Storia d'Italia. Dalla preistoria ai giorni nostri |
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Pierre Milza Storia d’Italia. Dalla preistoria ai giorni nostri Corbaccio, pagg.1024, Euro 32,00
DAL TESTO – “In un’Italia in preda agli spasmi della rivoluzione e della controrivoluzione, dove regnavano l’analfabetismo e la frammentazione linguistica, furono molti coloro, borghesi o rappresentanti del popolino della città, che trovarono nello spettacolo lirico il mezzo per esprimere il loro desiderio di vivere liberi e riuniti in un’unica entità nazionale. Giuseppe Verdi è l’uomo che ha saputo tradurre in un linguaggio musicale e scenico accessibile a un pubblico socialmente e culturalmente variegato questo anelito di libertà e di unità per la nazione italiana. Non è questa la sola ragione dell’immenso successo della sua produzione, ma è ciò che ha fatto del figlio di un albergatore di Busseto uno degli eroi dell’epoca risorgimentale. Nel periodo in cui comparvero i suoi primi lavori, la lirica italiana era già il frutto di una storia lunga e feconda, capace di rischiarare, in teatri sempre più grandi, un pubblico appassionato ed esigente. Milano, ancora sotto l’occupazione austriaca all’inizio degli anni Quaranta, conta numerose sale destinate alle rappresentazioni, alcune di dimensioni modeste, altre come il teatro Carcano o il teatro Re, inaugurati, rispettivamente, nel 1803 e nel 1813, capaci di accogliere diverse centinaia di spettatori. Il Teatro della Cannobiana mette a disposizione della sua clientela ben duemila posti. Di tutte queste scene, la più prestigiosa è quella della Scala. Verdi vi farà il proprio debutto nel 1839 con Oberto, conte di San Bonifacio. Essa fa parte, con il San Carlo di Napoli – a questa data ancora capitale della drammaturgia lirica –, la Fenice a Venezia, il teatro comunale di Bologna, l’Opera di Roma, il teatro della Pergola di Firenze, il Teatro Regio di Parma e il Teatro Grande di Trieste, circuito per cui transitavano le maggiori opere e in cui si formavano gli interpreti più illustri del melodramma italiano. In tutti questi teatri, la fotografia del luogo riproduceva la stratificazione della società. I palchi erano occupati dai “possidenti”, ma se i membri dell’aristocrazia locale ne erano generalmente proprietari, i borghesi dovevano accontentarsi di uno spettacolo all’anno in affitto, come le personalità straniere, a meno che non fossero ospiti di una grande famiglia. A Milano, Byron aveva goduto dell’ospitalità dei de Brenne, mentre Stendhal noleggiava per tutta la stagione un palco di terz’ordine. Differenza maggiore rispetto all’attuale suddivisione dei posti, la platea era occupata dai rappresentanti delle categorie più modeste e dai militari, che stavano in piedi o seduti su scomode panche. Infine, i più squattrinati si affollavano in “piccionaia”, ossia all’ultimo piano”.
L’AUTORE – Pierre Milza insegna Storia contemporanea all'Institut d'Études politiques ed è stato direttore del Centre d'histoire de l'Europe du vingtiéme siécle.
INDICE DELL’OPERA – Prefazione – Capitolo I. “La prima Italia” – Capitolo II. L’Italia romana nel periodo della Repubblica – Capitolo III. Nel cuore dell’Impero – Capitolo IV. L’Italia dai regni barbarici alla fine dell’epoca carolingia (V-IX secolo) – Capitolo V. L’Italia nell’Europa feudale (X-XI secolo – Capitolo VI. La rinascita delle città italiane (XI–XII) – Capitolo VII. L’Italia tra Impero, papato e re normanni - Capitolo VIII. L’apogeo della civiltà comunale (XIII secolo) – Capitolo IX. Sviluppo delle signorie e nascita dei primi Stati territoriali (fine del XIII secolo-1400 ca.) - Capitolo X. L’Italia nel XV secolo – Capitolo XI. La cultura italiana nel XIV secolo – Capitolo XII. Le guerre d’Italia e l’instaurazione della supremazia spagnola (1494-1620) - Capitolo XIII. Economia e società in Italia nel secolo XVII – Capitolo XIV. La fine dell’egemonia spagnola e l’evoluzione degli Stati italiani dal 1620 alla fine del XVII secolo – Capitolo XV. Dal Rinascimento all’età barocca – Capitolo XVI. Il “secolo dei Lumi” – Capitolo XVII. Dalla Rivoluzione alla caduta dell’Impero (1789-1815) – Capitolo XVIII. Dalla Restaurazione al 1848 – Capitolo XIX. La formazione del regno d’Italia – Capitolo XX. Economia, società, cultura nell’Italia del Risorgimento – Capitolo XXI. L’esperienza liberale (1870-1919) – Capitolo XXII. Il ventennio fascista – Capitolo XXIII. L’Italia dei “trent’anni gloriosi” (1945-primi anni Settanta) – Capitolo XXIV. L’Italia fra i grandi (dagli anni Settanta ai nostri giorni) – Conclusione – Bibliografia – Indice dei nomi |