Il diario di Bobby Sands Stampa E-mail

Silvia Calamati – Laurence McKeown – Dennis O’Hearn

Il diario di Bobby Sands. Storia di un ragazzo irlandese

Castelvecchi Editore, pagg.283, Euro 18,00

 

calamati_diario  IL LIBRO – Nato a Belfast nel marzo 1954, Robert Gerard “Bobby” Sands abbracciò la causa dell’indipendentismo irlandese a soli diciassette anni, nella convinzione di non poter fare nulla di diverso per combattere le ingiustizie che vedeva crescere intorno a lui. Arrestato più volte e più volte condannato senza prove a suo carico, trascorse gran parte della sua vita nello spietato carcere di Long Kesh – ribattezzato “The Maze” – dove, il 5 maggio del 1981, al culmine di una tragica protesta durata quattro anni, si lasciò morire di fame dopo aver rifiutato il cibo per ben 66 giorni consecutivi. Dopo di lui, tra il maggio e l’agosto 1981, altri nove giovani prigionieri repubblicani irlandesi, tutti al di sotto dei trent’anni, morirono a Long Kesh. Bobby Sands è stato salutato come un eroe non soltanto dai suoi compagni ma da chiunque, in ogni parte del mondo, si ritrovi impegnato a lottare per la giustizia e la libertà. Il diario di Bobby Sands restituisce al lettore quelli che furono la vita e i sogni di un ragazzo irlandese, riproponendo, dopo decenni di censure, i drammi di una guerra in Europa troppo spesso dimenticata, che ha causato oltre 3.700 morti.

  DAL TESTO – "Bobby iniziò lo sciopero della fame dopo anni di durissime lotte carcerarie, che aveva condotto assieme a centinaia di giovani prigionieri tra brutalità, violenze e maltrattamenti quotidiani da parte dei secondini della prigione di Long Kesh.

  "Rifiutare il cibo fu per Sands l'estrema carta da giocare per ottenere lo status di prigioniero politico, che le autorità del carcere e il Governo britannico si rifiutavano di riconoscere ai detenuti.

  "Quando Bobby cominciò lo sciopero della fame la prima domenica di marzo del 1981 mancavano otto giorni al suo ventisettesimo compleanno.

  "Era un ragazzo giovane. Fu la decisione più difficile che si trovò a prendere in una vita breve come la sua, nel corso della quale le scelte dure, quelle che la maggior parte di noi si augura di non dover mai fare, erano state tante.

  "La prima gli si presentò a 18 anni, quando decise di imbracciare le armi per porre fine alla violenza e alla repressione che un sistema politico ingiusto esercitava sulla sua gente.

  "A causa di ciò fu incarcerato e trascorse anni in prigione.

  "Una volta rilasciato tale scelta gli si presentò nuovamente. E Sands la fece ancora, pur sapendo che, prima o poi, il prezzo da pagare sarebbe stato di nuovo il carcere. Riteneva che non vi fossero alternative di fronte all'ingiustizia e alla barbarie che vedeva ogni giorno attorno a sé.

  "Tante furono le responsabilità morali che Sands dovette assumersi. Eppure, anche se molti possono non condividere le decisioni da lui prese, non scelse mai la strada più facile, né si pentì mai del cammino intrapreso".

  GLI AUTORI – Silvia Calamati si occupa della questione irlandese dal 1982. Ha tradotto ‘Un giorno della mia vita’ (Feltrinelli, 1996) di Bobby Sands e ‘Guerra e liberazione in Irlanda. La Chiesa del conflitto’ (Edizioni della Battaglia, 1998) di padre Joseph McVeigh.Tra le sue pubblicazioni, ‘Figlie di Erin. Voci di donne dell’Irlanda del Nord’ (Edizioni Associate, 2001, tradotto in inglese, spagnolo e gaelico), ‘Irlanda del Nord. Una colonia in Europa’ (Edizioni Associate, 2005) e ‘Qui Belfast. 20 anni di cronache dall’Irlanda di Bobby Sands e Pat Finucane’ (Edizioni Associate, 2008). Collaboratrice di Rai News 24, a Belfast ha ricevuto il premio internazionale Tom Cox Award per il suo impegno di giornalista e scrittrice.

  Laurence McKeown, ex compagno di prigionia di Bobby Sands , nel 1981 condusse lo sciopero della fame per 70 giorni. Divenuto oggi scrittore, ha sceneggiato il film H3 (2001), ispirato alla tragica vicenda di Sands e dei suoi compagni di prigionia nel carcere di Long Kesh.

  Tennis O’Hearn, negli anni Settanta ha lavorato a Belfast come giornalista contribuendo in maniera decisiva, grazie agli articoli pubblicati su «In These Times» e «The Guardian», a far conoscere le lotte carcerarie dei prigionieri politici irlandesi detenuti a Long Kesh. Insegna sociologia alla University of Binghamton di New York.

  INDICE DELL’OPERA - Prefazione - Il Diario di Bobby Sands - Domenica, 1 marzo 1981 - Lunedì, 2 marzo 1981 (L'infanzia e l'adolescenza - La scuola, il calcio e gli amici - L'allodola - La violenza contro i cattolici - Il Movimento per i diritti civili - La repressione della polizia - L'invio dei soldati britannici in Irlanda del Nord (1969) - La banda KAI (Kill All the Irish)) - Martedì, 3 marzo 1981 (I vigilantes e le aggressioni contro i cattolici - La scelta di Sands - La famiglia Sands è costretta a lasciare il quartiere di Rathcoole - Il lavoro - Il nuovo quartiere di Twinbrook (giugno 1972) - La violenza dei soldati britannici - Il primo arresto di Sands - In attesa di processo nelle cages di Long Kesh - Il matrimonio in carcere. Il processo contro Sands - La nascita del figlio Gerard. Le due passioni: la chitarra e la lingua gaelica - L'inizio della sua formazione politica a Long Kesh - I Comitati popolari) - Mercoledì, 4 marzo 1981 (La costruzione dei Blocchi H del carcere di Long Kesh - Marzo 1976: l'abolizione dello status di prigioniero politico - Settembre 1976: Kieran Nugent, il primo blanket man) - Giovedì, 5 marzo 1981 (Il rilascio dal carcere e il ritorno a Twinbrook (aprile 1976) - Una difficile scelta da fare nuovamente. Perché? - L'impegno di Sands per migliorare le condizioni di vita della gente del suo quartiere) - Venerdì, 6 marzo 1981 (Sands e la formazione politica dei ragazzi di Twinbrook) - Sabato, 7 marzo 1981 (Il secondo arresto di Sands (ottobre 1976)) - Domenica, 8 marzo 1981 (L'allodola e il combattente per la libertà - I vermi nelle celle - L'inferno del centro di interrogatorio di Castlereagh - In attesa di processo nel vecchio carcere di Crumlin Road. La morte del suo bimbo appena nato - Il processo contro Sands e i suoi compagni (settembre 1977) - Nelle buie celle di punizione, tra fame e freddo) - Lunedì, 9 marzo 1981 (Nei Blocchi H di Long Kesh - Tony, il suo compagno di cella - Brendan Hughes («The Dark»)) - Martedì, 10 marzo 1981 (Le perquisizioni anali e le violenze sui blanket men - Una nuova forma di lotta: la no-wash protest (marzo 1978) - Condizioni di vita disumane) - Mercoledì, 11 marzo 1981 (La fame nel Blocco H - Le lettere dei blanket men escono clandestinamente da Long Kesh - La «vista sul nulla» - Le finestre delle celle vengono sbarrate con lamiere) - Giovedì, 12 marzo 1981 (Dal Blocco H all'inferno del Blocco H - «Non cedere mai. Non disperarti») - Venerdì, 13 marzo 1981 (Le canzoni scritte da Sands: The Voyage (Back Home in Derry) e McIlhatton) - Sabato, 14 marzo 1981 (I morsi della fame e le angherie dei secondini) - Domenica, 15 marzo 1981 (La scelta estrema: lo sciopero della fame - Il primo sciopero della fame a Long Kesh (27 ottobre - 18 dicembre 1980) e nel carcere di Armagh (1-18 dicembre 1980) - L'inflessibilità di Margaret Thatcher. Sands inizia il secondo sciopero della fame a Long Kesh (1 marzo 1981)) - Lunedì, 16 marzo 1981 (La forza e il coraggio dei blanket men negli scritti di Sands) - Martedì, 17 marzo 1981 (La testa di San Patrizio e la lingua gaelica - «La mente è la cosa più importante» - Le ultime parole del diario di Sands - Sands viene eletto al Parlamento di Westminster (aprile 1981) - La morte di Sands (5 maggio 1981) - I nove hunger striker che morirono dopo Sands) - Note (A cura di Silvia Calamati) - Biografia dei dieci prigionieri repubblicani irlandesi che si lasciarono morire di fame nel carcere di Long Kesh (maggio - agosto 1981) (A cura di Silvia Calamati) - Canzoni e ballate