Viaggio tra i terremoti |
a cura di Martina Grassi e Francesca Goti Viaggio tra i terremoti Studio editoriale 451, pagg.110, s.i.p.
IL LIBRO – Edito dalla Biblioteca Lazzerini e realizzato anche grazie al contributo della Regione Toscana, soggetto sostenitore delle iniziative malapartiane del 2008, il volume raccoglie gli atti dell’omonimo convegno svoltosi a Prato il 12 dicembre dello scorso anno. A cura di Martina Grassi e Francesca Goti (Studio editoriale 451), l’opera vuole essere un viaggio attraverso un secolo di giornalismo che, sulle orme di Curzio Malaparte, prende il via da Prato, si spinge in scenari martoriati dalla guerra, per approdare ad una riflessione su com’è cambiata oggi la professione dell’inviato speciale. Una nuova indagine sulla figura di Malaparte, dunque, questa volta “giornalista”, che va ad arricchire con un nuovo contributo la collana Leggere per capire, nata con l'obiettivo di non disperdere la ricchezza della ricerca locale e degli studi che sempre più caratterizzano le iniziative della Biblioteca Lazzeriniana e la vita culturale in città. Ed è proprio dallo studio della produzione malapartiana che la pubblicazione prende le mosse con gli interventi di studiosi come Franco Contorbia (Università di Genova), Emmanuel Mattiato (Université de Savoie) e Enzo Laforgia (ISIS), che riportano ad analizzano documenti inediti al grande pubblico, lettere e articoli redatti dallo scrittore pratese negli anni della Seconda guerra mondiale. A questi prime tre capitoli, il volume affianca poi l’attualità del dibattito sulla professione dell’inviato speciale con contributi che vedono impegnati interlocutori d’eccezione quali Pino Scaccia del TG1, Alberto Negri del Sole 24Ore, Stefano Marcelli della Rai e Graziano Sarchielli del Giornale. DAL TESTO – “Malaparte non è un mero letterato cresciuto nel culto dei classici, egli è pur capace di attingere a correnti letterarie più novatrici, ed è tipico della sua scrittura far coesistere tradizione e modernità - un riflesso oppositivo, si badi, tipico del ritorno all'ordine che segue la Grande Guerra. Sul rapporto contrastante tra Malaparte e il surrealismo si è scritto parecchio e non vanno ripetute cose già dette. Basti ricordarsi che in Malaparte l'apporto del surrealismo impregna soprattutto le descrizioni dei paesaggi. Siccome ci focalizziamo sul rapporto tra giornalismo e letteratura, è interessante notare che lo scrittore pratica ciò che chiameremmo oggi un "Copia e incolla", cioè esistono passi di Kaputt che sono veri e propri incisi testuali tratti letteralmente da articoli pubblicati in un primo tempo nel «Corriere della Sera». È l'ormai classica tecnica surrealista del collage, che perde in questo caso la sua funzione sovversiva e disgregatrice poiché viene ridotta a semplice strumento stilistico”. GLI AUTORI – Docente di italianistica presso l'Università di Savoie, Emmanuel Mattiato si dedica ai rapporti degli scrittori con l'attività giornalistica e alle relazione degli stessi con il potere, specialmente con il regime fascista. Fin dalla tesi di Dottorato, la sua ricerca apre nuovi orizzonti sull'opera malapartiana, evidenziando aspetti della sua produzione rimasti in secondo piano: dall'influenza della concezione aristotelica della tragedia nei suoi romanzi di guerra, all'intertesto mazziniano dei suoi primi scritti politici. INDICE DELL’OPERA - Prefazione, di Andrea Mazzoni - La guerra come laboratorio di scrittura malapartiana, di Emmanuel Mattiato - Malaparte in guerra (1940-1943). L'inviato del «Corriere della sera» e lo scrittore, di Enzo R. Laforgia - Gianni Strozzi da Firenze liberata, di Franco Contorbia - Malaparte e il vecchio mito del giornalista “bastiancontrario", di Stefano Marcelli - Il reporter prossimo venturo, di Pino Scaccia - Malaparte a Baghdad, di Alberto Negri - Com'è cambiata la professione dell'inviato di guerra, di Graziano Sarchielli - Schede biografiche
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