Mai sono stata tranquilla |
Amedeo La Mattina Mai sono stata tranquilla Einaudi, pagg.314, Euro 20,00
IL LIBRO – Poliglotta, colta, proveniente da una ricchissima famiglia ebrea ucraina, Angelica Balabanoff abbandonò ogni cosa per dedicarsi totalmente alla causa socialista e del proletariato. Viaggiò in tutta Europa e negli Stati Uniti attraversando due guerre mondiali e una rivoluzione, quella bolscevica, accanto a Lenin e Trockij, di cui presto comprese però la natura tirannica. «Sei un'indomita moralista», le disse Lenin quando lei abbandonò Mosca nel 1921. DAL TESTO – “La giovane Angelica incita i domestici a ribellarsi, a non tollerare di essere trattati come animali da soma, senza rendersi conto che lo stato di povertà non consente loro di mettersi contro la signora Balabanoff, donna intelligentissima, dalla personalità complessa e duplice: a casa integerrima padrona, fuori una filantropa. Porta la figlia nei ricoveri di invalidi e dementi per distribuire regali, abiti, biancheria. Un giorno chiede alla bambina di regalare una sciarpa a una mendicante che viene ospitata e rifocillata per qualche giorno. Angelica, che ha sette anni, la conduce in un viale del giardino, lontano dagli sguardi della famiglia. Quando la mendicante prende in mano la sciarpa, la ragazzina s’inginocchia davanti a lei e bacia la mano. L’AUTORE – Amedeo La Mattina è nato a Palermo e vive a Roma. Laureato in Giurisprudenza, ha studiato giornalismo alla Luiss. È stato inviato dell'agenzia Ansa e dal 2000 lavora come giornalista politico presso la redazione romana de «La Stampa». Mai sono stata tranquilla (Einaudi, 2011) è il suo primo libro. INDICE DELL’OPERA – I. Mamuska - II. L'università della Rivoluzione - III. L'Italia, un amore lunghissimo - IV. Caro Benito, carissima Angelica - V. «Su, Compagne!» - VI. L'insignificante Lenin - VII. «L'Avanti!» di Angelica e Benito - VIII. Rachele, Edda e la «madre russa» - IX. L'odio di Margherita e le dame socialiste - X. La rottura - XI. La maledizione si avvera - XII. Gli occhi di Benito su Angelica - XIII. Guerra e rivoluzione - XIV. Angelica nell'uragano leninista - XV. Brutte notizie per Angelica - XVI. Pranzo a casa Lenin - XVII. La rivoluzione che non c'è - XVIII. La prima segretaria dell'Internazionale comunista - XIX. Sangue ucraino - XX. Gli italiani a Mosca - XXI. Fuga dall'inferno - XXII. Stoccolma, Vienna, Parigi sola andata - XXIII. Gli irriducibili fascisti italo-americani - XXIV. I massimalisti chiudono bottega - XXV. Il silenzio della guerra e la sua Italia - XXVI. Un altro uomo sbagliato - XXVII. Non voglio essere riabilitata - Indice dei nomi
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