L’Italia delle idee Stampa E-mail

Angelo d’Orsi

L’Italia delle idee
Il pensiero politico in un secolo e mezzo di storia

Bruno Mondadori, pagg.432, Euro 23,00

 

dorsi_italia  IL LIBRO – La storia d’Italia raccontata attraverso il tessuto di pensiero (idee, teorie, ideologie) che ha contribuito a definire l’identità, non solo intellettuale, del nostro paese. Sfilano, prima di tutto, i creatori, o riproduttori a diversi livelli: Cavour e Giolitti, Mazzini e Cattaneo, De Sanctis e Labriola, Turati e la Kuliscioff, Mosca e Pareto, Croce e Gentile, Marinetti e D’Annunzio, Gramsci e Gobetti, Mussolini e Bottai, Calamandrei e Vittorini, don Mazzolari e don Milani, Aldo Capitini e Danilo Dolci, Pasolini e Primo Levi, Montanelli e Bobbio… Le vicende degli uomini si riversano in quelle di scuole, partiti, riviste, sempre ricostruite seguendo il filo rosso delle idee politiche, nei loro nessi con la più vasta produzione culturale e l’intera società nazionale. Liberalismo, anarchismo, nazionalismo, socialismo, comunismo, cristianesimo sociale, clericalismo, fascismo, qualunquismo, pensiero democratico, fino ai nuovi sbocchi autoritari della “postdemocrazia”: il libro non si limita a raccontare il passato, sotto specie del pensiero politico ma, attraverso connessioni inattese tra i nostri ieri e l’oggi, sollecita riflessioni, fornisce stimoli, apre interrogativi, senza rinunciare a dare, accanto agli elementi conoscitivi, spunti di valutazione. In particolare nell’Epilogo l’autore intinge, gramscianamente, la sua penna nell’acido corrosivo, per smascherare le parole ingannevoli dei potenti, denunciare il silenzio degli ignari e degli ignavi e incitare ad agire: “Se non ora, quando?”.

  DAL TESTO – “La letteratura era, dannunzianamente, esaltazione del bello che si associa a quella della genialità, ambedue sentieri che conducono all'individuo d'eccezione: tra le idee che cominciavano non soltanto a circolare, ma a imporsi, v'era precisamente quella dell'esistenza di aristoi, di creature destinate al comando, sulla base della diffusione, che fu sovente banalizzazione e talora corruzione, del pensiero di Nietzsche. La bellezza, e il suo culto, portarono verso l'ideologia politica anche coloro che continuavano, minoritariamente, a respingere l'ideale di un letterato-intellettuale, e comunque la tradizione del letterato erudito, bibliotecario, immerso nelle sudate carte, incurante di quanto avviene al di fuori della sua stanza, incominciava ad apparire obsoleta. Nuove forme di cultura avanzavano, delineandosi una più ampia platea, con una editoria finalmente in trasformazione, che vedeva l'emergere di figure professionali nuove, anche al di fuori dei libri, legate all'organizzazione culturale, al giornalismo, all'università; avvisaglie di una prima cultura di massa, che avrebbe fatto il suo ingresso dopo la Prima guerra mondiale, sia pure in modo limitato e parziale. Corradini fu tra coloro che tentarono una coniugazione tra questa ideologia, sostanzialmente tributaria del diffuso elitismo, e quella dell'impegno politico, diretto o indiretto, dell'uomo di lettere: quasi un tramite tra aspirazione superomistica e riconosciuta esigenza di raggiungere in qualche modo le masse.”

  L’AUTORE – Angelo d'Orsi insegna Storia del pensiero politico all’Università di Torino. Si occupa da anni, oltre che di questioni di metodo storico e di storia della storiografia, di storia della cultura e degli intellettuali. Presiede la Fondazione Salvatorelli, dirige la rivista di storia critica "Historia Magistra" e ha fondato FestivalStoria Tra i suoi libri: La cultura a Torino tra le due guerre (Einaudi, Torino 2000); Intellettuali nel Novecento italiano (Einaudi, Torino 2001); La città, la storia, il secolo. Cento anni di storiografia a Torino (Il Mulino, Bologna 2001); Allievi e maestri (Celid, Torino 2002); Piccolo manuale di storiografia (Bruno Mondadori, Milano 2002); Guernica, 1937 (Donzelli, Roma 2007); 1989. Del come la storia è cambiata, ma in peggio (Ponte alle Grazie, Milano 2009); L'Italia delle idee (Bruno Mondadori, Milano 2011).

  INDICE DELL’OPERA - Premessa - 1. 1861-1878. Moderato, ma non troppo - 2. 1878-1896. La nazione di tutti - 3. 1896-1908. Contro «la sentimentalità democratica» - 4. 1908-1911. Miti guerrieri - 5. 1911-1918. Da Tripoli a Vittorio Veneto - 6. 1918-1922. Rivoluzione e controrivoluzione - 7. 1922-1929. Disarmate idee e armi senza idee - 8. 1929-1939. La modernizzazione dell'oppressione - 9. 1925-1939. Il pensiero in carcere e in esilio - 10. 1939-1945. Estremo fascismo e guerre civili - 11. 1945-1956. Ricostruzioni, restaurazioni, rivoluzioni (mancate) - 12. 1956-1991. I sommersi e i salvati – Epilogo. 1991-2011. Postdemocrazia all'italiana - Cronologia delle opere – Bibliografia - Indice dei nomi