È più facile scrivere bene che scrivere male |
Massimo Birattari È più facile scrivere bene che scrivere male Ponte alle Grazie, pagg.219, Euro 16,00
IL LIBRO – Scrivere bene è meno difficile di quanto siamo abituati a pensare. Dire che è più facile che scrivere male può sembrare un’esagerazione. Ma pensate a tutte le energie che sprechiamo per complicarci l’esistenza e infilarci nei labirinti di una lingua involuta e oscura. Pensate a certi comunicati stampa, ai verbali delle riunioni di condominio, alla lingua che ci sentiamo costretti a usare nelle relazioni scritte in ufficio o a scuola. Davvero è meno faticoso scrivere bene. A patto di sapere come si fa. DAL TESTO – "Per aiutarvi a raggiungere la consapevolezza stilistica, questo manuale esaminerà da vicino le parole (la materia prima di ogni nostro discorso) e la sintassi (alla ricerca del modo migliore di combinare le parole); vi farà riconoscere gli errori di stile più comuni (e più dannosi); vi insegnerà a leggere (ogni brano d’autore vuole essere un’inoculazione in dosi massicce di un altro virus, quello della lettura). L’AUTORE – Massimo Birattari, diplomato (in storia) presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, è stato redattore di libri scolastici, traduttore (di Paul Auster, John Banville, Joseph O’Connor, Mordecai Richler, Vikram Seth), ghost writer. Oggi è consulente editoriale e copywriter pubblicitario. Tra i suoi libri, per ragazzi, I rivoltanti romani (con Terry Deary, Salani 1998), I barbuti barbari (con Chicca Galli, Salani 2008), Vite avventurose di santi straordinari (con Chicca Galli, Rizzoli 2009) e Benvenuti a Grammaland (Feltrinelli Kids 2011). È il curatore di un corso di scrittura in 24 volumi del Corriere della Sera (2011). INDICE DELL’OPERA - Premessa - 1. Semplicità - 1. Nella giungla della lingua complicata - La lettura: Calvino e l'antilingua - Il burocratese – Famiglie di parole: il lessico burocratico e il suo antidoto - Le complicazioni della politica - 2. La semplicità per farsi capire - La comprensione delle parole - Scrivere per comunicare - 3. Parole semplici - 4. Nomi concreti, frasi lineari - 5. Frasi brevi - 6. La semplicità in azione - La lettura: Aldo Buzzi o la semplicità come stile - 7. Per finire - Idee per scrivere con semplicità - L'altra campana: Gadda e la complicazione necessaria - 2. Chiarezza - 1. La chiarezza logica - La lettura: Galileo spiega la relatività - 2. Scrivere per farsi ascoltare - La lettura: Gadda raccomanda di parlare chiaro - 3. Chiarezza, grammatica e sintassi - 4. Ambiguità da evitare - 5. Sforzarsi di non essere oscuri – Il manuale di istruzioni – Il biglietto del treno - Il contratto di assicurazione - Gli elenchi telefonici e la tutela della privacy - Il saggio specialistico / La comunicazione commerciale - Idee per scrivere con chiarezza - L'altra campana: Montale e l'oscurità dei poeti - 3. Precisione - 1. Idee, cose, parole - La lingua della scienza e della tecnica - I nomi delle cose - La lettura: Primo Levi e il montatore di tralicci Libertino Faussone - 2. Il significato delle parole - Parole con un solo significato - Quasi sinonimi e parole giuste - Famiglie di parole: Legami, vincoli e altre pastoie - Come (non) usare il dizionario dei sinonimi - 3. Precisione grammaticale - 4. L'arte della descrizione - La lettura: Italo Calvino descrive i rettili allo zoo - 5. La precisione come metodo - Idee per scrivere con precisione - L'altra campana: Leopardi e il «vago» - 4. Leggerezza - 1. Breve elogio della leggerezza - La lettura: Giorgio Soavi e la leggerezza della pittura - 2. Il peso della cultura - 3. Il contagio burocratico - 4. Sintassi opprimente - I problemi - La soluzione: fluidità - L'arte di perdere peso - 5. Leggerezza come disposizione di spirito - La lettura: Versi leggeri come piume - Idee per scrivere con leggerezza - L'altra campana: Giorgio Colli e la densità dei filosofi - 5. Ironia - 1. Qualche avvertenza e un aneddoto - 2. L'ironia - La lettura: Ironia manzoniana - 3. L'autoironia - 4. L'umorismo - 5. La comicità - 6. Lo spirito - 7. Insidie da evitare - 8. Ironia e spirito critico - 9. Postilla montanelliana - Idee per scrivere con ironia - L'altra campana: Il sarcasmo di Bianciardi - 6. Eleganza - 1. Armonia - I suoni - Gli schemi sintattici - 2. Il ritmo delle frasi - La lettura: Due poeti (e due sintassi) a confronto: Ungaretti e Montale - 3. Ripetizioni - Goffe variazioni - Famiglie di parole: Disse e i suoi (ipotetici) sostituti - Goffe ripetizioni - 4. Parole da non usare - Parole logore - Famiglie di parole: Stress, assilli ed estri - Parole di moda - Lontano dai cliché - 5. In conclusione - La lettura: Sermonti, Dante e un rumoraccio - Idee per scrivere con eleganza - L'altra campana: La disarmonia di Svevo - 7. Espressività - 1. La parola migliore - 2. Mescolanze - Arcaismi - Parole straniere - I dialetti - La lettura: il dialetto «trasportato» di Meneghello - 3. Il linguaggio figurato - Similitudini - Metafore - Altre figure - Lettura: Gli ossimori di Manganelli - 4. Maneggiare con cura - Idee per scrivere con espressività - L'altra campana: Impersonalità - 8. Consapevolezza - 1. Aumentare il bagaglio di parole - La lettura: Montale e le parole difficili - 2. Sviluppare lo spirito critico - 3. Adeguare lo stile alle situazioni - 4. Una specie di conclusione - Appendice - L'italiese - Per mettere le mani avanti - L'inglese nei linguaggi settoriali - L'inglese per darsi un tono - Falsi amici - Per finire: qualche consiglio - Indicazioni bibliografiche
|