La crisi che non passa Stampa E-mail

a cura di Mario Deaglio

La crisi che non passa
XVI rapporto sull'economia globale e l'Italia

Guerini e Associati, pagg.200, Euro 21,00

 

deaglio_crisi  IL LIBRO – La crisi in cui l'Occidente ha cominciato a scivolare durante l'estate del 2007 e nella quale è definitivamente precipitato nel settembre 2008 non solo non si è ancora risolta, ma se ne deve constatare l'estensione dall'economia alla società, alla politica, ai grandi equilibri politico-strategici internazionali. Il baricentro del pianeta continua a spostarsi verso est, la "primavera araba" ha rimesso in discussione consolidati equilibri (e potrà avere conseguenze inattese anche per quanto riguarda l'accesso alle risorse energetiche), le istituzioni che reggono l'ordine internazionale - dall'ONU all'FMI alla WTO - appaiono sempre più inadeguate al compito. L'Europa - e con essa, purtroppo, l'Italia in pole position - è al centro della crisi. La debolezza della finanza si mescola alla debolezza delle istituzioni, mentre la speranza che potessero bastare poche misure tecniche di stabilizzazione dei mercati ha ormai ceduto il passo al convincimento che la crisi sia complessa e multidimensionale: non si potrà tornare a uno sviluppo stabile, in un contesto mondiale assestato, senza rimedi innovativi e regole nuove.

  DAL TESTO – “Secondo uno studio della Banca Mondiale, il predominio fin qui incontrastato del dollaro quale moneta internazionale finirà prima del 2025, cioè tra circa 15 anni, quando emergerà un nuovo sistema monetario in cui al dollaro si affiancheranno l'euro e lo yuan cinese. Alcuni economisti prevedono che lo yuan, o renminbi, sarà un serio rivale del dollaro quale moneta di riserva internazionale già tra una decina d'anni, un periodo molto breve per una simile transizione epocale. Il declino americano non è solo economico e monetario ma anche politico e strategico, benché gli Stati Uniti continuino a disporre di un apparato militare senza rivali. La guerra in Afghanistan, che ora si estende al Pakistan settentrionale, e quella in Iraq, in realtà non ancora conclusa, sono state un grave salassa per l'economia americana, e una demi-débâcle politico-militare.
  “Ancora più rapido appare il declino dell'Europa sulla scena mondiale. La coesione interna dell'Unione Europea si è molto indebolita in seguito alla crisi economico-finanziaria e ai problemi dell'euro. L'Unione non ha saputo svolgere alcun ruolo specifico e costruttivo a fronte della Rivolta Araba che ha sconvolto il Medio Oriente e il Nordafrica. Allo stesso modo, l'Unione Europea, in quanto tale, è stata di fatto tagliata fuori dalla guerra in Libia, avviata da Francia e Regno Unito e poi condotta insieme ad altri, tra cui l'Italia, sotto l'egida della NATO.”

  GLI AUTORI – Mario Deaglio insegna Economia internazionale presso l'Università di Torino ed è editorialista economico de La Stampa
  Giorgio Arfaras è opinionista di economia e finanza e dal 2009 è direttore della Lettera Economica del Centro Einaudi. 
  Anna Caffarena insegna Relazioni internazionali presso l'Università di Torino; è presidente di T.wai (Torino World Affairs Institute). 
  Giorgio S. Frankel, giornalista professionista, si occupa di Medio Oriente, petrolio e industria aerospaziale. Collabora a Il Sole 24 Ore
  Gabriele Guggiola è docente presso l'Università dell'Insubria, dove si occupa di economia pubblica. 
  Pier Giuseppe Monateri insegna Diritto civile presso l'Università di Torino; dirige Biblioteca della libertà, la rivista del Centro Einaudi. 
  Giuseppe Russo, economista professionista, ha fondato e dirige STEP Ricerche, società di studi economici applicati.

  INDICE DELL’OPERA - Presentazione, di Emilio Zanetti - La crisi che non passa - Introduzione. Gira per il mondo il dèmone dell'imprevedibilità, di Mario Deaglio (Alla ricerca di nuovi equilibri) - 1. Quattro scenari per l'economia globale, di Mario Deaglio (1.1. La nuova economia multipolare - L'illusione di un ritorno all’«età dell'oro» - L'oscillazione Occidente-Asia - 1.2. Il salvataggio delle banche e i pericoli di inflazione e stagnazione - La finanza e la «battaglia contro gli dei» - L'ombra di Faust sull'inflazione globale - Il propagarsi del pericolo inflazionistico - Perché la macchina produttiva stenta a ripartire - General Motors ieri e oggi, di Mario Deaglio - Europa-America: la gara tra due debolezze - 1.3. Il ruolo cruciale degli Stati Uniti e gli esiti possibili della crisi - La ripartenza americana non c'è - Il rischio di nuove «bolle» - Materie prime, il rebus dei prezzi, di Giorgio Arfaras) - 2. Dal vecchio ordine al nuovo disordine, di Mario Deaglio e Gabriele Guggiola (2.1. La crescente difficoltà del governare - I governi deboli dei paesi ricchi: il tramonto della politica economica sorridente - La crisi di bilancio degli Stati Uniti, di Giorgio Arfaras - Continuità politica, espansione economica: la ricetta dei paesi emergenti - 2.2. Europa, Cina e Giappone, i problemi di tre aree - L'Europa danza sulle uova - Il «drago» cinese ha i piedi d'argilla? - Il disastro Giappone - 2.3. La riva sud del Mediterraneo - Couscous e computer: Mohamed ovvero l'instabilità dei paesi della riva sud - Alla ricerca di nuovi assetti istituzionali - La polveriera sub sahariana) - 3. I problemi del lungo periodo, di Giorgio S. Frankel, Anna Caffarena, Pier Giuseppe Monateri (3.1. I possibili sviluppi futuri: verso un mondo multipolare? - La debolezza dell'agglomerazione occidentale e la ridistribuzione del potere e del prestigio - Industria aeronautica, predominio occidentale a rischio - La Rivolta Araba e il labirinto mediorientale - Per il petrolio, incertezze geostrategiche, economiche, tecnologiche - Le previsioni possibili: il 2012, anno interessante - 3.2. Tra passato e futuro - L'anno delle conferme - La governance internazionale alle prese con la crisi - Un mondo post-americano? - 3.3. Le sfide alla libertà personale - Il Trattato di Lisbona e l'entrata in vigore della Carta di Nizza: la marcia indietro europea sui diritti - Le «incursioni tecnologiche» nella libertà personale - Se «polizia» fa rima con «economia») - 4. Italia 2011, la ripresa mancata, di Giuseppe Russo (4.1. L'Italia arriva alla crisi già in crisi - 4.2. L'impatto del crack di Lehman Brothers (2008) - 4.3. La crisi vira e diventa recessione (2009) - I comportamenti delle famiglie e del settore pubblico - 4.4. Ripresa o «rimbalzo»? (2010) - L'indice della produzione industriale - 4.5. Perché la ripresa fallisce (2011) - La perdurante debolezza strutturale dei settori - Fiat, prospettive italiane incerte di Giuseppe Russo - Italia, terra di disinvestimento - Il vero numero dei disoccupati - La stagnazione della produttività totale dei fattori - (L'Italia ha perso lo stellone?) - 4.6. Storia (provvisoria) di una manovra a puntate - 4.7. Alla ricerca di un lieto fine - Perché la spesa pubblica si può tagliare, di Giorgio Arfaras) - Conclusione. Che cosa ci aspetta dopo la tempesta, di Mario Deaglio - Indice dei nomi - Profilo degli autori - UBI Banca - Il Centro Einaudi