Camicie nere, camicie brune |
![]() |
![]() |
Sven Reichardt Camicie nere, camicie brune. Milizie fasciste in Italia e in Germania il Mulino, pagg.616, Euro 35,00
DAL TESTO - “Il «culto dei martiri» del movimento fascista, dei propri «caduti in guerra» come li chiamavano i fascisti, fu sin dagli inizi la componente centrale della loro liturgia politica. La propaganda fascista montata attorno ai morti del movimento richiamò fortemente il culto del milite ignoto della prima guerra mondiale. Nella propaganda del fascismo italiano gli squadristi «caduti» venivano chiamati i «fanti ignoti» se non addirittura i «militi ignoti». A volte si parlò anche dell’«eroe ignoto» il quale sarebbe stato il «simbolo del sacrificio e della vittoria». I caduti delle milizie in camicia nera simboleggiarono nella stessa misura la distruzione del vecchio mondo e il rinnovamento della nazione. La liturgia fascista e il suo stile risultano già perfettamente sviluppati fin dalla metà del 1921: le imponenti cerimonie funebri per i caduti del movimento fascista venivano organizzate ed elaborate con particolare cura, decorate con innumerevoli bandiere e altri simboli, inscenate con partecipazione di massa e metafore pseudoreligiose, pensate in funzione di una concezione sacrale della nazione”.
L'AUTORE - Sven Reichardt insegna Storia contemporanea nell'Università di Costanza. Tra le sue pubblicazioni: Damals nach dem Krieg. Eine Geschichte Deutschlands 1945 bis 1949 (con M. Zierenberg, 2008).
INDICE DELL'OPERA - Prefazione all’edizione italiana – Introduzione – Una guerra civile latente? – II. Il potenziale di reclutamento: gruppi sociali, storie personali e generazioni – III. Principi e prassi delle organizzazioni – IV. La prassi della politica: retorica e cultura – Conclusioni – Appendice. Dati relativi ai rilevamenti statistici – Sigle e abbreviazioni – Note – Bibliografia – Indice dei nomi |