RID (Rivista Italiana Difesa) n.3 – marzo 2011 Stampa E-mail

RID (Rivista Italiana Difesa) n.3 – marzo 2011

Giornalistica Riviera Soc. Coop., pagg.81, Euro 5,00

 

rid_3_2011  Il numero di marzo 2011 del mensile RID (Rivista Italiana Difesa) si apre con l’editoriale del direttore, Andrea Nativi, dal titolo La Guerra dei Mondi?. L’Autore vi prende in esame l’implosione dei regimi nord-africani, concentrandosi sul versante della sicurezza e delle prospettive strategiche che scaturiscono dalle sommosse maghrebine di queste settimane. L’articolo è ricco di dati relativi alla macchina militare egiziana, dotata di “poco meno di 2.700 carri da battaglia ABRAMS ed M-60, affiancati da oltre 750 trasporto truppe olandesi YPR-765 e 2.300 M-113, con una buona artiglieria che ai 1.200 pezzi ruzzi aggiunge ben 700 semoventi M-109 da 155 mm. Ci sono poi i razzi d’artiglieria e i missili balistici tattici SCUD, che forse funzionano ancora. L’Aeronautica ha il suo fulcro in 200 cacciabombardieri F-16, compresi quelli della versione Block 50/52 ancora in corso di consegna, senza contare i MIRAGE 2000, i residui MIG-21, F-7, F-6, PHANTOM e MIRAGE 5. Persino la piccola Marina ha le sue capitali ships in 6 fregate ex US Navy classi PERRY e KNOX”. Insomma, si tratta di un apparato bellico formidabile che dispone di circa 350.000 uomini sotto le armi, di cui “250.000 sono militari di leva (sì, ma con ferma fino a 36 mesi), arruolati secondo un sistema di coscrizione obbligatoria selettiva”.
  Nella sezione dedicata alle notizie, si legge, tra l’altro, che l’Austria sta procedendo a un drastico taglio delle spese destinate alla Difesa: l’attuale budget di 2,2 miliardi di euro “subirà entro il 2014 una riduzione di ben 530 milioni”. Si apprende poi che l’Algeria ha acquistato dalla Russia due sottomarini tipo KILO Improved (Project 636), mentre Mosca ha a sua volta siglato un contratto con la Francia per “l’acquisizione di unità da assalto anfibio tipo MISTRAL (dislocamento 21.600 t, lunghezza 199 m) da parte della Marina Russa”.
  La Marina Venezuelana si rinnova è il titolo dell’articolo di Juan Carlos Cicalesi e Santiago Rivas (autori anche di un’analisi dei nuovi radar tridimensionali a lungo raggio argentini). “Il governo venezuelano – scrivono i due Autori – dovrebbe ricevere il primo esemplare di sottomarino tipo russo Project 636 (Improved KILO) facente parte dell’ordinativo, del valore di oltre 1 miliardo di $ (di cui 800 milioni “scalati” dal credito vantato da Caracas nei confronti di Mosca), relativo a 3 battelli […]. Dopo anni di proclami la Marina Venezuelana ha infatti avviato un ambiziosissimo programma di potenziamento della propria forza navale: uno dei cardini del progetto sarebbe proprio l’introduzione in servizio di 9 battelli russi tipo Improved KILO e AMUR 1650”.
  Segue, poi, un’approfondita analisi di Andrea Nativi riguardante la riforma militare britannica (Strategic Defence and Security Review, SDSR), un processo in più tappe volto a conferire entro il 2020 un nuovo assetto alla Difesa della Gran Bretagna. Secondo il direttore di RID, la SDSR “non è certo convincente in tutte le sue parti e […] alcune delle non scelte compiute sono sicuramente criticabili. Ad esempio per opportunità politica si è preferito rinviare al prossimo governo la “patata bollente” relativa al mantenimento o meno, e in quale forma, del deterrente nucleare autonomo basato su sottomarini nucleari lanciamissili balistici (SSBN). E anche nelle previsioni e nella definizione dei traguardi 2020… si poteva sicuramente essere più precisi, perché nel mondo della Difesa pensare a 5 anni vuol dire… pianificare l’immediato e non è certo possibile progettare a medio termine, ovvero 10 anni”.
  Massimo Annati traccia un bilancio delle principali Marine militari europee negli ultimi vent’anni “di pace”. Riguardo alla situazione delle forze navali italiane,  l’Autore osserva che “questo è presumibilmente l’unico esempio di un Paese della NATO in cui le dimensioni complessive dello strumento sono cresciute, invece che diminuite, dopo il crollo del Muro di Berlino”. Il futuro, tuttavia, “imporrà con ogni probabilità qualche inevitabile cambiamento: il GARIBALDI diverrà una nave per operazioni anfibie, lasciando il CAVOUR unica unità portaerei sia pur a fronte della probabile entrata in servizio della prima LHD da 20.000 t; le fregate si ridurranno inevitabilmente, dato che le FREMM sono previste in 10 esemplari […] e le corvette classe MINERVA saranno presto dismesse”.
  Eugenio Po dedica la propria minuziosa analisi, ricca di dati tecnici, ai semoventi d’artiglieria tedeschi DONAR e RWG-52. Il primo “è il risultato dell’installazione della torre Krauss-Maffei Wegmann AGM sullo scafo General Dynamics European Land Systems ACOD 2 opportunamente modificato”; il secondo, invece, si basa sul semovente sudafricano G-6 da 155/45 mm.
  Seguono, quindi, una presentazione, a cura di Claudio Bigatti, dell’edizione 2011 dello Shot Show “con Colt che presenta l’erede dell’M-16”; un articolo di Martin Schiele sui nuovi OPV per la Guardia Costiera norvegese; e un lungo esame di Paolo Gianvanni relativo alle bombe SDB (Small Dimater Bomb), ordigni tanto piccoli quanto letali che consentono “ai velivoli da combattimento di ingaggiare decine di bersagli in una sola missione riducendo al contempo al minimo i possibili danni collaterali”.
  Nella sezione  storica, si segnala l’articolo di Giuseppe Ciampaglia sull’Hawker Hunter, l’ultimo caccia dell’Impero britannico.
  Al presente numero della rivista è allegato il primo fascicolo di X-tra’ (32 pagine), una “sorpresa” che i lettori di RID troveranno più volte nel corso dell’anno. In questo primo fascicolo si trovano un articolo di David Cenciotti sulla portaerei USS NIMITZ e un altro di Enrico Po sui blindati cinesi 6x6 e 8x8.