L'Asia di Obama e della crisi economica globale Stampa E-mail

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L'Asia di Obama e della crisi economica globale

Guerini e Associati, pagg.301, Euro 22,50

 

torri_asiadiobama  IL LIBRO – Il primo anno della presidenza di Barack Obama ha coinciso con il pieno dispiegarsi della crisi economica globale iniziata nel settembre 2008. L'elezione di Obama ha determinato la ripresa della popolarità degli Stati Uniti nel mondo, mascherando, senza cancellarlo, il processo di declino del potere americano in Asia, accelerato dalla crisi globale. Obama ha difficoltà a trovare una strategia per uscire dal pantano afghano puntellando nel contempo la situazione in Pakistan. La Cina ha superato il Giappone come principale stato creditore degli USA, mentre, nello stesso Giappone, le elezioni generali hanno mandato al potere un nuovo governo, programmaticamente assai meno accomodante dei suoi predecessori nei confronti di Washington.

  Il declino del potere americano e la sempre maggiore influenza della Cina continuano quindi a rappresentare il quadro di riferimento in cui si svolgono le vicende dei singoli paesi asiatici. Queste ultime sono però condizionate anche da fattori locali di assoluto rilievo: si pensi solo all'evolversi degli equilibri interni in Cina, agli eventi di Teheran o all'inaspettata vittoria elettorale del Congresso in India. Il volume, quindi, non si limita ad analizzare il contesto internazionale, ma ripercorre in maniera chiara e puntuale le vicende interne di tutti i più significativi paesi dell'Asia: Cina, India, Giappone, Indonesia, Iran, Afghanistan, Pakistan, Sri Lanka, Bangladesh, Singapore, Vietnam, Filippine e Coree.

 

  DAL TESTO – "[...] Pechino ha rinsaldato più che mai i rapporti con Pyongyang, soprattutto continuando a sostenerla con aiuti economici e scambi commerciali divenuti essenziali, da quando, nel 2008, la repubblica sud-coreana del presidente Lee ha stretto i cordoni della borsa.

  "In questo contesto di preoccupazione e continua allerta per la stabilità della penisola coreana e dintorni, si è collocato l'importante visita a Pyongyang di Wen Jiabao, la prima in 18 anni di un primo ministro cinese nell'RPDC. L'occasione era data dal sessantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche fra i due paesi nell'Anno dell'amicizia, che è stato commemorato con lo scambio di 120 delegazioni e con 40 eventi. Un modo per sondare la situazione interna e avere notizie di prima mano? La visita più importante è stata quella di Dai Bingguo, latore di una lettera del presidente Hu Jintao a Kim Jong-il, in settembre, in preparazione della missione di Wen Jiabao.

  "Il 4 ottobre il primo ministro Wen, accompagnato da una folta delegazione di altissimo liveIlo, è stato ricevuto con tutti gli onori da Kim Jong-il e da una folla di migliaia di nord-coreani inneggianti [...]. Fin dal suo arrivo il primo ministro cinese ha enfatizzato i buoni propositi del leader nord-coreano e la tradizionale amicizia fra i due popoli, nonché la tradizione di mutua assistenza e cooperazione fra i due stati. Kim, dal canto suo, ha confermato la sua intenzione di ritornare ai colloqui multilaterali, compresi i colloqui a sei. Ma, come ha specificato poi l'organo di stampa ufficiale nord-coreano Korean Central News Agency, la disponibilità di Pyongyang era «condizionata dai risultati delle relazioni bilaterali con gli Stati Uniti» [W/BBC 6 ottobre 2009, «North Korea 'may return to talks'»], Il regime non avrebbe potuto essere più chiaro di così.

  "Il primo ministro non è andato nell'RPDC a mani vuote. Come è consuetudine nelle visite dei dignitari cinesi di alto livello (che si sono succeduti regolarmente a Pyongyang in questi ultimi anni di «crisi»), oltre ai vari accordi di cooperazione economica e tecnologica, Wen Jiabao ha sicuramente garantito cospicui aiuti economici.

  "Ma l'Anno dell'amicizia ha segnato anche un fatto nuovo: in Ottobre infatti, la Cina non ha pubblicato le statistiche relative al commercio bilaterale. Segno, forse, che è stanca delle continue pressioni americane perché faccia leva su Pyongyang, tagliandole i viveri, e non vuole che le si facciano i conti in tasca?".

 

  I CURATORI – Michelguglielmo Torri, già Harkness Fellow presso l’Università di California a Berkeley, insegna Storia moderna e contemporanea dell’Asia presso l’Università di Torino ed è presidente di «Asia Maior». È considerato il maggior specialista italiano di India moderna e contemporanea.
 

  Nicola Mocci, specialista di Sud-est asiatico, ha svolto la propria attività di ricerca fra l’altro presso il SEDET (Sociétés En Développement dans l’Espace et dans le Temps) dell’Università Paris VII. Collabora con l’Università di Cagliari, con Quaderni Vietnamiti e fa parte del gruppo di «Asia Maior» dal 2007.

 

  INDICE DELL’OPERA – Premessa: Declino e continuità dell'egemonia americana in Asia, di Michelguglielmo Torri (1. Introduzione - 2. La superiorità economica come pilastro dell'egemonia americana in Asia - 2.1. Il ruolo del Giappone - 2.2. L'emergere delle altre economie asiatiche - 2.3. Il declino relativo della potenza economica americana - 3. La superiorità militare americana e la progressiva diminuzione della sua utilizzabilità - 4. Il «soft power» americano e il suo declino - 5. L'ascesa della Cina - 6. L'impatto della crisi globale - 7. Fine dell'egemonia americana?) - Iran: fine dello «Stato duale» e repressione, di Riccardo Redaelli (l. Le celebrazioni per il trentennale della Repubblica Islamica e le illusioni della campagna elettorale - 2. Le aperture dell'amministrazione Obama e la cauta risposta iraniana - 3. La riconferma di Ahmadinejad e l'esplodere della protesta popolare - 4. La decisione di Khamenei e la fine dello «Stato duale» - 5. La fine dello «Stato duole» - 6. L'atteggiamento prudente della comunità internazionale e il nuovo governo Ahmadinejad - 7. Le illusioni di un accordo sul programma nucleare - 8. La ripresa delle proteste e i rischi di un ulteriore isolamento) - Afghanistan: delusione elettorale e nuova opzione militare, di Emanuele Giordana e Elisa Giunchi (1. Introduzione - 2. I candidati e la campagna elettorale - 3. L'affluenza e il voto femminile - 4. L'esito del voto - 5. Alcune riflessioni sul voto -  6. La «svolta» di Obama - 7. La crisi dell'UNAMA e dell'opzione civile) - Pakistan: controterrorismo e destabilizzazione, di Marco Corsi (1. Premessa - 2. Dal fallimento del «Waziristan Accord» a quello dell'«accordo di febbraio» - 3. Capovolgimenti di fronte nella lotta al terrorismo - 4. Colpi bassi tra Sharif e Zardari - 5. Rapporti tra Pakistan e Stati Uniti - 6. Rapporti tra Pakistan e India - 7. Economia) - L'India nell'anno del trionfo del Congresso, di Michelguglielmo Torri (l. Premessa - 2. Le caratteristiche delle elezioni generali - 3. L'impostazione della campagna elettorale - 4. I «cani che non hanno abbaiato» - 5. Il duello Congresso-BJP: la prima fase - 6. Il duello Congresso-BJP: la seconda fase - 7. Gli esiti delle elezioni generali - 8. Alle radici dell'esito elettorale - 9. Gli inizi del nuovo governo - 10. La presentazione del bilancio 2009-2010 - 11. Il significato politico del bilancio - 12. La seconda metà dell'anno - 13. Il problema naxalita - 14. La questione del Telangana e l'ombra di Potti Sriramulu - 15. Un'economia ostaggio dei monsoni) - Ai confini della democrazia: il Bangladesh di Sheikh Hasina, di Alessandra Consolaro (l. Il ritorno dell'Awami League - 2. La ribellione delle guardie di frontiera - 3. Il processo politico - 4. I processi politici - 5. Situazione economica e crisi energetica - 6. L'importanza delle frontiere) - Sri Lanka: costruire la pace, di Marzia Casolari (l. Premessa - 2. L'annientamento militare e il tramonto politico delle LITE: le ragioni della sconfitta - 3. L'emergenza umanitaria - 4. Le reazioni e le ripercussioni internazionali dell'emergenza umanitaria - 5. Costruire la pace - 6. Il presidente e il generale) - Vietnam: la crisi, i successi e la prova del futuro, di Michela Cerimele (l. Introduzione - 2. Navigare bene nella tempesta - 3. La transizione vietnamita alla prova del futuro - 4. Scelte, vincoli e costrizioni - 5. La situazione politica interna e il fattore Cina - 6. Vietnam-Cina: una relazione asimmetrica) - Singapore: la via autoritaria all'armonia sociale negli anni della crisi economica, di Nicola Mocci (l. Introduzione - 2. La litania della debolezza, del pericolo e la costruzione della nazione - 3. Lo sviluppismo, il regionalismo e l'avvento di Obama - 4. La sicurezza - 5. La crisi nei numeri e la fiducia immutata nel PAP) - L'Indonesia alle urne, di Francesco Montessoro (l. Le elezioni del 9 aprile 2009 - 2. Il voto ai partiti laici - 3. Il voto islamico - 4. Le elezioni presidenziali - 5. Ritorna il terrorismo islamico - 6. Il nuovo governo alla prova) - Le Filippine verso il dopo Arroyo, di Paolo Affatato (l. Introduzione - 2. Verso la fine dell'era Arroyo - 3. Il massacro di Maguindanao e la situazione al Sud - 4. L'economia fragile e il calo delle rimesse dall'estero - 5. La politica estera fra Oriente e Occidente) - Il processo di modernizzazione cinese tra «multipolarismo e polarizzazione», di Francesca Congiu (l. Modernizzazione: tra «multipolarismo e polarizzazione» - 2. La Cina fuori dai confini - 2.1. USA-Cina: dalla «normalizzazione» (1979) al G2 (2009) - 2.2. Multipolarismo cinese e crisi del dollaro - 2.3. G8+G5, G20 e BRIC: la Cina e la trasformazione degli equilibri globali - 3. La Cina dentro i confini - 3.1. La questione sociale - 3.2. Le diverse sfumature della «Zhongguo bu gaoxing» («Cina infelice») - 3.3. Il governo Hu-Wen: tra repressione e ricostruzione dello stato sociale - 3.4. Economia: investimenti e incentivi al consumo - 3.5. Il quarto plenum del XVII congresso) - La Corea nelle relazioni internazionali dell'Asia di Nord-Est, di Rosella Idéo (l. Prefazione - 2. La Corea nelle relazioni internazionali dell'Asia di Nord-est - 3. Ancora la «vecchia» politica americana? - 4. La missione umanitaria «privata» di Bill Clinton - 5. Per Pyongyang la Cina è sempre (più) vicina - 6. Cambio della guardia in Corea del nord: le ipotesi - 7. Emergenza in Corea del nord: i rischi - 8. Un dramma umanitario misconosciuto - 9. La morte dei due presidenti della distensione con la Corea del nord) - Giappone: l'anno del cambiamento rassicurante, di Marco Del Bene (l. I gravi effetti della crisi e l'inefficacia delle politiche economiche tradizionali - 2. Il tramonto del sistema di potere del PLD e le elezioni generali del 30 agosto 2009 - 3. I primi passi del governo Hatoyama - 4. Crisi finanziaria e promesse elettorali - 5. La perdurante centralità degli USA nelle relazioni internazionali del Giappone - 6. Le tendenze sociali e culturali) - Indice dei nomi - «Asia Maior» e i volumi da essa pubblicati - I membri del Direttivo e del Comitato scientifico di «Asia Maior» e gli autori del presente volume