All'abolizione del proletariato! |
Andrea Lanza All'abolizione del proletariato! Edizioni Franco Angeli, pagg.288, Euro 32,00
IL LIBRO – Brindisi che va diffondendosi nella Francia degli anni della Monarchia di luglio, l'auspicio "All'abolizione del proletariato!" risulta del tutto incomprensibile finché ci si attiene alle ricostruzioni classiche della nascita della classe operaia. Tale brindisi mostra invece l'originalità di un'epoca che, se è stata intesa dai più come la fase di incubazione delle democrazie europee, presa in se stessa, appare come un laboratorio potenzialmente aperto a evoluzioni molteplici e opposte.
DAL TESTO – “La fratellanza di cui ha orrore Proudhon, sostenendo una posizione avvertita da più d'uno come economicistica, potrebbe costituire effettivamente un'alternativa alla legge dell'equivalenza quantitativa. Siamo di fronte a un'apparente aporia del discorso socialista fraternitario: da una parte la ricerca di un'alternativa alla legge dell'equivalenza quantitativa che governa gli scambi economici si opera attraverso la spinta a ripensare tali scambi all'interno di un quadro morale in cui ognuno, consapevole delle proprie possibilità e dei propri bisogni, contribuisce alle necessità sociali e gode delle ricchezze collettive secondo coscienza. Dall'altra, in un'ottica repubblicana, tale quadro esige una deliberazione e una legittimazione politica. Diritti e doveri, definiti da leggi dell'Assemblea nazionale, implicano nuovamente l'introduzione di una figura astratta, quella del cittadino, senza cui l'uguaglianza è impensabile, e quindi di equivalenze quantitative apparentemente incompatibili con il proclamato principio «da ciascuno secondo le sue capacità, ad ognuno secondo i suoi bisogni». Se l'aporia non appare tale è grazie alla fede che questi socialisti hanno nella possibilità che la legge positiva possa giungere a essere, grazie alla scienza sociale, una semplice descrizione dell'organizzazione naturale della società. Una legge che, come quelle che descrivono gli altri fenomeni naturali, è allo stesso tempo semplice e in grado di cogliere l'infinita varietà del reale. Il sociale non viene cioè ridotto al suo livello materiale ed economico, ma colto in tutte le sue indissociabili dimensioni. Come la scienza naturale del tempo, però, il discorso socialista fraternitario si trova allora animato dalla tensione fra la volontà di pensare una legge semplice in grado di prevedere ogni differeniazione e la tendenza di tale legge a semplificare e quantificare. Fra l'apertura a una nuova politica e l'impossibilità di superare le complementari astrazioni del cittadino e dell'homo œconomicus.”
L’AUTORE – Andrea Lanza, addottorato in Studi Politici all'École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, e assegnista di ricerca all'Università del Piemonte Orientale, ha pubblicato diversi contributi su riviste di filosofia politica e di storia. Particolarmente interessato a comprendere la democrazia come forma di società, le sue ricerche si concentrano sulla prima metà dell'Ottocento e sui decenni finali del Novecento.
INDICE DELL’OPERA – Ringraziamenti – Introduzione (Il primo socialismo repubblicano francese e la sua particolarità; Studiare una logica discorsiva: dimensione cognitiva e identitaria; La logica discorsiva socialista fraternità; Le logiche discorsive socialiste sotto la Monarchia di luglio) - Parte I. La logica discorsiva socialistica fraternitaria. Tempi e spazi - Il nucleo della logica socialista fraternitaria: religione del progresso, scienza e società (Progresso e tradizione; Il Cristianesimo nella storia; I due volti di un nuovo contratto; Società, natura e storia (socialismo e biopolitica); Una tensione strutturante: varietà e generalità; La società e la sua organizzazione; Descrivere scientificamente la società; Ridefinizione del potere) - Gli spazi del discorso socialista fraternitario: città e sfera pubblica (La città e il suo tessuto; La città fra disordine e geometrie plurali; Una nuova condizione esistenziale: l'individuo e il passante; Lo spazio pubblico democratico e l'irruzione operaia; Biopolitica del pubblico: spazio pubblico tra conflitto e rimozione; Lo spazio pubblico tra tecnica e modo di pensare; Democratizzare l'opinione pubblica) - Parte II. Politicizzare il sociale - Valore del lavoro, rivoluzione economico e classe operaia (Dentro una tensione costitutiva (economica e democrazia); Lavoro e democrazia: statuto sociale del lavoro e classe) - Pensare la proprietà sociale (Nuovi significati in vecchi motivi; La rivoluzione invisibile della proprietà; Il superamento della proprietà divisa (la comunità); Il superamento della proprietà che rinchiude (la proprietà senza proprietari); Il superamento della proprietà assoluta (la proprietà condizionata); Fluidificare la proprietà: il credito) - La fratellanza - Il conflitto sociale (Il nuovo quadro socio-istituzionale in definizione; La responsabilità civico-morale dei maîtres; La ridistribuzione egualitaria della funzione pubblica di controllo sociale; La gestione del conflitto sociale: lo sciopero; Uno strumento di gestione del conflitto: il tarif; I consigli dei prud'hommes; Il ruolo del governo e il controllo sociale dei rapporti salariali) - Parte III. Socializzare il politico - L'associazione (Pratiche e concezioni dell'associazione operaia negli anni Trenta; L'associazione dei repubblicani ortodossi; L'associazione come dispositivo logico-discorsivo; Esempi di declinazioni socialiste fraternitarie dell'associazione; Ritorno sul dispositivo logico-discorsivo dell'associazione) – Rivoluzione (La tabula rasa nel deserto; Rivoluzione, nonostante tutto?; Rivoluzione come processo storico) - L'autorità e il potere sociale (Democrazia immediata; Sovranità del popolo e sovranità della scienza sociale; Soluzioni istituzionali per armonizzare ragione e individui; La libertà nell'unità: uniformazione e variazione; L'unità. Verso uno spazio pubblico di prossimità; Il potere sociale) – Conclusioni. Prima del Quarantotto, e dopo (La naturale varietà del sociale e il monismo democratico; La fine di una logica discordia) - Indice dei nomi
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