Dal fascio alla fiamma Stampa E-mail

a cura di E. Franzina

Dal fascio alla fiamma. Fascisti a Verona dalle origini al MSI

Cierre Edizioni, pagg.288, Euro 16,00

 

franzina_fascio  IL LIBRO – Esiste un rapporto fra l'intreccio di razzismo, integralismo e leghismo che conosce la Verona a noi contemporanea e la più ampia storia del fascismo scaligero dagli anni Venti agli anni Cinquanta del Novecento? È l'interrogativo sotteso a questa ricerca collettiva che prende in esame, nel contesto locale, la nascita e lo sviluppo del Fascio cittadino, 1'amministrazione e il partito nel Ventennio, la guerra civile e la RSI, la formazione del Movimento sociale italiano, il ruolo delle donne nella Repubblica sociale e nel neofascismo del secondo dopoguerra. Ne esce un quadro complesso e sfaccettato ma non dissimile, nella sostanza, da altre vicende del fascismo in area padana. Una città e una provincia, dunque, nelle quali non è immediatamente rintracciabile una "naturale" inclinazione a ipotesi e progetti di destra: tra il punto di partenza e quello di arrivo non pare possibile istituire una continuità meccanica. Piuttosto, è dato riscontrare in diversi periodi e a più riprese tendenze ispirate a un concreto tornaconto e a un ricorrente "attendismo". Come se la società civile, nella sua componente maggioritaria, abbia preferito restare appartata dalle contese politiche per guardare, prevalentemente, al proprio "particulare".

  DAL TESTO – “A partire dal 1921 il movimento fascista cominciò a diffondersi anche nel Sud della provincia, zona "calda" per eccellenza controllata dal punto di vista sindacale dalle leghe "rosse", con una sensibile presenza di quelle "bianche", e dove l'Agraria decise di erigere la propria linea Maginot per difendersi dello strapotere socialista partecipando direttamente alla nascita di Fasci importanti come quello di Legnago, tipico esempio di Fascio agrario. Alla sua costituzione, nel marzo del 1921, contribuirono direttamente i veronesi Bresciani e Malusardi, che avevano stretto legami con alcuni legnaghesi "parvenu" della politica come Valerio Valery (primo segretario e tra i principali animatori delle squadre d'azione della Bassa) e l'ardito Alessio De Bon, provenienti proprio da quel mondo piccolo e medio borghese combattentistico a cui prima si è accennato, i quali, grazie alla guerra, avevano ottenuto una sorta di legittimazione morale e sociale e che, a loro volta, avevano cominciato a trattare con i più importanti esponenti del mondo liberale”.

  IL CURATORE – Emilio Franzina insegna Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Verona.

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione. I "terzogeniti": fascisti e fascismi a Verona, di Emilio Franzina - Abbreviazioni - «Romana, bersaglieresca, fascista nell'animo fin dalla vigilia!». Verona 1918-1943, di Maurizio Zangarini - Una convivenza difficile. Amministrazione e partito nel Veronese durante il Ventennio, di Federico Melotto - Verona 1943-1945: guerra civile, delazioni e torture fra cronaca e storia, di Olinto Domenichini - Il ritorno dei "vinti". La nascita del Movimento sociale italiano a Verona, di Roberto Bonente - Donne della destra: lo sguardo della memoria, di Silvia Pasquetto - Indice dei nomi - Gli autori