoevskij, di Paul Caringella e Roberto Valle -  La filosofia della conoscenza voegeliniana tra esperienza classica della ragione e cristianesimo, di Giovanni Sessa - Eric Voegelin e Gianbattista Vico. Una lettura retorica, di Giuseppe Ballacci -  Del Noce lettore di Voegelin: la critica della modernità, di Paolo Armellini -  Gradi di razionalità e critica delle visioni distorte dell'ordine in Alois Dempf ed Eric Voegelin, di Giovanni Franchi - Il Voegelin "sociologo" secondo Earle Eubank, di Carlo Gambescia