Vi trasmetto quello che ho ricevuto Stampa E-mail

Marcel Lefebvre

Vi trasmetto quello che ho ricevuto. Tradizione perenne e futuro della Chiesa

Sugarco Edizioni, pagg.256, Euro 18,80

 

lefebvre_vitrasmetto  IL LIBRO  – Le argomentazioni, le vicende e la storia personale di monsignor Lefebvre non sono sovrapponibili a quelle di nessun altro pastore o teologo di questi ultimi cento anni. Ma questo fatto è tanto più significativo poiché dimostra quanto fu miope ridurlo in una sorta di riserva dove si pensava che il tradizionalismo sarebbe andato a morire... Tanto più quando la scomunica latæ sententiæ colpì nel 1988 il vescovo francese, monsignor Antonio de Castro Mayer e i quattro vescovi da loro consacrati al fine di garantire la sopravvivenza della Fraternità San Pio X... Ora, non si può tacere che due degli atti più importanti del pontificato di Benedetto XVI siano il motu proprio Summorum Pontificum, con cui ha ridato cittadinanza alla Messa in rito antico, e la revoca del decreto di scomunica. Due atti voluti dal Papa a costo di drammatiche e prevedibili reazioni. Due atti che, anche in virtù della loro eccezionalità, costringono chiunque a leggere in nuova chiave la vicenda di monsignor Marcel Lefebvre... In altre parole, anche se fra certo episcopato, a fronte dei segnali provenienti da Roma, circola il timore di un «virus tradizionalista inarrestabile», è giunto il momento di considerare questo «fenomeno» per ciò che è sempre stato: pensiero cattolico. Lo devono fare i progressisti, lo devono fare molti conservatori. E perfino certi «tradizionalisti». (Dalla Prefazione di A. Gnocchi e M. Palmaro)

  DAL TESTO – “Se Nostro Signore è Dio, […] ne deriva che Egli è il Signore di tutto: degli elementi, degli individui, delle famiglie, della società. Egli è il Creatore e il fine di tutto. Ricordo che in occasione di una conferenza che tenni a Madrid, dove erano presenti circa cinquemila persone, la folla, prima che prendessi la parola, ha preso a gridare di continuo: «Viva Cristo Re!». Domandiamoci perché quelle persone, in quest'epoca, avessero bisogno di gridare queste parole. Avvertivano chiaramente che, se Cristo non fosse stato Re anche in Spagna, ne sarebbe derivata la rovina della religione cattolica e quella delle loro famiglie. Si accorgono ogni giorno che nelle nuove leggi, nei costumi, nelle abitudini, lo spirito cristiano sparisce. Sentono che Gesù non regna più in Spagna.

  “Se noi non siamo convinti della divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, ci verrà meno la capacità di rimanere fedeli al nostro Credo, nell'invasione sempre più dilagante delle false religioni, nelle quali Gesù Cristo non è Re, non è riconosciuto come Dio, con tutte le conseguenze che questo comporta sulla moralità generale: morale dello Stato, morale delle famiglie, morale dei singoli.

  “A causa della libertà religiosa che è stata affermata nei testi del Concilio ed è contraria al Regno sociale di Gesù Cristo, perché mette tutte le religioni sullo stesso piano e tributa lo stesso diritto alla verità e all'errore, Nostro Signore non è più l'unica verità e l'unica sorgente della verità. Oggi si usa affermare senza esitazione: «Noi siamo pluralisti». Cosa significa? Che non c'è solamente Nostro Signore, che c'è «qualcosa di diverso» da Lui. Si accetta Nostro Signore Gesù, ma si accetta anche che Egli non è Dio. Si accettano tutte le opinioni e tutte le religioni.”

  L’AUTORE – Monsignor Marcel Lefebvre (1905-1991), una delle figure del Novecento più rilevanti negli ambienti ecclesiastici, si distinse per il suo grande attaccamento alla Tradizione bimillenaria della Chiesa cattolica e per la sua opposizione alle riforme innovatrici del Concilio Vaticano II (1962-1965). Educato, fin dagli anni del seminario a Roma, all’amore per la Chiesa e per il Papa, fu per gran parte della vita missionario in Africa, poi vescovo, delegato apostolico, superiore generale di uno dei più importanti ordini religiosi missionari del tempo (i Padri dello Spirito Santo), membro della commissione centrale preparatoria del Vaticano II e, dopo, padre conciliare. Nel 1970 fondò, con l’approvazione ufficiale della Chiesa, la Fraternità Sacerdotale San Pio X, un istituto religioso con lo scopo di difendere il sacerdozio e la Messa tradizionale e fronteggiare la crisi postconciliare. A lungo perseguitato dalle gerarchie ecclesiastiche per essere andato controcorrente con la sua difesa degli insegnamenti tradizionali della Chiesa, si spense in pace con la propria coscienza per aver fatto tutto il possibile per continuare quella che definiva « l’esperienza della Tradizione». Due gesti di papa Benedetto XVI hanno riportato sulla sua vicenda l’attenzione dei media: la liberalizzazione del rito latino tradizionale della Messa (2007) e la revoca del decreto di scomunica che da vent’anni gravava sui vescovi della Fraternità fondata da Lefebvre (2009).

  INDICE DELL’OPERA - Nota dei curatori - Monsignor Marcel Lefebvre. Nota biografica – Prefazione. Un semplice cattolico, di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro - Ho trasmesso ciò che ho ricevuto –Introduzione. Perché i cattolici sono perplessi? – Dagli anni della formazione sacerdotale alla vigilia del Concilio Vaticano II - Parte I. Seminarista a Roma - 1. L'amore per la Chiesa trasmesso dal seminario (La mia conversione - Dobbiamo conformare il nostro giudizio a quello della Chiesa - Una lezione per la vita: proclamare la verità per essere fedeli a Cristo) – 2. I primi insegnamenti ricevuti in seminario: il sacerdozio e la regalità di Gesù Cristo (Una sola cosa vi chiedo: amare Gesù - Abbiamo il dovere di essere missionari) – 3. Roma: maestra di verità e di fede (Amare il Papa) - Parte II. Missionario in Africa: «Il più valido dei miei delegati apostolici» (Pio XII) - Norme missionarie (Comprensione – Azione) – 2. L'autorità (Come si esercita l'autorità?) – 3. Lo spirito sacerdotale (Qual è la missione del sacerdote? - Dobbiamo essere umili servitori del Signore) – 4. I frutti della Messa in terra di missione (La Messa converte le anime a Gesù - Il cuore della fede cristiana: il sacrificio) - Dal Concilio in poi: di fronte alla crisi della Chiesa - Parte I. La battaglia dottrinale – 1. Non vergognarsi dell'abito ecclesiastico è la prima predicazione del Vangelo (Gli abusi del clergyman: una prima tappa verso la laicizzazione del sacerdote - Qual è l'abito più adatto al sacerdote? - Le ragioni della talare) – 2. Un bilancio della crisi della Chiesa dopo il Concilio (I sintomi della crisi - Solo il Papa può salvare la Chiesa) – 3. Per un vero rinnovamento della Chiesa (Rinnovamenti si impongono, ma... - L'orgoglio del nostro tempo - Ritornare alla regola d'oro di tutta la Tradizione - Una gioventù visibilmente ispirata dallo Spirito Santo) – 4. Una professione di fede in tempo di crisi (La dichiarazione del 21 novembre 1974, «carta» della Fraternità San Pio X - Qualche commento a posteriori sulla dichiarazione) – 5. Il Vaticano II non è un Concilio infallibile (In che modo il magistero della Chiesa ha sempre insegnato la fede - La novità del Vaticano II: un Concilio unicamente pastorale - Che cos'è e in cosa consiste l'infallibilità del Papa? - Cosa vuol dire «interpretare il Concilio alla luce della Tradizione»?) – 6. Perché il liberalismo è un errore? (I princìpi del liberalismo - Le conseguenze del liberalismo - La condanna del liberalismo da parte del magistero della Chiesa - L'influenza del liberalismo sul Concilio Vaticano II - L'influenza del liberalismo sulle riforme e sull'orientamento post-conciliare) – 7. Io non voglio contribuire all'autodemolizione della Chiesa (La nostra fede è in pericolo - Cosa è successo nel Concilio Vaticano II - Dialogare senza voler convertire è contrario alla carità evangelica - Una sola soluzione possibile ai problemi di oggi: il Regno di Cristo - Non è per ragioni estetiche che vogliamo la Messa tradizionale – Un appello a tutti i vescovi - I cattolici fedeli alla Tradizione devono restare uniti - Non è nostra intenzione giudicare il Papa - L'esperienza della Tradizione) – 8. La vera obbedienza (Che cos'è l' obbedienza - Come praticare l'obbedienza nella crisi della Chiesa - Il colpo da maestro di Satana - Un precedente storico di rilievo: lo scisma anglicano - Qual è la vera obbedienza?) – 9. Dobbiamo custodire il testamento di Gesù Cristo (Dobbiamo tutti convertirci a Dio - Custodiamo il testamento di Gesù) – 10. Lo Stato ha dei doveri nei confronti della religione? (Uguali diritti per tutte le religioni? - La Chiesa ha già condannato quest'errore) – 11. «Fuori della Chiesa non c'è salvezza»: perché l'ecumenismo è un errore? (Che cos'è l'ecumenismo - Essere contro l'ecumenismo non vuol dire essere intolleranti - Le conseguenze dell'ecumenismo) – 12. «È la verità che vi renderà liberi »: perché la libertà religiosa è un errore? (Gli scontri in Concilio sulla libertà religiosa - La libertà non è un bene quando è applicata a cose malvagie) – 13. «Il numero non fa la verità »: perché la collegialità è un errore? (La collegialità è un attacco all'autorità del Papa - La collegialità in realtà attacca anche l'autorità del vescovo) – 14. Che cos'è la Tradizione (La Tradizione non è un insieme di usi contingenti, ma il «deposito della fede» rivelato da Dio - I «cambiamenti» del magistero della Chiesa nel corso del tempo sono solo apparenti - Per ieri, per oggi, per domani: la Tradizione è eterna) – 15. «Operazione sopravvivenza della Tradizione» (La crisi della Chiesa ci pone in uno stato di necessità) - Parte II. La nuova messa: un problema di coscienza – 1. Che cos'è la liturgia (Fondamenti della liturgia - Rinnovamento liturgico - Liturgia e apostolato - Princìpi direttivi di una riforma liturgica) – 2. Quali sono i frutti della nuova Messa? (I tre princìpi fondamentali della dottrina cattolica sulla Messa - I frutti della nuova Messa - Una sola conclusione possibile: restare fedeli alla Messa tradizionale) – 3. La Messa di Lutero. Confronto tra la «Messa evangelica» di Lutero e il Novus Ordo Missae (Che cosa è la Messa cattolica? - Che cosa ha fatto Lutero? - Il Novus Ordo Missae e le sue somiglianze con la Messa di Lutero - Ciò che è in pericolo è la fede, soprattutto per i giovani sacerdoti - In conclusione: pregare e custodire la Tradizione) - Parte III. In difesa della spiritualità tradizionale – 1. La dipendenza da Dio e la presenza di Dio nell'anima (La dipendenza da Dio: disposizione fondamentale - La dipendenza da Dio: punto di partenza e fonte dello zelo apostolico - Presenza di Dio e adorazione abituale) – 2. La grazia divina: sua necessità, suoi frutti (La necessità della grazia: una mancanza congenita – Grazia e apostolato) – 3. Abbandono alla Provvidenza e rinuncia alla gloria personale (La vita è come un brano di musica - Rinunciare alla buona reputazione) – 4. Gesù Cristo, persona divina (Di fronte al mistero dell'incarnazione non si può restare indifferenti - La fede deve essere testimoniata più che fatta oggetto di ragionamenti) – 5. Cristo Re (La divinità e la regalità di Gesù: due dogmi inscindibili - La vera situazione del cattolicesimo negli Stati Uniti) – 6. La Trinità e il Verbo incarnato (Senza lasciare la destra del Padre: il mistero di Gesù – Non dobbiamo trascurare la natura divina di Gesù) – 7. La vita religiosa (L'apostolato contemplativo: supporto indispensabile dell'apostolato attivo - Perché i religiosi fanno i voti di povertà, castità e obbedienza?) – 8. Croce, Messa, contemplazione e animo missionario: lo spirito della Fraternità San Pio X (Contemplativa e missionaria - Dobbiamo restare nella Tradizione per conservare la fede cattolica) – 9. Il mio sogno: trasmettere il sacerdozio cattolico e il suo spirito profondo (Contemplare il mistero di Gesù) – 10. È la Provvidenza di Dio che ha voluto il Papa a capo della Chiesa e Roma come sua sede (Non possiamo essere cattolici senza essere romani) - Parte IV. Le relazioni con il Vaticano: «Se qualcuno si separerà dal Papa, non sarò io» - 1. La visita canonica al seminario di Ecône e le sue conseguenze (Un simulacro di processo - Una condanna sommaria) – 2. È sul problema della Messa che verte tutto il dramma tra Ecône e Roma - Al centro della questione, la Messa - Noi vogliamo conservare la fede di sempre) – 3. Come considerare il ritorno a una situazione normale? (Solo il Papa può porre fine alla crisi della Chiesa – Lo scopo del nostro apostolato è servire il Papa e i vescovi - Non dobbiamo fare polemica, ma aiutare - Bisogna continuare ad andare a Roma) – Conclusione (Costruire, non distruggere - I cattolici devono reagire) - Fonti bibliografiche